Oggi tutti parlano della necessità di fare efficienza energetica, in un momento in cui i prezzi dei beni energetici stanno raggiungendo quotazioni record. Ma quelle imprese che per loro natura sono energivore, cioè devono impiegare una notevole quantità di energia per il funzionamento dei propri processi produttivi, già da tanti anni cercano di tenere sotto controllo i propri consumi. Sempre più spesso affidandosi a tecnologie innovative e valorizzando la figura professionale dell’energy manager. Un esempio di questo tipo è Fornaci Calce Grigolin, una delle realtà più importanti a livello italiano nel settore dei materiali e tecnologie per l’edilizia, con decenni di storia alle spalle. L’azienda, con sede a Nervesa della Battaglia (TV), può contare su oltre 400 operatori tra dipendenti, funzionari tecnico-commerciali ed agenti di vendita, 8 stabilimenti e 15 depositi sul territorio nazionale, oltre che una radicata presenza in Germania e Svizzera.
Fornace Calce Grigolin: gli investimenti per l’efficienza
Come racconta a EnergyUp.Tech l’Energy manager del gruppo, Davide Nunziante, il consumo annuale di energia elettrica di Fornaci Calce Grigolin si aggira attorno ai 25 GWh, mentre quello di gas per processi produttivi attorno ai 500.000 mc, con un’incidenza della spesa sul fatturato del 4% circa. Numeri, dunque, decisamente rilevanti, che devono essere tenuti sotto controllo e possibilmente ridotti, come evidenzia Nunziante: “ Negli ultimi anni l’azienda ha effettuato infatti importanti investimenti volti al miglioramento dell’efficienza energetica. Tra questi, il rinnovamento della flotta con automezzi alimentati a metano, il revamping di diverse sale compressori, la sostituzione di motori elettrici associata all’installazione di inverter, l’autoproduzione di energia elettrica, la digitalizzazione dei dati di monitoraggio energetico, l’analisi degli indici di prestazione energetica e, soprattutto la sensibilizzazione del personale al corretto utilizzo dell’energia”.
Gli interventi su autoproduzione e Caro-Energia
Sul tema dell’autoproduzione energetica, in particolare, Fornaci è attiva già da alcuni anni, per mezzo dell’installazione di diversi cogeneratori nei vari stabilimenti produttivi. Ciascuno di questi impianti è utilizzato in maniera efficiente dagli operatori grazie a dei sistemi di monitoraggio che permettono agli stessi di tarare gli assorbimenti di stabilimento in funzione della quantità di energia autoprodotta. In materia di fonti rinnovabili, invece, il Gruppo ha recentemente concluso uno studio di fattibilità relativo all’installazione di un impianto fotovoltaico di circa 1 MWp in autoconsumo. In questi giorni, ovviamente, molto impegno è dedicato alla necessità di tenere sotto controllo la corsa dei prezzi dei beni energetici: “La crescita dei prezzi di energia elettrica e gas in primis, seguita dal fisiologico aumento dei prezzi delle materie prime, non è controllabile né prevedibile. È possibile però avere dei “piani di emergenza” da attuare in caso di situazioni straordinarie.
L’azienda, a questo riguardo, sta modificando alcune strategie legate ai processi produttivi. Soprattutto nell’ultimo trimestre 2021, la produzione è stata finemente programmata per intercettare gli archi temporali economicamente più vantaggiosi”.
La digitalizzazione a supporto dell’efficientamento
Un aiuto importante alle strategie di efficienza energetica di Fornaci Calce Grigolin arriva dai nuovi strumenti digitali, che possono permettere di misurare più puntualmente i consumi ed effettuare le opportune analisi: “A mio avviso non può esistere efficienza energetica senza monitoraggio e normalizzazione dei consumi energetici. Il controllo di consumi, produzione e indici di prestazione energetica sono fondamentali per fare valutazioni strategiche e identificare i centri di costo più impattanti, prendendo poi i dovuti provvedimenti. Inoltre va sottolineato che più il processo di monitoraggio è intelligente, tanto più è rapida l’analisi e l’implementazione degli accorgimenti”. Esiste poi un altro tema, poco considerato dal dibattito pubblico, ma che è invece fondamentale per un operatore industriale come Fornaci Calce Grigolin: quello delle emissioni. ” Si tratta di un tema delicatissimo che, a mio avviso, può essere trattato in due modi: rincorrendo l’assegnazione e la spesa per le quote CO2 oppure, come stiamo facendo, cercando di anticipare gli scenari futuri con progetti e programmando importanti investimenti. Nell’ultimo anno siamo totalmente focalizzati su questo tema in quanto energivori e soggetti al meccanismo ETS”.
Il ruolo dell’Energy manager
Progetti, programmi e iniziative di efficientamento, oltre che dalle tecnologie, passano dalle persone che li ideano e realizzano. In particolare, gioca un ruolo chiave la figura dell’energy manager, che deve essere capace di agire concretamente in un ambiente così complesso come quello di una grande realtà industriale: “Sono laureato in ingegneria chimica ma sin dall’inizio della mia carriera lavorativa ho intrapreso il percorso energetico, lavorando in svariate Esco fino ad approdare nel mondo industriale, molto diverso da quello della consulenza. Il mio background mi ha però permesso di interfacciarmi senza difficoltà con i miei attuali colleghi, dal momento che parliamo la stessa lingua. Questa esperienza lavorativa mi sta svelando, giorno dopo giorno, la sensibilità e l’attenzione con la quale l’azienda tratta temi come efficienza energetica, sostenibilità ambientale, economia circolare e come tutto quanto sia strettamente collegato alla mia professione”, evidenzia Nunziante.
Che mette in luce come far passare il messaggio efficienza energetica non sia per nulla semplice né scontato: “All’inizio della mia esperienza lavorativa ho riscontrato non poche difficoltà a trasferire il messaggio dell’efficienza energetica ad alcuni team aziendali in quanto, molto spesso, c’è la tendenza ad approcciarsi in maniera passiva a quello che è il consumo energetico e la relativa spesa. Il percorso di sensibilizzazione intrapreso mi ha permesso di condividere con il personale alcune nozioni, abitudini e un atteggiamento attivo nei confronti del mondo dell’energia all’interno dell’azienda, ottenendo risultati fino a poco tempo fa insperati”, conclude l’energy manager.