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Età e genere influenzano l’attitudine all’efficienza energetica



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I risultati della ricerca effettuata da ENEA su un campione di residenti in Lombardia

Pubblicato il 18 gen 2021



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Donne e giovani sono più attenti alle tematiche dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale: questa la principale conclusione del report  “L’energia tra valori individuali e comunitari” realizzato dal Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA, che analizza i comportamenti ambientali e i consumi energetici delle famiglie alla luce della psicologia ambientale e delle scienze sociali applicate.

L’analisi è stata condotta su un campione di residenti in Lombardia di cui sono stati esaminati azioni e interventi messi in atto negli ultimi cinque anni per ridurre la propria bolletta energetica. La prima sorpresa è che, spesso, all’interno di un unico nucleo familiare convivano diverse subculture energetiche, derivanti da variabili come genere, età, tipologia di abitazione e impegno sui temi della sostenibilità. In particolare, la differenza di genere ha un peso rilevante: i comportamenti virtuosi sono più diffusi tra le donne che tra gli uomini, in quanto le prime percepiscono in maniera più intensa l’efficacia e l’impatto positivo delle azioni individuali. Al contrario nel genere maschile prevale un atteggiamento di scetticismo riguardo al reale impatto dei comportamenti sul sistema sociale nel suo complesso. Ma anche il fattore età influenza i comportamenti in materia di efficienza energetica: lo studio rileva infatti una maggiore adesione ad un’etica sostenibile e un’apertura più ampia al cambiamento da parte della fascia di età 18-37 anni anche per quanto riguarda i temi della mobilità e della condivisione dei servizi, mentre tra gli over 78 prevale un’attenzione di carattere economico nel minimizzare gli sprechi di acqua ed elettricità. Gli stessi valori sembrano giocare un ruolo: c’è infatti una tendenza a dotarsi di un numero inferiore di apparecchi ed elettrodomestici (-16,3%, a parità di dimensione del nucleo familiare) da parte di famiglie “ad alta sostenibilità”, cioè tra quelle che dichiarano un approccio valoriale maggiormente orientato alla salvaguardia ambientale.

Consumi più orientati all’innovazione

Anche il contesto condominiale appare come un ambiente più favorevole a una minor presenza di elettrodomestici e a consumi più orientati all’innovazione. Questo grazie alla metratura più ridotta delle singole abitazioni, alla possibilità di condividere i sistemi di riscaldamento e alla distribuzione geografica dei condomini, decisamente più diffusi nei grandi centri urbani. Non a caso, gli interventi per ridurre i consumi energetici sono messi in atto in misura maggiore nei condomini: oltre il 59% degli intervistati ha indicato di aver effettuato almeno un intervento per risparmiare energia negli ultimi cinque anni, contro il 21% di chi vive nelle abitazioni indipendenti. Eppure, la percentuale di interventi stimolati dagli incentivi economici (come ad esempio il SuperBonus) appare maggiore per chi vive all’interno di abitazioni indipendenti (40%) rispetto a chi abita nei condomini (32%).

“Dal report emerge quanto sia importante, in termini di efficacia, la possibilità di fornire agli utenti una serie di feedback in tempo reale circa la correttezza dei propri comportamenti, allo scopo di progettare strategie di sensibilizzazione che interagiscano direttamente con i cittadini, attuate attraverso metodologie in grado di iscriversi in tempo reale nel processo e nelle dinamiche quotidiane di utilizzo condiviso e individuale delle fonti rinnovabili”, ha evidenziato Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA.

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