Un invito e un appello che fa leva sulla concretezza dei dati e su una convinzione strategica: un numero ancora troppo basso di aziende assume impegni finanziari strategici per progetti di sostenibilità e decarbonizzazione a fronte della concreta necessità e possibilità offerta dall’innovazione tecnologica e digitale di contribuire al raggiungimento di obiettivi sui quali ogni singola impresa può fare la differenza. L’occasione è rappresentata dalla 53sima edizione del World Economic Forum dove Schneider Electric ha voluto sensibilizzare la comunità economica internazionale verso un maggior impegno sulle sfide della decarbonizzazione.
Il dato su cui Schneider Electric invita a una importante riflessione per poi agire arriva da una recente ricerca indipendente commissionata dall’azienda “Corporate Sustainability: Commitment, Investment, Action – A 2022 C-Level Pulse Check” (QUI per maggiori informazioni n.d.r.) che ha coinvolto più di 500 top manager e mette in luce un’amara verità: il volume degli investimenti destinati a progetti di sostenibilità e decarbonizzazione è inferiore al 2% del fatturato previsto per il triennio successivo.
L’invito di Schneider è quello di considerare il potenziale di Ritorno degli Investimenti di questi progetti (un ROI stimabile in un arco di tempo variabile tra uno e tre anni) che va naturalmente valutato anche in funzione dei vantaggi competitivi che derivano dalla gestione di una transizione industriale, energetica ed economica che consente un riposizionamento delle imprese.
La necessità di semplificare i processi di decarbonizzazione con l’innovazione
Ma quali sono le ragioni che rendono ancora troppo difficile investire in decarbonizzazione?
La ricerca individua la complessità nella gestione di queste progettualità come una delle ragioni primarie di questa lentezza. Una quantità importante di variabili che va forse messa in relazione con le novità che caratterizzano queste progettualità dove intervengono temi legati a una normativa spesso in evoluzione (si pensi in particolare a tutte le tematiche legate al sustainable reporting in area UE) che devono coesistere con logiche legate all’allineamento dei tanti stakeholder coinvolti.
Ci sono le scelte tecnologiche che assumono un importantissimo valore strategico e che abilitano questi progetti a cui si deve aggiungere il grande tema degli skills, della preparazione e dello sviluppo delle nuove competenze necessarie per affrontare e sostenere questa trasformazione. Tante variabili e tanti fattori che insistono sul processo decisionale. Va peraltro aggiunto che nella stessa ricerca si coglie la fiducia nella tecnologia in particolare per quanto attiene ai temi del potenziamento dell’automazione industriale e dell’aggiornamento dell’infrastruttura elettrica che sono destinati a svolgere un ruolo strategico nello sviluppo dei piani di sostenibilità delle aziende nei prossimi tre anni.
Elettrificazione come percorso che unisce sostenibilità e indipendenza energetica
La strada maestra per accelerare i processi di decarbonizzazione, come emerge anche dalla ricerca, arriva dall’elettrificazione. Una delle modalità per migliorare la sostenibilità è rappresentata per molte imprese dall’acquisto di energie rinnovabili a cui dovrebbe però anche corrispondere un più ampio processo di elettrificazione all’interno delle aziende unitamente a un efficientamento delle infrastrutture che è perseguibile grazie a progetti di digitalizzazione e automazione.
E proprio al tema dell’elettrificazione è dedicato il report “Road to a rapid transition to sustainable energy security in Europe” (QUI per maggiori informazioni n.d.r.) nel quale si mette in evidenza che grazie a processi di elettrificazione è possibile mettere le imprese nella condizione di incidere in modo significativo sul mix energetico con un aumento della quota riservata all’elettrico che può passare dal 20 al 50% accompagnata da una serie di benefici sia sul piano del contributo alla decarbonizzazione sia per quanto attiene agli obiettivi di sicurezza energetica e di riduzione dei consumi legati a combustibili fossili e gas naturale. E se si guarda alla domanda di energia c’è ancora molto da fare considerando che una quota di poco superiore al 30% delle organizzazioni ha scelto l’elettrificazione per i propri obiettivi di decarbonizzazione.
In questo senso, Schneider Electric sottolinea con questo invito quanto sia necessario agire per assicurare, grazie a processi di trasformazione energetica e di innovazione, una maggiore sicurezza energetica che unisca un percorso di decarbonizzazione con strumenti che consentano di tenere sotto controllo e agire sugli obiettivi di gestione più efficiente del portfolio energetico.
Jean-Pascal Tricoire, Presidente e CEO di Schneider Electric ha osservato in questa circostanza che le crisi climatiche ed energetiche rappresentano a tutti gli effetti una realtà economica ed è necessario affrontarle con una chiara prospettiva di trasformazione di lungo termine. E a questo proposito non si devono evitare le decisioni difficili. Anche perché il concetto stesso di prosperità appare sempre più strettamene legato alla capacità di affrontare una completa transizione energetica. Una trasformazione che secondo la visione di Schneider Electric nel messaggio del suo presidente e CEO è abilitata dalla digitalizzazione, dalla creazione e sviluppo di strategie adeguate e dalla decarbonizzazione.
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