Le utility, come abbiamo raccontato più volte su EnergyUp.Tech, sono particolarmente interessate dalla trasformazione digitale. L’obiettivo non è soltanto quello di assicurare ai propri utenti servizi più Smart e connessi, ma anche governare al meglio il proprio (spesso enorme) patrimonio di asset fisici sparsi sul territorio, anche in maniera tale da cavalcare al meglio la transizione energetica. Un percorso di trasformazione di questo tipo è portato avanti da alcuni anni da uno dei maggiori operatori del settore, la lombarda A2A. Che sta puntando su un approccio data-driven e di innovazione volto a guidare l’evoluzione, ottimizzare i processi, automatizzare le attività, migliorare l’esperienza digitale e guidare la digitalizzazione delle attività di business.
Semplificazione e digitalizzazione
In particolare la BU Smart Infrastructures ha intrapreso un percorso di evoluzione per traguardare gli obiettivi sfidanti del paradigma «From Data to Decision», grazie a un progetto basato sulla tecnologia Snowflake, curato da Deloitte. Come racconta Simone Boschetti, Head of Digital Smart Infrastructures A2A: “Non parliamo di un progetto rivolto alla digitalizzazione del marketing o alle relazioni con i clienti finali, ma alla migliore gestione degli asset di distribuzione. Ovvero soprattutto alle reti di distribuzione del gruppo (acqua, gas, elettricità, ma anche asset per IoT e smart city). Come business unit dal 2017 in poi abbiamo messo in atto due forti azioni: una di modernizzazione e semplificazione e un’altra di digitalizzazione. La semplificazione comporta che i processi delle diverse aziende che fanno riferimento alla nostra business unit sono stati resi omogenei, al netto di alcune specificità. Successivamente siamo andati a digitalizzare i nostri processi, puntando sulla dematerializzazione. Una volta raggiunto questo livello di raccolta di informazioni in maniera digitale, con un grado di adoption elevato, abbiamo deciso di utilizzare i dati in tre differenti direzioni: il classico dashboarding direzionale, un self reporting BI e una importante direttrice di advanced analytics”.
Il progetto di Data Platform
Proprio su quest’ultimo punto si focalizza l’obiettivo della Data Platform realizzata in collaborazione con Deloitte sulla base delle tecnologie Snowflake. Snowflake Data Cloud consente infatti a ogni organizzazione di mobilitare i propri dati per scoprire e condividerli in modo sicuro ed eseguire una varietà di workload analitici. “La scelta architetturale, al contrario di quello che succede in altre occasioni, è stata di A2A. In particolare Snowflake è stato scelto paragonandolo alle altre Data Platform: alla base c’è l’idea che l’unione di Snowflake con mondo AWS potesse essere per noi la migliore soluzione. Abbiamo poi avviato una gara, che è stata vinta da Deloitte per la qualità del progetto e le competenze in materia”. In particolare, l’architettura studiata ha reso possibile una acquisizione massiva dei dati da sistemi legacy e innovativi e il successivo store dei dati su cloud-based storage illimitato.
Non solo manutenzione predittiva
“Oggi siamo più o meno a un terzo del progetto: stiamo cominciato ad avere primi dati, le prime reportistiche e azioni di data governance. Tutto quanto sta andando abbastanza bene, le maggiori difficoltà le abbiamo avute a livello tecnologico, abbiamo dovuto lavorare molto con Deloitte e con i vendor per la parte di estrazione del dato dai sistemi legacy verso il cloud, perché parliamo di una mole di dati non indifferente. Basti pensare che la prima tabella su cui abbiamo fatto questa migrazione conteneva un miliardo e mezzo di report. Una volta portati nel cloud, ne diventa possibile una lettura in tempo reale. Non a caso, il progetto ha poi provocato un enorme interesse nelle nostre funzioni business: le loro richieste sono molto più grandi di quelle che ci aspettavamo, dunque ci sta arrivando una forte richiesta di analisi dei dati. Occorre considerare che abbiamo circa 2 milioni di asset: potere incrociare i dati che arrivano con i valori economici, con gli ordini di manutenzione, significa aprire un mondo di possibilità, che con la tradizionale architettura legacy non era possibile ottenere. Penso alla manutenzione predittiva, ma anche all’evoluzione della rete elettrica: i modelli che la analizzano in tempo reale permettono di bilanciare al meglio la rete, spostando l’energia dove serve di più e di sopperire all’intermittenza delle fonti pulite. Evitando anche problemi anche nel brevissimo termine. Questi modelli abilitati dai dati ci serviranno moltissimo, visto la transizione energetica che stiamo affrontando”.
Le sfide per il mondo Energy
Concorda Alfredo Garibaldi Senior Partner, Country Leader of Deloitte Artificial Intelligence & Data: ”L’architettura disegnata da A2A ci ha colpito positivamente: come Deloitte abbiamo cercato di portare non soltanto la nostra competenza sulle tecnologie, ma anche il nostro contributo su come i processi di business potessero essere trasformati, nonché sul program management e sulla governance del dato. Raccogliere dati è facile, trasformali in valore è la cosa più difficile. Invece, lavorando sulla qualità del dato, si possono abilitare servizi di maintenance e advanced analytics che possono contribuire alla ottimizzazione dei processi. In generale il mercato energy sta vivendo una fase di profonda trasformazione, ma anche di diversificazione entrando anche in mercati sinora inesplorati, come le smart city, la mobilità. Tale diversificazione ha al centro i dati, che possono consentire di fornire servizi a valore aggiunto e fare ecosistema, competere nel mercato. In questo scenario, che tutti i player stanno affrontando, A2a è uno dei precursori e abbiamo infatti riscontrato una forte competenza. Differenze tra settore energy e gli altri? In realtà siamo in una fase di mercato in cui non c’è una specifica differenza tra settori, ma tra aziende: ci sono imprese che stanno cavalcando l’onda della trasformazione tecnologica e dell’adozione di nuove tecnologie, entrando nel mondo cloud e dei dati e abilitando approccio agile, mente altre invece che sono rimaste ancorate a vecchi modelli”.
Articolo originariamente pubblicato il 14 Apr 2023