Per IBM la sfida della sostenibilità rappresenta un percorso che è iniziato da tempo e che fa parte integrante della propria cultura d’impresa (leggi l’articolo: I 30 anni di impegno verso la sostenibilità di IBM). Una cultura che è anche un percorso punteggiato da una serie di obiettivi come quello fondamentale, annunciato da Arvind Krishna, presidente e CEO della società, di raggiungere le zero emissioni di gas serra entro il 2030 con lo scopo di contribuire fattivamente alla riduzione degli effetti della crisi climatica.
Le tappe del percorso verso le zero emissions nel 2030
La roamap di IBM è costituita da una serie di tappe verso la sostenibilità fissate da alcuni obiettivi strategici. Entro il 2025 la società punta di raggiungere una riduzione delle proprie emissioni di gas serra pari al 65% di quelle prodotte nel 2010. Sempre nell’orizzonte temporale del 2025 IBM punta a utilizzare per le proprie attività energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili per il 75% del proprio fabbisogno per proseguire in questo percorso e arrivare al 90% entro il 2030.
L’altra grande sfida è quella dell’innovazione tecnologica e dell’impegno per arrivare a contribuire, sempre nell’orizzonte temporale del 2030, a rimuovere le emissioni di carbonio, ovvero a “catturarlo” in una quota pari o superiore alle proprie emissioni residue.
AI, Cloud, Quantum computing e ricerca scientifica per la sostenibilità
Ma per una società come IBM, che per il 28 anno consecutivo vanta un primato mondiale nella realizzazione di brevetti quella della sostenibilità non può non essere anche un sfida tecnologica che peraltro chiede di sviluppare innovazione in tanti campi anche molto diversi tra loro. E in questo percorso verso la sostenibilità un ruolo importante è svolto anche dal progetto Future of Climate che vede l’impegno di IBM Research con la missione di mettere a fattor comune competenze e strutture per favorire lo sviluppo di una innovazione che permetta di affrontare il climate change e in generale i temi della sostenibilità.
In questo ambito un ruolo sempre più importante è svolto dal Cloud e dall’Hybrid Cloud, dall’Intelligenza Artificiale, dal Quantum computing. La sfida è quella di focalizzare l’impegno di scienziati e ricercatori per affrontare i problemi legati al clima e alla gestione delle risorse in relazione a tutte le possibili variabili come, per fare un esempio, il monitoraggio e l’ottimizzazione del carbon footprint legato a cloud e ai data center e alle metodiche necessarie per un risk management legato ad ambienti e modelli climatici che cambiano. Rientra nella sfida legata alla ricerca e sviluppo e alla ricerca scientifica anche la ricerca di nuovi materiali, come possono essere nuovi polimeri o soluzioni che permettano di catturare e assorbire carbonio all’origine dell’emissione.
Emissioni zero come tassello di una visione globale della sostenibilità
La roadmap zero emission IBM verso il 2030 prevede un focus primario sulla riduzione delle proprie emissioni, che si affianca, come abbiamo visto, a quello sull’efficienza energetica e sull’utilizzo di energie provenienti da fonti rinnovabili nei 175 paesi in cui è presente. Arvind Krishna, sempre in una nota dell’azienda, ha evidenziato l’urgenza della crisi climatica e il ruolo di IBM nel rafforzare l’impegno rispetto agli obiettivi stabiliti nell’accordo sul clima di Parigi. Un impegno che come già sottolineato arriva da lontano, quando già nel 1971 la società prese posizione con una prima dichiarazione di politica ambientale e quando, in tempi più recenti, all’inizio degli Anni 1990, ha iniziato a lavorare sulla trasparenza e a comunicare i risultati delle proprie attività in termini di gestione dei rifiuti, di energy management, di utilizzo di fonti rinnovabili, oltre, naturalmente al monitoraggio relativo alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. L’altro grande passaggio di questo impegno è arrivato nel 2007 quando la società ha preso pubblicamente posizione sui cambiamenti climatici con un principio che afferma in modo esplicito che “il cambiamento climatico è una preoccupazione seria che necessita di un’azione significativa su base globale per stabilizzare la concentrazione atmosferica di gas serra“. Rientrano poi in questo scenario il sostegno all’accordo di Parigi nel 2015 e l’ingresso, in qualità di membro fondatore del Climate Leadership Council. Oltre ad altri impegni che insistono in modo diretto o indiretto sui temi della sostenibilità l’appoggio anche a iniziative come l’Alliance to End Plastic Waste.o come la partecipazione alla Call for AI Ethics con FAO e Vaticano sui temi dell’AI per affrontare e risolvere le grandi emergenze.
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