Voluntary Recycling Credit (VRC) cosa sono e perché sono importanti
I Voluntary Recycling Credit (Crediti Volontari per il Riciclo) sono un concetto che nasce sulla base dei principi e delle esperienze sviluppate grazie ai meccanismi di mercato dei crediti di carbonio, applicati al settore del riciclo. L’obiettivo di fondo è appunto molto simile e punta a creare un sistema di incentivi economici con i quali promuovere il riciclo dei materiali al fine di ridurre la quantità di rifiuti che finiscono in discarica o nell’ambiente.
L’implementazione dei Voluntary Recycling Credit implica la gestione di almeno sei grandi tipologie di attività. E’ infatti necessario disporre di una capacità di Misurazione, intesa come valutazione della quantità specifica di materiale riciclato e della sua trasformazione in un “credito” che può essere acquistato, venduto o scambiato; occorre svolgere processi di Certificazione, affinché questi crediti siano certificati da un ente terzo in grado di verificare che il riciclo avvenga effettivamente secondo determinati standard; è necessario avere la disponibilità di un Mercato sul quale questi crediti possano essere scambiati; e poi si deve contare su funzioni di Tracciabilità che permettano di garantire il tracking e la trasparenza dei crediti, assicurando che non ci siano frodi o che non vengano contabilizzati più volte; il tutto abilita logiche di Incentivazione, che occorre governare considerando che i VRC motivano le aziende ad essere più intraprendenti sul riciclo anche in ragione dei benefici economici legati alla vendita dei crediti; infine si deve considerare il ruolo legato agli obiettivi di Sostenibilità in quanto i VRC si collocano nel solco degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle aziende, promuovendo un’economia circolare e riducendo la dipendenza dalle materie prime vergini.
I VRC come sostegno allo sviluppo dell’economia circolare
I Crediti Volontari per il Riciclo nascono anche come uno strumento per favorire lo sviluppo di modelli di economia circolare e per sostenere le imprese impegnate in processi di trasformazione industriale indirizzati verso l’economia circolare. Se si considera l’economia circolare come un modello economico che si propone di ridurre al minimo lo spreco e l’uso di risorse, chiudendo i cicli di vita dei prodotti attraverso il riutilizzo, il riciclo e il recupero dei materiali in tutte le fasi del processo produttivo, ecco che i VRC possono effettivamente supportare il percorso delle aziende verso questa trasformazione. E in questo senso i Voluntary Recycling Credit possono agire su più livelli:
Il piano dell’incentivazione del riciclo trova nei VRC un sostegno economico concreto per il riciclo dei materiali. Considerando che le aziende impegnate nel riciclo possono guadagnare crediti scambiabili sul mercato, si crea un flusso di entrate aggiuntivo che può aiutare a coprire i costi del riciclo o finanziare ulteriori miglioramenti nel processo.
Con la tracciabilità e la trasparenza a supporto delle attività di verifica dei materiali si può verificiare che siano stati effettivamente riciclati e che i crediti rappresentino una quantità reale di materiale riciclato, promuovendo la fiducia nel sistema.
In termini di supporto alle politiche di sostenibilità i Voluntary Recycling Credit possono essere utilizzati dalle aziende per dimostrare il loro impegno verso la sustainability e l’economia circolare. Nello stesso tempo le aziende che non riescono invece a riclicare a sufficienza possono compensare l’impatto ambientale dei loro prodotti e operazioni, con i VRC contribuendo al contempo a finanziare il settore del riciclo.
C’è poi la dimensione finanziaria, che grazie alla creazione di un mercato per i materiali riciclati rappresenta un altro aspetto particolarmente importante nella direzione dello sviluppo sostenibile. In questo caso grazie all’aumento della domanda e del valore di questi materiali si incoraggiano le aziende a utilizzare materiali riciclati nei loro prodotti, riducendo la dipendenza dalle risorse vergini e non rinnovabili.
VRC e EPR, ovvero quale rapporto unisce i Voluntary Recycling Credit con la Extended Producer Responsability
La normativa sulla Responsabilità Estesa del Produttore EPR rappresenta un ulteriore stimolo per le aziende a sfruttare le potenzialità dei VRC, nello stesso tempo i Voluntary Recycling Credit possono costituire un incentivo per accelerare l’adempimento alla normativa. In entrambi i casi infatti si tratta di modalità per incentivare pratiche di produzione e consumo più sostenibili.
La Responsabilità Estesa del Produttore EPR è una normativa che attribuisce ai produttori la responsabilità per l’intero ciclo di vita dei loro prodotti anche quando escono dal perimetro aziendale. In particolare la EPR estende il principio di responsabilità nelle fasi legate alla raccolta, al riciclo e allo smaltimento finale dei prodotti una volta che diventano rifiuti. Con l’EPR si creano le condizioni per portare la responsabilità ambientale delle imprese lungo la catena di fornitura per incoraggiare i produttori a progettare prodotti con una maggiore durata, riciclabilità e contenuto di materiali riciclati, riducendo così la produzione di rifiuti e l’impatto ambientale .
Con la Extended Producer Responsibility i VRC possono essere integrati in schemi di responsabilità estesa del produttore per la gestione del ciclo di vita dei loro prodotti e come gestione dell’intera catena del valore. Di fatto i VRC possono fornire un meccanismo per i produttori per soddisfare i loro obblighi di EPR, incentivando il riciclo e il recupero dei materiali.
Sempre in questo senso i Voluntary Recycling Credit rappresentano anche uno stimolo all’innovazione sia per le Cleantech e Climatech che operano nel settore del riciclo, fornendo risorse che possono favorire lo sviluppo di nuove tecnologie e di innovazione di processo per migliorare l’efficienza del riciclo e la qualità dei materiali riciclati.
Voluntary Recycling Credit e Industry 5.0
Non si può affrontare il tema dei Crediti Volontari per il Riciclo senza considerare le implicazioni a livello di innovazione industriale e in particolare è importante osservare le relazioni tra i VRC e l’Industry 5.0 anche considerando il ruolo che il 5.0 pone ai temi della gestione delle risorse accanto all’interazione tra uomo e macchina e all’importanza di un approccio più personalizzato e sostenibile alla produzione. Nello specifico i Voluntary Recycling Credit e l’Industry 5.0 agiscono su almeno cinque distinti livelli:
Il rapporto tra sostenibilità ed Economia Circolare dove i VRC rappresentano un incentivo per le aziende ad integrare pratiche di riciclo e riutilizzo nel processo produttivo, come indicato dai principi dell’Industry 5.0.
In termini di supporto allo sviluppo di nuove forme di personalizzazione e responsabilità che permettono, grazie a una produzione orientata a rispondere alle esigenze più specifiche dei clienti, di attuare una maggiore responsabilità sociale ed ecologica. Attraverso i VRC è possibile dimostrare la responsabilità ambientale delle aziende, anche grazie a un meccanismo che permette di compensare l’impatto dei prodotti e delle operations.
Un ruolo speciale deve essere affidato alla tecnologia e all’innovazione considerando che l’Industry 5.0 prosegue il percorso dell’Industry 4.0 basato sull’utilizzo di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, la robotica e l’Internet of Things per migliorare efficienza e sostenibilità e per arrivare a una vera produzione sostenibile. Nello stesso tempo i VRC possono beneficiare dell’uso di tecnologie come la blockchain che sono in grado di garantire la trasparenza e la tracciabilità dei crediti di riciclo.
La compliance normativa e le pressioni del mercato richiedono alle imprese sempre di più un impegno in termini di raggiungimento di obiettivi di sostenibilità che VRC e Industry 5.0 sono in grado di mettere in campo anche in relazione agli adempimenti della normativa e alle richieste che stanno caratterizzando molte catene di fornitura per l’adozione di pratiche aziendali più sostenibili.
Roland Berger, blockchain e VRC
Si colloca in questo scenario l’accordo che vede la collaborazione tra la società di consulenza manageriale globale Roland Berger e The DFINITY Foundation, organizzazione svizzera senza scopo di lucro attiva sui temi della blockchain. Sulla base di questa questa partnership, The DFINITY Foundation svilupperà la tecnologia sottostante alla creazione del primo standard globale finalizzato a incentivare le attività di riciclo con VRC. Un progetto che ha lo scopo di fornire un tracciamento sicuro e trasparente delle attività di compensazione basate su VRC.
Ispirato al modello della Voluntary Emission Reduction (VER) nel mercato del carbonio, il VRC stabilisce delle unità di credito rappresentative di una quantità ben definita di materiale riciclato. L’utilizzo della tecnologia blockchain per la gestione dello standard VRC permette di garantire un registro trasparente, verificabile e sicuro dei crediti di riciclo e delle transazioni per assicurare ai produttori di rifiuti e alle imprese impegnate nel trasporto e nel riciclo della veridicità dei crediti che acquistano, vendono o scambiano. Grazie all’immutabilità della blockchain è poi possibile garantire che il credito, una volta registrato, non possa essere modificato o duplicato, fornendo una garanzia di affidabilità a tutto il sistema VRC.
Il progetto di The DFINITY Foundation si basa su Internet Computer, una blockchain in grado di ospitare reti sociali e sistemi aziendali, fornendo un’alternativa allo stack IT legacy. La blockchain Internet Computer si qualifica anche come una delle blockchain più sostenibili in funzione oggi con un consumo energetico inferiore rispetto tecnologia Web2 esistente.
Il progetto è il risultato di una partnership avviata nel giugno 2023 tra Roland Berger, BEEAH Group, l’Associazione Internazionale dei Rifiuti Solidi (ISWA) ed è supportato dal Ministero del Cambiamento Climatico e dell’Ambiente degli Emirati Arabi Uniti (MOCCAE) e dalla Presidenza della COP28.
Lo sviluppo della piattaforma VRC punta a collegare le dimensioni della tecnologia e della sostenibilità con una visione che va oltre la gestione dei rifiuti e che punta a facilitare l’adozione di schemi di responsabilità estesa del produttore e rivedere l’organizzazione delle catene produttive anche allo scopo di diminuire la dipendenza dalle materie prime, sostituendole con materiali alternativi frutto di attività di riciclo, con un flusso che sia anche sostenuto da una trasformazione dei modelli di produzione e di utilizzo del riciclo.
Voluntary Recycling Credits e ESG
I Voluntary Recycling Credit vanno poi visti anche in relazione al rapporto con i principi ESG, in particolare su tre dimensioni:
Sulla componente ambientale “E” i VRC contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale delle aziende, diminuendo la quantità di rifiuti che finiscono in discarica e incentivando l’uso di materiali riciclati. Si tratta di un supporto concreto alla conservazione delle risorse naturali e a alla riduzione delle emissioni di gas serra associate alla produzione di nuovi materiali.
Sulla “S” di Social i VRC possono contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore del riciclo e allo sviluppo di comunità locali. Gli investimenti in tecnologie di riciclo più avanzate possono portare anche a una maggiore sicurezza sul lavoro e a nuove opportunità di impiego. nello stesso tempo la gestione più efficace dei rifiuti permette di migliorare la qualità della vita nelle comunità riducendo l’inquinamento e i rischi per la salute pubblica.
A livello di “G” Governance con l’adozione di VRC un’azienda può mettere in pratica una governance più responsabile e trasparente nella gestione delle proprie risorse. L’utilizzo della tecnologia blockchain per tracciare i crediti assicura che le pratiche di riciclo siano verificate e trasparenti, aumentando la fiducia di tutti gli stakeholder.
Nel complesso il rapporto tra Voluntary Recycling Credit e ESG si configura in azioni che permettono di agire per rispondere in modo sempre più efficace alle aspettative di clinti, consumatori, investitori, fornitori e partner commerciali ovvero a tutti gli stakeholder; di rispettare le varie normative (vedi es. l’EPR) e in definitiva di migliorare le performance ESG presso agenzie di rating e investitori.
Crediti Volontari per il Riciclo e Intelligenza Artificiale
Si è affrontato il ruolo della blockchain in relazione ai Voluntary Recycling Credit ed è interessante osservare anche il ruolo di una tecnologia esponenziale come l’Intelligenza Artificiale. I VRC e l’AI possono interagire in modi diversi per ottimizzare la gestione dei rifiuti e promuovere pratiche di riciclo sostenibili. Un primo livello è rappresentato dalle attività per l’ottimizzazione della raccolta e del riciclo dove l’Intelligenza Artificiale permette di analizzare grandi quantità di dati relativi alla produzione di rifiuti e ai flussi di riciclo allo scopo di identificare i punti critici nel processo e migliorare l’efficienza operativa delle strutture; nel rilevamento e nella classificazione dei rifiuti con sistemi di visione artificiale basati sull’AI che possono identificare e separare i materiali riciclabili in modo preciso e veloce rispetto ai metodi manuali aumentando la quantità e la qualità del materiale riciclato; nella capacità di previsione della domanda di crediti con l’AI che consente di analizzare i trend di mercato e di prevedere la domanda di VRC per favorire una gestione più strategica dei crediti unitamente a una migliore pianificazione finanziaria; ultimo ma non meno importante la gestione dei dati può essere impostata, grazie all’AI in modo da gestire e analizzare i grandi volumi di dati generati dal sistema VRC, per disporre di insight utili per il miglioramento continuo delle pratiche di riciclo e per la valutazione dell’impatto ambientale di queste attività.