FINIX Technology Solutions affianca alla sua già solida lineup per la trasformazione digitale una soluzione tecnologica green in grado di ridurre l’impatto ambientale delle aziende abbattendo al contempo i costi. E lo fa avviando una collaborazione con Test1, una scaleup bresciana che da anni svolge attività di ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e sperimentazione di prodotti pensati per la prevenzione e il recupero dei danni ambientali causati dalle fuoriuscite di petrolio. In particolare, FoamFlex200 è una tecnologia innovativa brevettata per l’assorbimento degli idrocarburi e dei loro derivati. La collaborazione si inserisce nel solco dell’importante attività di scouting, selezione e supporto di start-up e scale-up tecnologiche che la società sta portando avanti ormai da mesi, al fianco della consueta attività di distributore unico in Italia dei prodotti Fujitsu, in ambito client computing device, server e storage.
Danilo Rivalta, CEO di FINIX Technology Solutions commenta “In FINIX crediamo che la tecnologia funziona se può portare beneficio per tutti e utilizzare la tecnologia per proteggere il nostro pianeta e il nostro futuro è uno dei migliori usi che se ne possa fare. Ci piace immaginare un circolo virtuoso in cui fare del bene all’ambiente si traduca anche in un abbattimento dei costi per le aziende, sia per le società Oil&Gas che per chi deve effettivamente lavorare per tenere pulite le acque di laghi, mari e fiumi”.
FINIX investe in una scale-up green
Alessandro Taini CEO di Test1 aggiunge “Nell’attuale contesto italiano le start up e le nuove idee faticano a trovare il supporto necessario per crescere e generare valore nel sistema paese. La messa a disposizione di know-how da parte di aziende consolidate come FINIX rappresenta per l’ecosistema dell’innovazione una strategia vincente nel lungo periodo”.
Un chilogrammo (1 kg) di FoamFlex200 può assorbire circa 6000Kg di idrocarburi e mediante un processo di strizzatura, FoamFlex200 può essere riutilizzato oltre 200 volte. E’ stato utilizzato con successo in situazioni reali per la risoluzione di diverse fuoriuscite di petrolio nel mondo (confermando le prestazioni del prodotto evidenziate dai test di laboratorio), come ad esempio nel caso del Porto Gran Tarajaal a Fuerteventura, Canarie, dove nel febbraio 2018 la tempesta Emma affondò molte chiatte e navi ormeggiate causando lo sversamento in mare di 150 tonnellate di diversi tipi di oli, ripulite rapidamente ed efficacemente da 70 kg di FoamFlex2020 e due strizzatrici manuali.