Garantire la competitività e la sopravvivenza dell’impresa in uno scenario sempre più attento (se non addirittura sottomesso) alla performance non finanziaria: una sfida ardua? No, ma a un patto: rendersi capaci – con la giusta soluzione IT – di trarre attivamente valore dai KPI di ambito ESG, puntando sul coinvolgimento diretto del management aziendale. Sono queste le variabili chiave che, a detta di Fabrizio Fiocchi, ceo e co-fondatore di ESGeo, creano la perfetta gestione della sostenibilità aziendale. E allontanano ogni rischio a livello di performance finanziarie e reputazione del management.
Azienda del gruppo Avvale, realtà nota per la sua veste di abilitatore tecnologico della circular transformation dei modelli di business, ESGeo è la piattaforma SaaS che nasce con una precisa missione in materia di governance digitale ESG: gestire in modo integrato – e soprattutto certificato – l’intera catena del valore dei fattori ambientali, sociali e di governance. Una missione che si concretizza in attività che vanno dalla raccolta dei dati e dalla gestione del workflow, sino alla generazione di report e analisi e alla performance degli impatti diretti e indiretti. Uno strumento, nel concreto, che consente ai professionisti della sostenibilità di avere il controllo delle proprie attività di raccolta, reporting e monitoraggio dei dati.
Fiocchi, qual è stato il “gap” che vi ha spinti a creare questo strumento?
“ESGeo nasce nel 2019 su un’iniziativa mia e di Avvale. Io venivo dal mondo della finanza, area dell’Investment Banking Management e dell’Asset Management, e mi sono trovato a confrontarmi con Avvale, che in quel momento percepiva l’esigenza di trattare tematiche non finanziarie dentro gli applicativi aziendali. La richiesta era quindi quella di “incastrare” delle variabili ad hoc, partendo dalla constatazione che questi applicativi, nati per gestire business e finanza, non erano flessibili, avevano costi elevatissimi e soprattutto non riuscivano a trattare gli standard della rendicontazione non finanziaria. Il pain era quindi quello di integrare dati e unità di misura nuove, che non avevano nulla a che fare col business finanziario, in maniera “auditabile,” ricostruibile, ma soprattutto conforme agli standard”.
Nasce così la piattaforma ESGeo.
“Il 2019 è stato il primo anno in cui i grandi gruppi si sono veramente confrontati con l’obbligo di portare la rendicontazione nel bilancio. Abbiamo quindi deciso di creare una società che sviluppasse un’applicazione dedicata, una soluzione SaaS che fosse semplicemente configurata per tutti gli utenti, senza sviluppi di codice al suo interno e dunque nativamente customizzabile, ma sempre in conformità agli standard. Nel 2019 creiamo dunque la società e l’applicazione, e la certifichiamo GRI: è il primo step cruciale, perché questo rende la nostra applicazione l’unica al mondo certificata GRI in quattro lingue”.
A quali realtà aziendali si applica ESGeo?
“Nel 2019 ESGeo ha subito acquisito clienti importanti come Mediolanum e Ferrovie dello Stato. Si è dunque rivelata molto appetibile, in un crescendo che oggi arriva a contare oltre 100 clienti in Italia, Stati Uniti, Germania, Spagna e Svizzera. Copriamo dal mondo della moda, con nomi come Ferragamo e Bally al mondo della finanza come Banco BPM e BPER, sino al mondo industriale. La soluzione si addice alle aziende che hanno necessità di detenere tutte le informazioni ESG in un’unica piattaforma che “parli la lingua” del regolatore e della vigilanza. Questo, fra l’altro, la rende in potenziale espansione: in Italia oggi sono circa 200 le aziende che hanno l’obbligo di rendicontazione, e meno della metà ha dichiarato di avere un’unica piattaforma per la gestione di tutti questi dati; quindi, l’altra metà si deve ancora attrezzare. Il perimetro, poi, si amplierà a circa 4 o 5mila aziende col 2025, nello scenario di un mercato tendenzialmente importante e in crescita”.
Come funziona nel concreto la piattaforma?
“Grazie al know-how Avvale, lo strumento è stato sviluppato nativamente aperto con Rest API ed è quindi in grado di comunicare con i sistemi aziendali e di gestire le informazioni in automatico. Il primo requisito che si era presentato nel 2019 era proprio questo: sviluppare un processo di upload di informazioni, di row data, di conversione dati e di passaggi approvativi per tutte le business unit con workflow strutturati direttamente dentro l’applicazione, in un modo che fosse completamente automatizzato. Per questa ragione ESGeo si concentra in modo specifico su tracciabilità del dato, auditabilità, ricostruibilità e certificazione del bilancio direttamente in piattaforma da parte degli auditor che tipicamente controllano i dati. Ne consegue che tutte le aziende che hanno necessità di centralizzare l’informativa sulla sostenibilità, grazie a ESGeo, possono agire in modo auditabile e ricostruibile”.
Su questa base di caratteristiche native, si sono poi costruite altre funzionalità?
“Col tempo ESGeo si è ampliato in risposta ad altre esigenze dell’azienda, sino a coprire tutto l’end to end. Parlo in particolare dello stakeholder engagement, quindi la possibilità di raccogliere informazioni dagli stakeholder. Risvolto pratico? Enel, tramite la soluzione di stakeholder engagement, è tra le aziende più avanzate al mondo con oltre 1.500 iniziative sottoposte a workflow svolge un processo di materialità allineato ai requisiti della doppia materialità.
Inoltre, sempre col tempo, abbiamo inserito in ESGeo tutto il tema della supply chain. ESGeo è partner di ENI nell’iniziativa OPEN-ES, la prima piattaforma open che permette di raccogliere dati dalle filiere e condividerli con gli altri partecipanti con benefici sulla trasparenza e condivisone delle informazioni. In Ferrovie dello Stato, invece, abbiamo sviluppato uno strumento di assesment dedicato. Tramite la nostra piattaforma, FS è in grado di monitorare gli impatti indiretti e di ingaggiare con obiettivi specifici i propri fornitori, nonché di dotare gli stessi di uno strumento per migliorare la proprie performance. Queste iniziative permettono di governare gli impatti indiretti che poi tornano sul bilancio: se ad esempio devo calcolare quanta CO2 arriva dalle mie forniture, lo posso fare nello stesso sistema integrato. E non è tutto, perché c’è anche un altro tema molto importante gestito dalla piattaforma”.
Ovvero?
“I rischi e le opportunità della sostenibilità, in pratica l’obbligo di portare a bilancio una rappresentazione di quali siano i rischi e le opportunità delle attività che svolgo. Non è solo una questione di rendicontazione di impatti sull’esterno, ma anche di analisi di quanto questi temi impattino sull’azienda. Mentre indico in che modo contribuisco al rischio climatico devo dire anche quanto i rischi di eventi climatici estremi mettano a rischio la mia azienda o che ruolo la mia azienda ricopra nella transizione verso l’economia circolare. Devo insomma dire chiaramente da che parte sto: motivo per cui abbiamo sviluppato un modulo proprio dedicato ai temi di doppia materialità, ovvero gestione dei rischi e opportunità”.
Un cenno al risvolto IT: su quali tecnologie si fonda ESGeo?
“Siamo IT co-sell Microsoft, quindi tendenzialmente la soluzione è distribuita in Azure, ma è prevista anche l’installazione in altri cloud, come AWS Google, e on premise”.
Perché scegliere una soluzione di questo tipo? Che vantaggi ne trae l’azienda?
“I benefici sono molteplici. Un’azienda che si dota di uno strumento come questo è intanto in grado di avere in un unico luogo tutta la documentazione di sostenibilità: il processo è dunque ricostruibile. Ma lo strumento non è solo di reporting, bensì anche di performance management: non a caso, i nostri clienti gestiscono tutti i target di decarbonizzazione su processi di pianificazione e target monitorabili. Tramite ESGeo, si dispone di una visione su base mensile e settimanale con la possibilità di effettuare proiezioni a fine anno o di applicare le opportune correzioni. Le faccio un esempio concreto in questo senso: grazie alla nostra piattaforma, la International Game Technology (ex Lottomatica), è n grado di monitorare tutti i Bingo in giro per il mondo in termini di consumi ed emissioni”.
In che modo l’uso di ESGeo agisce a livello di reputazione aziendale?
“I benefici sono proprio quelli che derivano dall’avere un processo auditabile e ricostruibile: la tutela del management che va a pubblicare il dato, ovvero la responsabilità del board su dati non finanziari, è dunque massima. Ma non scordiamo che i vantaggi vanno anche oltre”.
Ce li elenchi.
“Automazione di tutti i processi di calcolo; certificazione da parte degli standard di riferimento, con possibilità di inserire i dati in un data model costantemente aggiornato allo standard; possibilità di esportare e gestire i dati in real time su dashboard di riferimento interne ed esterne”.
In che modo l’uso della piattaforma è funzionale al rating ESG?
“La maggior parte dei clienti più maturi su queste tematiche – e penso a realtà come Prysmian – utilizza la piattaforma per creare il data model che viene poi utilizzato dall’agenzia di rating. Quindi ESGeo diventa la base tecnologica che permette di rappresentare i dati così come vengono chiesti: nel momento in cui l’azienda deve affrontare un rating, ha l’immediata possibilità di estrazione di tutte le informazioni che vanno inserite nel portale dedicato. A loro volta le agenzie, nel momento in cui le aziende dichiarano di disporre di una piattaforma dedicata, auditabile e integrata con i sistemi aziendali, valutano questa dotazione come determinante nel miglioramento del rating della governance aziendale”.
Il vostro caso studio per eccellenza?
“Ferrovie dello Stato, una delle pochissime aziende che fa una rendicontazione comprehensive, cioè rendiconta tutto rispetto a quello che viene atteso dal mercato. Ferrovie dello Stato per noi è un case study cruciale perché effettivamente copre tutto l’end to end della sostenibilità, dallo stakeholder engagement all’intero processo di rendicontazione, monitoraggio, gestione e performance management, sino alla supply chain. Tutto con un unico strumento, oggi integrato con gli applicativi aziendali.
Tempistiche di implementazione?
“Sono soggette alla configurazione, ma in genere sono molto basse: anche per grandi gruppi, in tre mesi la soluzione è sostanzialmente live. Tipicamente i nostri progetti hanno questa durata e un altro grande vantaggio è che tutti gli aggiornamenti agli standard sono compresi contrattualmente”.
Alla fase di deployment si affianca naturalmente un processo di formazione per il personale, “ma all’interno dell’applicazione – conclude il ceo Fiocchi – sono comunque previsti percorsi di tutoring specificamente dedicati alla formazione operativa dell’utente. E finché questo non dimostra di aver interiorizzato la procedura, ESGeo non lo lascia solo”.