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PMI e ESG: come prepararsi alla transizione sostenibile



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Dalla collaborazione tra The Good in Town e EsgMax arriva PMI Smart Kit, un toolbox a supporto dei percorsi di sostenibilità e ai rating ESG delle piccole e medie imprese

Pubblicato il 26 gen 2025



PMI e ESG: arriva PMI Smart Kit per la sostenibilità
Sara Serafini, amministratrice e cofondatrice di The Good in Town, Massimo Ferri, CEO e cofondatore di EsgMax e Donatella Cambosu, cofondatrice di The Good in Town

Una vera e propria cassetta degli attrezzi per l’ESG. Una soluzione espressamente realizzata per semplificare e accelerare il percorso di sostenibilità e di adozione dei rating ESG nelle piccole e medie imprese. Dalla collaborazione tra The Good in Town e EsgMax arriva PMI Smart Kit: un insieme di strumenti di supporto immediato per rispondere in modo preciso ai requirements ESG delle imprese di medie e piccole dimensioni che operano all’interno di filiere sostenibili.

PMI e ESG: competenze, consapevolezza e affidabilità

Basato su componenti che uniscono un supporto digitale e un supporto “personale” il PMI Smart Kit, nel solco della linea di prodotto Smart Kit avviata da The Good in Town, consente di acquisire competenze, di aumentare le conoscenze sul proprio profilo ESG e di creare una corretta consapevolezza sull’esposizione ai rischi ESG. La soluzione permette inoltre di attivare un digital twin finalizzato alla raccolta di dati con una modalità collaborativa.

Grazie a questi strumenti, le PMI potranno creare una roadmap intelligente degli obiettivi di sostenibilità e potranno disporre di una visione puntuale dei principali rischi ai quali possono essere soggette potendo contare su servizi di alert rispetto ai fattori cosiddetti di “washing”.

In un arco temporale variabile dai 3 ai 6 mesi, grazie agli strumenti del PMI Smart Kit, l’azienda sarà nella condizione di predisporre un proprio resoconto di sostenibilità con le informazioni necessarie per affrontare le richieste di compliance che arrivano su questi obiettivi sia da parte dei clienti sia dal mondo delle banche.

PMI Smart Kit: semplificare e valorizzare il rapporto tra PMI e ESG

PMI Smart Kit è frutto della collaborazione tra la società benefit The Good in Town, nata con la missione di accompagnare le piccole e medie imprese nei percorsi di transizione sostenibile e EsgMax, soluzione in cloud nata nell’ambito di Startup Bakery espressamente con l’obiettivo di permettere la realizzazione in forma partecipativa del report di sostenibilità.

La soluzione arriva in un momento importante per le imprese di qualsiasi dimensione, ma in modo particolare per quelle più piccole. Anche sulla spinta della CSRD Corporate Sustainability Reporting Directive e degli standard ESRS, le grandi imprese sono sempre più impegnate nella preparazione di rapporti di sostenibilità con competenze e strutture che devono essere nella condizione di rispondere alle esigenze di compliance delle nuove normative.

Per le PMI la spinta verso il rispetto di queste normative arriva per certi aspetti di riflesso o indirettamente, ma non per questo è meno rilevante. Sono infatti le esigenze di trasparenza delle grandi imprese, dei clienti, delle banche o delle assicurazioni che sollecitano le PMI a preparare con sempre maggior cura la predisposizione dei dati. Quindi, anche per le piccole e medie imprese (che non sono soggette a nessun obbligo), la capacità di conoscere e di prepararsi ai principi ESG rappresenta un fattore chiave per garantire la migliore operatività nel rispetto della competitività aziendale.

Accesso al credito tra i fattori chiave del rapporto PMI e ESG

Un esempio in questo senso, è rappresentato dai temi dell’accesso al credito. Punteggi ESG elevati rappresentano un vantaggio molto concreto per le imprese: mettono infatti queste realtà nella condizione di ricevere un tasso di approvazione dei prestiti da parte del mondo bancario che è superiore dell’11% rispetto alla media. Un punteggio basso diversamente rappresenta una penalizzazione e può comportare anche una diminuzione del 6% in termini di valutazione nell’accesso ai finanziamenti. (fonte: ESG Outlook di Crif).

Sara Serafini, amministratrice e cofondatrice di The Good in Town ha osservato in una nota aziendale come “La transizione verso la sostenibilità rappresenti una sfida importante per le PMI italiane, che si trovano ad affrontare ostacoli di diversa natura, tra cui la mancanza di competenze e risorse. Nello stesso tempo si deve osservare che molte imprese hanno già una sostenibilità intrinseca che va valorizzata. Crediamo a questo proposito che sia importante capire le reali necessità e le effettive risorse delle PMI, aiutandole a esprimere il meglio della loro identità e a fare passi avanti in modo equilibrato, tenendo conto delle esigenze normative e di mercato. PMI Smart Kit è espressamente pensato per le aziende che devono muovere i primi passi nella sostenibilità”.

Massimo Ferri, CEO e cofondatore di EsgMax ha a sua volta sottolineato che “Le PMI svolgono un ruolo cruciale nell’economia italiana, ma spesso si trovano a dover affrontare sfide significative nell’ambito della sostenibilità a causa di risorse limitate. Questa partnership consente di offrire alle PMI un supporto su misura, combinando le nostre competenze tecnologiche con quelle multidisciplinari in consulenza ESG e comunicazione di The Good in Town. Insieme possiamo fornire soluzioni innovative che consentano alle aziende di migliorare il loro profilo di sostenibilità e ottenere vantaggi competitivi concreti”.

Anche per Donatella Cambosu, cofondatrice di The Good in TownLe policy bancarie premiano indubbiamente le PMI con politiche ESG trasparenti, strutturate e misurabili e riconoscono a queste imprese caratteristiche di una maggiore resilienza e stabilità a lungo termine. La transizione sostenibile è, anche per queste ragioni, una priorità dalla quale non si può tornare indietro ed è perciò molto importante che le PMI l’affrontino il prima possibile, per rimanere competitive e portare avanti le giuste attività un passo alla volta, senza corse dell’ultimo minuto che, d’altro canto, nella sostenibilità sono poco credibili”.

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