Semplificazione e non disimpegno: questo dovrebbe essere l’obiettivo del pacchetto Omnibus, ma non mancano i dubbi rispetto al futuro. In effetti il Pacchetto di Semplificazione Omnibus della Commissione Europea introduce una serie di interventi a livello di rendicontazione di sostenibilità e di gestione ESG, proprio allo scopo di semplificare gli oneri amministrativi e migliorare la competitività globale. Si tratta però di cambiamenti che introducono il rischio di indebolire la responsabilità aziendale, in particolare nella due diligence della catena di fornitura e nella redazione di bilanci di sostenibilità.
Semplificare senza che ci sia un disimpegno
Su questo tema interviene Carlotta Costa Director of ESG di Dimitra osservando che “Il pacchetto Omnibus dell’UE, che semplifica la rendicontazione ESG, rappresenta un’evoluzione, non un arretramento, mirato a ridurre gli oneri e a concentrarsi sulle aziende più impattanti. Tuttavia, dobbiamo assicurarci che la semplificazione non comprometta la trasparenza. Le reazioni del mercato alla proposta Omnibus, con l’aumento delle azioni ad alte emissioni, sottolineano che la sostenibilità è ora un fattore finanziario critico. Gli investitori stanno valutando il rischio di transizione e la finanza sta guidando l’azione climatica“.
Costa prosegue poi la sua analisi osservando che “La regolamentazione muove i mercati e le aziende che ignorano l’ESG stanno rimanendo indietro. La sfida è bilanciare la conformità semplificata con impegni solidi. Questo richiede una collaborazione continua tra i responsabili politici, l’industria e la tecnologia. Gli aggiustamenti normativi non dovrebbero indebolire le pratiche etiche. Il successo della sostenibilità a lungo termine dipende da alti standard di rendicontazione ESG, due diligence e responsabilità, migliorati da una tecnologia efficace. La sostenibilità non riguarda più solo il fare del bene; riguarda la resilienza finanziaria e la competitività sul mercato.”