All’interno della PA, lavorare all’adempimento normativo, migliorare l’efficienza operativa e produrre maggior Valore Pubblico per i cittadini sono attività percepite ancora in maniera distinta: la tradizionale logica a silos porta gli amministrativi a pensare che si tratti di attività da gestire singolarmente e che richiedono gruppi di lavoro dedicati. In condizioni di sotto-dimensionamento e nelle strutture di piccole dimensioni è necessario porsi l’obiettivo di far fronte a un carico di lavoro gravoso e articolato.
A dispetto delle dimensioni, però, anche gli enti centrali o che occupano un numero importante di operatori agiscono sulla base dello stesso mindset, con il risultato di distrarsi frequentemente dall’obiettivo principale, il faro al quale ricondurre tutta la propria capacità amministrativa: la creazione di Valore Pubblico.
Un gran numero di Amministrazioni pubbliche operano,infatti, seguendo in maniera prioritaria una logica basata sull’adempimento normativo. Tuttavia, seppure necessaria per garantire il rispetto delle leggi e delle regolamentazioni, questa scelta può portare a una visione rigida e burocratica dei processi, che chiude le porte a ogni tipo di miglioramento dell’operatività e dell’efficienza.
I tre obiettivi citati, invece, oggi come non mai sono concatenati, fusi in un’unica realtà concettuale, che è proprio la creazione e la misurazione del Valore Pubblico.
In questa nuova prospettiva “integrata”, le differenti attività amministrative ricadono in un unico sistema di programmazione e controllo che può essere gestito attraverso un solo strumento digitale.
Dunque, digitalizzare è la soluzione?
Giriamo la domanda a Stefano Benfenati, Principal Consultant di MAPS ESG, business unit di Maps Group: “La digitalizzazione va molto oltre la semplice informatizzazione dei processi burocratici. Nella nostra attività di sviluppatori di soluzioni per la governance della PA, notiamo che negli uffici amministrativi si usano ancora gli strumenti di produttività individuale per ogni attività. Tuttavia, un foglio Excel, per esempio, era adeguato quando si trattava di gestire una bassa complessità amministrativa, ma non lo è più in questa nuova era. Va notato, infatti, che le normative attuali parlano di performance, valutazione rischi corruttivi, privacy, antiriciclaggio, in altre parole di funzioni più complesse e co-dipendenti, per le quali gli strumenti di produttività individuali non possono essere più la scelta prioritaria. Per rendere la PA più reattiva, innovativa e orientata alla creazione di Valore Pubblico è necessario cambiare prospettiva e saper cogliere tutti i nuovi vantaggi offerti dalla trasformazione digitale”
Valore Pubblico come motore di innovazione
Parlando di adempimento alle normative, vale la pena evidenziare che il concetto di “Valore Pubblico” (VP) è stato messo in rilievo nella sottosezione dedicata all’interno del “PIAO, Piano integrato di attività e organizzazione”, operativo dal 1° luglio 2022. Questo importante documento unico di programmazione e governance rappresenta la summa di tutti i Piani che fino al 2022 le amministrazioni pubbliche erano tenute a predisporre annualmente: performance, fabbisogni del personale, parità di genere, lavoro agile, anticorruzione.
Più di tutto, però, il PIAO sottolinea come il “Valore Pubblico” debba essere il fine ultimo di tutta l’operatività della PA. Il Valore Pubblico definito dal PIAO rappresenta un’innovazione importante a livello concettuale perché lega gli obiettivi operativi della PA ai relativi indicatori di performance, che, come tali, devono essere misurati.
Il VP si crea programmando:
- obiettivi operativi specifici (e relativi indicatori di performance di efficacia quanti-qualitativa e di efficienza economico-finanziaria, gestionale, produttiva, temporale)
- obiettivi operativi trasversali come la semplificazione, la digitalizzazione, la piena accessibilità, le pari opportunità e l’equilibrio di genere, funzionali alle strategie di generazione del Valore Pubblico”.
Ne consegue che per predisporre le attività necessarie al soddisfacimento del PIAO non siano più sufficienti i dati provenienti da una logica di lavoro a silos, bensì è necessaria una visibilità complessiva delle informazioni affinché si possano ottenere:
- un miglioramento del sense-making, ovvero la capacità di attribuire senso a molteplici fonti di dati e grandi quantità di informazioni;
- un accresciuto senso di decision-making, ossia saper valutare i rischi e prendere decisioni basate sulle evidenze.
Tutto ciò richiede un cambiamento profondo di abitudini e di mindset, nonché uno strumento adeguato che semplifichi l’operatività.
Verso una visione più ampia degli obiettivi dell’apparato pubblico: la proposta di Maps ESG
GZOOM VALUE GOVERNANCE è la soluzione informatica sviluppata da Maps ESG per aiutare le amministrazioni a creare valore pubblico. Nel 2023 si è arricchita della collaborazione del Centro di Ricerca sul Valore Pubblico (CERVAP) dell’Università degli Studi di Ferrara con Direttore Scientifico il prof. Enrico Deidda Gagliardo, fondatore del centro di ricerca che da anni si occupa del concetto di Valore Pubblico in Italia. Il framework della Piramide del Valore Pubblico del CERVAP è stato implementato sull’applicativo ed è usato anche come strumento didattico nel Master PERF.ET promosso dal centro di ricerca.
Operativamente, la soluzione modulare e open source di Maps ESG impatta sull’ente amministrativo in quattro diversi modi:
- aumenta la collaborazione tra le diverse strutture;
- semplifica la gestione dei processi e dei dati;
- gestisce il cambiamento strategico, normativo, organizzativo dell’Amministrazione;
- migliora la comunicazione dei risultati raggiunti dall’Amministrazione.
“Il ciclo del Valore Pubblico si chiude nel momento in cui chi riceve il valore lo riconosce come tale”, conclude Benfenati, “Per questo la scelta di un applicativo come GZOOM VALUE GOVERNANCE aiuta le Amministrazioni nel programmare meglio le soluzioni ai bisogni dei cittadini ed a comunicare il proprio buon operato“.