Il progetto “Knowledge is power” – proposto da Virginia Marone, Francesca Ramella e Kahmille Ayleen Ortiz Escalona – si è aggiudicato la terza edizione di Shaping purposeful futures, la call for ideas organizzata da POLIMI Graduate School of Management per stimolare gli studenti a ideare progetti innovativi che abbiano un concreto impatto positivo sul futuro della società.
L’idea guarda a quella percentuale di studenti che, dopo il termine della scuola dell’obbligo, abbandonano gli studi, e si propone di aiutarli a sviluppare competenze utili per il loro inserimento professionale, attraverso workshop dedicati, con il coinvolgimento in prima persona di allievi di POLIMI GSoM e aziende partner.
I vincitori del contest avranno la possibilità di vivere un’esperienza legata a una realtà del terzo settore attiva sul territorio milanese, partecipando a una cena al ristorante “InGalera” nel carcere di Bollate (MI), aperto al pubblico e gestito da detenuti.
Elaborati 25 progetti, 6 i finalisti
Nel corso della giornata di lavoro di Shaping purposeful futures i gruppi di studenti internazionali dei Master specialistici e del New Generation MBA si sono contesi il premio di miglior progetto innovativo tra quelli che si prefiggono di produrre un reale miglioramento nella società. In totale sono stati elaborati 25 progetti, di cui sei sono stati selezionati per il pitch finale davanti alla giuria.
Ad aprire la giornata, un panel di relatori provenienti da alcune delle aziende del network di POLIMI Graduate School of Management. I manager convolti nel dibattito si sono confrontati sul tema e titolo dell’evento – Shaping purposeful futures – ispirando i partecipanti con testimonianze concrete provenienti dal mondo delle imprese e del terzo settore.
Focus sulla pratica
Nella seconda parte della giornata gli studenti, suddivisi in gruppi, sono stati chiamati a mettere in pratica la formazione e le competenze sviluppate nei percorsi di studio presso POLIMI Graduate School of Management per generare idee innovative relative a tre categorie. Nella categoria Just practice it, è stato chiesto di creare attività e servizi no profit utili alla comunità. Nella seconda categoria, Make an impact, il focus era sul servizio alle comunità più fragili o individui che necessitano di supporto in ambito professionale. Nell’ultima area, Create the future, si sono misurate le capacità degli studenti di contribuire alla innovazione continua della Scuola, anche dopo aver finito il proprio percorso di studi, attraverso la promozione di progetti specifici volti a stimolare l’impegno concreto nel trasferire alla società il valore acquisito durante il loro percorso di studio.
Nei mesi precedenti all’evento, i partecipanti hanno seguito un percorso di formazione preparatorio alla call for ideas, con l’obiettivo di acquisire le skill necessarie per passare da una idea a una soluzione concreta e saperla presentare al meglio.
Investire su competenze e sensibilità dei giovani
“Siamo fermamente convinti che, investendo sulle competenze e sulle sensibilità dei futuri manager e imprenditori, possiamo essere dei veri agenti di cambiamento. – ha dichiarato Federico Frattini, Dean di POLIMI Graduate School of Management – Sta a noi, infatti, insegnare ai leader di domani che la ricerca del profitto non è in contraddizione con l’impegno autentico a costruire una società migliore per tutti. Siamo convinti che la nostra community possa rendersi protagonista di un cambiamento anche fuori dai confini della nostra business school, con progetti scalabili, concreti e capaci di generare un impatto positivo per tutti. Attraverso momenti come Shaping purposeful futures, stimoliamo la creatività degli studenti e li invitiamo a trasformare la competenza acquisita in aula in valore per la collettività”.