ESG SMART DATA

Inclusione e diversity: solo il 10% delle aziende eccelle nelle pratiche di diversificazione dei team IT

Secondo un nuovo report Capgemini, le organizzazioni dotate di squadre tecnologiche diversificate hanno una probabilità 4 volte maggiore di progettare prodotti inclusivi. Per le organizzazioni più virtuose, le best practice costituiscono un driver di innovazione e differenziazione (67%), fanno aumentare i ricavi (56%) e migliorano la customer satisfaction (51%). Ma con la maggiore pressione sul reclutamento di talenti con competenze tecnologiche dovuta alla pandemia, l’attenzione delle imprese su questi aspetti rischia di diminuire

Pubblicato il 12 Ago 2021

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Da un nuovo report pubblicato dal Capgemini Research Institute, dal titolo “The key to designing inclusive tech: creating diverse and inclusive tech teams”, emerge che il 90% delle aziende con presenza globale ha difficoltà a implementare politiche di inclusione e diversity all’interno dei propri team tecnologici e IT. Il riconoscimento da parte dei vertici aziendali di questa situazione diventa necessario per riuscire ad accedere a comunità diverse, oltre a permettere alle organizzazioni di cogliere opportunità in termini di innovazione, ricavi e valorizzazione del brand.

Durante la pandemia, le aziende sono state soggette a molta pressione per reclutare talenti con competenze tecnologiche da un bacino sempre più ristretto. Se da un lato le imprese hanno faticato a individuare persone con le competenze richieste, dall’altro l’attenzione per le buone pratiche di inclusione e diversity si è ridotta. È emerso un divario tra la percezione positiva della leadership relativa all’inclusione nei team IT e tecnologici e la realtà vissuta da donne e minoranze etniche che fanno parte degli stessi team.

Gap di percezione tra leadership e dipendenti

Secondo il report, l’85% dei dirigenti ritiene che le loro organizzazioni forniscano pari opportunità di carriera e promozione a tutti i dipendenti, ma solo il 19% delle donne e dei dipendenti appartenenti a minoranze etniche è d’accordo. Questo divario si somma a un problema di Diversity, Equity and Inclusion (DE&I) che si sta diffondendo tra i settori che distribuiscono soluzioni tecnologiche agli utenti finali, in quanto il management è convinto che si stiano facendo dei progressi in tal senso, mentre i dipendenti continuano ad avere un’opinione negativa. Il divario di percezione ha uno spettro molto ampio: il 75% dei dirigenti ritiene che donne e minoranze etniche provino un senso di appartenenza alla propria azienda, ma solo il 24% dei dipendenti dell’area tech condivide questa affermazione; il 53% delle donne e dei dipendenti appartenenti a minoranze etniche si sente a proprio agio nel condividere esperienze personali con altri dipendenti e colleghi, ma solo il 9% di loro sente di poterlo fare con la leadership.
Solamente il 16% delle donne e delle persone appartenenti a minoranze etniche ritiene inoltre che la loro rappresentazione sia adeguata all’interno dei team IT e tech, dove solo un dipendente su cinque è donna, e uno su sei appartiene a una minoranza etnica.

Quando si tratta di opportunità di carriera nell’area tecnologica, il divario è evidente: per esempio, solo il 22% dei dipendenti neri con mansioni nell’area tech sente di avere le stesse opportunità di crescita offerte ai colleghi non appartenenti a una minoranza etnica.
Il gap di percezione tra leadership e dipendenti donne e appartenenti a minoranze etniche relativo ai processi e alle misure di inclusione è inferiore per le organizzazioni con una cultura inclusiva più avanzata. Quando è stato chiesto agli intervistati se dipendenti donne e appartenenti a minoranze etniche avessero lo stesso accesso a risorse, gruppi di lavoro ed HR, è infatti emerso un significativo divario di percezione tra le organizzazioni più inclusive e quelle meno (31% rispetto a 55%).

I consumatori sono consapevoli della tecnologia discriminatoria e la subiscono

I consumatori stanno assistendo a un certo grado di discriminazione attraverso la tecnologia a causa di pratiche di inclusione e diversity inadeguate da parte di aziende con un posizionamento globale. Nel settore dei servizi finanziari, per esempio, il 50% dei clienti appartenenti a minoranze etniche ritiene che sia stato offerto loro un credito inferiore per alcuni prodotti di banking online, rispetto al 28% di quelli non appartenenti a minoranze etniche. In ambito healthcare, invece, il 43% delle donne e dei consumatori appartenenti a minoranze etniche ritiene che non siano state presentate loro strutture sanitarie di alto livello o che offrono servizi molto specializzati. Di conseguenza, i consumatori sono preoccupati per quanto riguarda l’esistenza di tecnologie discriminatorie e sono sempre più consapevoli di come l’utilizzo dei loro dati possa avere per loro ripercussioni negative.

Per esempio, due terzi (66%) dei consumatori appartenenti a minoranze etniche si dicono preoccupati del fatto che i loro dati personali possano avere un impatto negativo sulle loro opportunità di lavoro. Il rapporto evidenzia inoltre che le organizzazioni con team tecnologici diversificati e inclusivi hanno 4 volte più probabilità di realizzare prodotti inclusivi.

“In un mondo caratterizzato da una domanda crescente di prodotti e servizi alimentati dalla tecnologia, liberi da ogni forma di discriminazione e inclusivi fin dalla progettazione, l’importanza di avere team, culture e pratiche inclusive è più rilevante che mai – afferma Alessandra Miata, CSR Director di Capgemini in Italia -. Eppure, vediamo un significativo gap non solo per quanto riguarda l’inclusività della forza lavoro nelle aree tech, ma anche nella percezione della leadership rispetto allo stato di inclusione di donne e minoranze etniche. Questo studio richiama l’attenzione sull’urgenza di affrontare questa realtà da parte delle organizzazioni tecnologiche e dei loro leader, che devono focalizzarsi sul miglioramento di diversità e inclusione in un ambiente in cui è essenziale essere in grado di attrarre i migliori talenti”.

Necessarie strategie di inclusione efficaci

Il report conclude affermando che le organizzazioni hanno bisogno di costruire una strategia di inclusione efficace, oltre ad aumentare l’educazione e la consapevolezza sul tema da parte della leadership. Le aziende devono implementare processi, politiche e sistemi di valori che promuovano l’inclusione, tra cui l’introduzione di politiche per la tutela della diversità e contro le molestie, oltre a un mandato specifico per i team tecnologici. I leader devono garantire che donne e dipendenti appartenenti a minoranze etniche abbiano le stesse opportunità di crescita professionale, di progresso e di collaborazione nello sviluppo dei prodotti, ponendo al contempo le basi tecniche e di dati per misurare, monitorare e migliorare i risultati in termini di inclusione. Devono inoltre essere implementati sistemi di intelligenza artificiale equi, controllando e correggendo gli eventuali bias degli algoritmi. Infine, le organizzazioni devono fare della diversità degli utenti finali il fulcro della progettazione, dello sviluppo e della distribuzione di prodotti e servizi tecnologici.

Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.

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