L’Intelligenza Artificiale e i suoi strumenti sono sulla bocca di tutti, la necessità di chiarirne le funzioni, gli utilizzi, le incognite e le potenzialità si fa sempre più urgente, soprattutto di fronte al rapido avanzamento di un chatbot basato su Intelligenza Artificiale che ha raccolto in pochi mesi più di 100 milioni di utenti. Per capire cosa sia ChatGPT, quali siano i rischi e i benefici del suo utilizzo, il 17 aprile alle ore 16.00, il Circolo dei lettori di Torino (via Bogino 9) ospiterà in Sala Grande l’incontro “ChatGPT: promesse e illusioni“: un appuntamento multidisciplinare dedicato al fenomeno informatico del momento e ai miti, dubbi e paure che si sono rapidamente creati intorno al suo nome.
All’incontro interverranno Stefano Bartezzaghi, semiologo dell’Università IULM di Milano, Elena Esposito, sociologa dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, Roberto Navigli, informatico dell’Università di Roma La Sapienza e Daniela Tafani, filosofa politica dell’Università di Pisa. Sarà un’occasione per scandagliare insieme un tema caldo (e che promette di diventarlo sempre di più) da diversi e cruciali punti di vista – etico, politico, scientifico – per non cadere preda di facili entusiasmi ma nemmeno di paure infondate.
L’incontro sarà disponibile anche in streaming A QUESTO LINK.
Opportunità, limiti e rischi dell’Intelligenza artificiale
Cosa può fare? Come funziona? Potrà davvero sostituire l’essere umano?
“ChatGPT e gli altri cosiddetti Large Language Model rappresentano la frontiera dell’applicazione dell’AI nella nostra vita lavorativa e quotidiana. Sta a noi comprenderne le opportunità, i limiti e i rischi e supportare i legislatori, prima di tutto quelli Europei, nel costruire un quadro normativo che risponda alle nostre esigenze e non a quelle dei giganti di Silicon Valley che stanno introducendo prematuramente sul mercato tecnologie che possono avere un impatto profondo sulla nostra società, nel bene e nel male, come abbiamo visto succedere con i social network nel decennio che ci precede”, spiega Guido Boella, informatico dell’Università degli Studi di Torino, cofondatore della Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale e responsabile scientifico di FirstLife, il primo social network civico, co-progettato con la cittadinanza e le istituzioni del territorio torinese.