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High tech e Net zero: la corsa verso la sostenibilità



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Perché il settore tecnologico ha bisogno di innovazione e pragmatismo per raggiungere obiettivi Net zero in grado di bilanciare l’espansione dei data center e le necessità crescenti di capacità di elaborazione e storage

Pubblicato il 23 gen 2025



high tech e net zero

Il ruolo dell’innovazione digitale per la sostenibilità è indiscutibilmente fondamentale sia per quanto attiene al rapporto diretto tra trasformazione digitale e trasformazione sostenibile delle imprese sia per quanto attiene ai temi della rendicontazione di sostenibilità. Uno dei temi chiave nel rapporto tra innovazione digitale e sostenibilità è proprio nella sostenibilità del digitale. Il settore tecnologico è impegnato in un vero e proprio percorso di adattamento alle crescenti preoccupazioni ambientali, con l’obiettivo di raggiungere il net zero. Siamo in un contesto in cui i data center crescono nel numero e nella potenza proprio per rispondere alla domanda globale di elaborazione dati, anche sulla spinta della diffusione di soluzioni di IntelligenzaArtificiale, la loro carbon footprint diventa sempre più una questione cruciale. Gli operatori del settore stanno cercando di bilanciare questo sviluppo con l’introduzione di certificati energetici e schemi di compensazione del carbonio, ma le strategie attuali sono spesso messe in discussione per la loro effettiva capacità di mitigare gli impatti ambientali.

Il settore high tech verso il net zero

Le aziende high tech, pur avendo delineato degli obiettivi di neutralità carbonica ambiziosi, si trovano ancora distanti dal raggiungere una vera e propria emissione netta zero. Questa discrepanza tra aspirazioni e risultati solleva interrogativi sulla capacità del settore di adattarsi tempestivamente alle esigenze climatiche globali, evidenziando la necessità di accelerare l’implementazione di strategie più efficaci e immediate.

Le tante infrastrutture essenziali per la gestione dei dati, per lo storage, per le reti consumano grandi quantità di energia e contribuiscono all’aumento delle emissioni di CO2. Sebbene siano in corso iniziative per rendere i data center più sostenibili, tramite l’utilizzo di energie rinnovabili e l’ottimizzazione del design e delle tecnologie di raffreddamento, l’impatto ambientale di tali strutture rimane una questione aperta che richiede a sua volta il contributo di soluzioni innovative.

Raccomandazioni SBTi e criticità delle strategie attuali

Le linee guida della Science Based Targets initiative (SBTi), che consigliano una riduzione delle emissioni del 90% entro il 2050 e una forma di compensazione per il 10% delle emissioni residue, sono state recentemente messe in discussione. L’iniziativa ha perso il supporto di alcune grandi aziende evidenziando le lacune nelle attuali strategie che tendono a privilegiare soluzioni finanziarie piuttosto che l’adozione di pratiche sostenibili. Uno scenario che sottolinea la necessità di un approccio più rigoroso e trasparente nell’adozione di misure ambientali nel settore tecnologico.

La transizione del settore tecnologico verso l’obiettivo del net zero rappresenta certamente una delle sfide più significative e complesse per rispondere alla crescita esponenziale dei data center. Appare fondamentale adottare strategie che non si limitino a soluzioni temporanee o superficiali ma occorre mettere in campo un impegno costante nella ricerca di innovazioni tecnologiche che riducano effettivamente le emissioni di carbonio e ottimizzino l’uso delle risorse energetiche.

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