Confcooperative Emilia Romagna sceglie di diventare socio IFAB, la Fondazione su Intelligenza Artificiale e Big Data promossa dalla Regione per favorire una maggiore connessione tra le aziende del territorio e l’ecosistema di innovazione e ricerca che ruota attorno al Tecnopolo di Bologna, che comprende il Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, e il supercomputer Leonardo gestito dal Cineca.
L’obiettivo è chiaro: supportare anche le piccole e medie imprese nel ricorso alle nuove tecnologie per intraprendere un percorso verso la transizione digitale inclusiva e sostenibile, che non lasci indietro nessuno. Ambizione che riflette i valori e gli scopi dell’associazione cooperativa.
La galassia di Confcooperative
Confcooperative Emilia Romagna è il sindacato di impresa intersettoriale che rappresenta a livello regionale la Confederazione Cooperative Italiane (la principale Associazione del movimento cooperativo fondata nel 1919) ed è presente nei territori con una capillare rete di servizi.
In pratica è un sistema di oltre 1.500 cooperative con 234.000 soci, 86.000 addetti e un volume d’affari di quasi 14 miliardi di euro. Vi aderisce anche la Federazione regionale delle BCC che riunisce 9 Banche di Credito Cooperativo con 145.000 soci, 2.810 dipendenti, 350 filiali e una raccolta pari a 16,6 miliardi di euro.
Volumi e cifre che danno il segno di quanto si possa allargare il perimetro dell’indotto attorno al Tecnopolo.
La transizione digitale inclusiva e sostenibile
A spiegare la decisione di Confcooperative di entrare a far parte di IFAB Francesco Milza, Presidente di Confcooperative Emilia Romagna “Abbiamo aderito a IFAB per consentire a tutte le nostre imprese, da quelle più grandi alle PMI fino alle micro, di accedere alle opportunità messe in campo dall’innovazione tecnologica, in particolare nell’ambito Big Data e Intelligenza Artificiale“.
L’obiettivo dell’associazione è accompagnare il sistema cooperativo regionale nella transizione digitale ormai imprescindibile per lo sviluppo, “consapevoli che a noi spetti il compito di rendere questo processo sostenibile e inclusivo affinché non sia lasciato indietro nessuno, nel pieno rispetto del principio mutualistico che anima la cooperazione e che può trovare nuova linfa proprio in ambito digitale” continua Milza.
“Riteniamo infatti che il modello dell’impresa cooperativa, rinnovato e adattato ai nuovi scenari tecnologici, possa consentire di intercettare un mercato di beni e servizi in profonda trasformazione senza al contempo aumentare le disuguaglianze economiche e sociali, anzi riducendole” conclude il Presidente.
Cosa significa diventare socio IFAB
Come spiega Marco Becca, Direttore di IFAB “Diventando socio IFAB, Confcooperative Emilia Romagna, avrà l’opportunità di entrare nel sistema di innovazione che connette le imprese al Centro Nazionale HPC e al Tecnopolo di Bologna, che mette a disposizione del tessuto economico le capacità di calcolo offerte dal supercomputer Leonardo. Potrà, quindi, accelerare la realizzazione di progetti per lo sviluppo territoriale, nel campo dei servizi alle cooperative associate. IFAB potrà anche supportare le capacità di adattamento e di evoluzione delle cooperative associate in termini di aggiornamento, supporto e formazione”.