I benefici associati alla diffusione dei protocolli energetico-ambientali rating system nazionali e internazionali della famiglia Leed-Gbc sono notevoli, e in un trend di sviluppo. L’auspicio è che tale tendenza possa proseguire e che tali eccellenze siano sempre più centrali nel sistema-Paese, e che “i numeri e gli impatti presentati in potenza diventino, nel prossimo decennio, realtà, permettendo all’Italia non solo di rispettare gli impegni sulla mitigazione dei cambiamenti climatici presi a livello europeo e internazionale, ma anche e soprattutto di evidenziare una leadership concreta sulle tematiche inerenti lo sviluppo sostenibile applicato alla filiera edilizia e immobiliare: un nuovo Made in Italy”.
A scriverlo è il Green Building Council Italia (GBC), presentando i risultati del primo Impact report dell’edilizia sostenibile certificata nel nostro paese (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO).
L’analisi nasce per dare risposta, in Italia, alle stesse domande che ben 30 anni fa hanno spinto un gruppo di visionari, negli Stati Uniti d’America, a dare vita al US Green Building Council (e di lì a poco a creare il Leed – Leadership in Energy and Environmental Design, ovvero il sistema volontario di certificazione della sostenibilità energetico-ambientale per gli edifici più diffuso ed utilizzato al mondo, con un totale di oltre 100.000 edifici pari ad una superficie di circa 2.6 miliardi di metri quadrati a domande): è possibile costruire e gestire edifici in maniera sostenibile da un punto di vista ambientale, sociale ed economico? È possibile creare uno schema di riferimento che possa misurare le prestazioni in termini di sostenibilità di tali edifici? Ed infine, è possibile rendicontare gli impatti positivi per l’ambiente nel quale viviamo di queste pratiche virtuose?
Le virtuosità nella costruzione degli edifici
Realizzato sulla base dei dati di certificazione di più di 500 edifici per una superficie complessiva di oltre 9 milioni di metri quadrati (anche se il numero di edifici attualmente registrati ed in corso di certificazione con i protocolli della famiglia LEED-GBC è di gran lunga superiore), il Report permette di analizzarne il comportamento virtuoso secondo una serie di indicatori fondamentali. I protocolli della famiglia LEED-GBC guardano infatti agli edifici da un punto di vista olistico, ovvero non esclusivamente energetico ma affrontano i temi da più punti di vista, proprio perché gli edifici sono sistemi complessi e dunque richiedono un approccio multidimensionale e multicriterio. Gli ambiti sono fondamentalmente 5:
- il sito, inteso sia come caratteristiche intrinseche che estrinseche e legate alla mobilità degli utenti;
- l’acqua, la risorsa più preziosa da difendere;
- l’energia, sicuramente uno dei pilastri fondamentali per la riduzione delle emissioni;
- i materiali, fondamentali per il tema dell’economia circolare;
- il benessere e la salubrità degli occupanti guardando alla qualità degli ambienti interni.
Tutti questi temi, messi insieme, danno il quadro complessivo delle prestazioni e di come sia possibile e necessario ridurre gli impatti sull’ambiente, sulla economia e sulle persone.
L’80% degli edifici certificati ha un rating molto alto
Il Report presenta poi una serie di casi studio che sono stati selezionati in quanto rappresentativi delle eccellenze nelle varie aree tematiche e nei diversi protocolli utilizzati: edifici leader che rappresentano l’eccellenza del progettare e costruire italiano. Dall’analisi emerge che, se guardiamo le prestazioni degli edifici italiani che hanno accettato la sfida della rendicontazione e certificazione in conformità ai protocolli energetico-ambientali, l’80% di tutti gli edifici certificati hanno ottenuto livelli di rating particolarmente lusinghieri, pari a Gold e Platinum. Si tratta dei livelli più alti e questo conferma il primato della sapienza progettuale, costruttiva e gestionale italiana, quando misurata con strumenti internazionalmente riconosciuti e validati.
Protocolli energetico-ambientali rating system essenziali per l’ESG
“Un primato – spiega GBC – che diventa sempre più importante se visto all’interno delle logiche di finanza green e di investimenti internazionali nel nostro paese: è doveroso sottolineare come i protocolli energetico-ambientali rating system e i relativi processi di certificazione siano fondamentali per le logiche ESG (Environmental Social and Governance) e per la conformità ai principi della tassonomia europea, oggi sempre più adottati anche da fondi di investimento nazionali e internazionali che valutano il rischio di credito e la tenuta del valore complessivo degli asset proprio mediante il livello di rating previsto e conseguito”.
Il lavoro non si è ferma però ad una semplice analisi di questo piccolo ma significativo campione e proietta il “modello” GBC Italia sullo scenario nazionale, delineando alcuni scenari al 2030 per comprendere l’impatto potenziale che l’adozione di questo modello può avere per il sistema paese.
Green Building Council: una realtà globale
Seguendo l’esempio di USGBC, in molti paesi del mondo sono nati negli ultimi anni altri Green Building Council la cui mission comune è la trasformazione in chiave di sviluppo sostenibile della filiera dell’edilizia e dell’immobiliare poiché, come indica il rapporto Global Status Report dell’International Energy Agency (IEA), le emissioni di CO2 derivanti dalle attività edilizie rappresentano circa il 37% delle emissioni globali totali di CO2 legate all’energia. Queste emissioni includono sia le emissioni dirette generate dalla produzione di materiali, dalla costruzione e dalla demolizione degli edifici, sia le emissioni indirette associate all’energia utilizzata per riscaldare, raffreddare e alimentare gli edifici nel corso della loro vita utile. Se poi, oltre ai temi energetici si affiancano anche gli impatti sulle persona è facile rendersi conto di quanto sia importante considerare, ad esempio, gli aspetti relativi alla resilienza sismica e alla salubrità dei luoghi in cui viviamo, o di quanto l’ambiente costruito sia al contempo responsabile anche di ulteriori impatti ambientali, come ad esempio quelli inerenti il consumo di risorse naturali, dal consumo di suolo a quello dei materiali da costruzione, ma anche quelli derivanti dallo scarico dei rifiuti solidi e degli effluenti liquidi, compresi i rifiuti di demolizione e degli occupanti, così come gli impatti derivanti da una spesso non oculata gestione della risorsa idrica e dei relativi consumi.
GBC Italia: un percorso lungo 15 anni
In questo scenario, esattamente 15 anni fa, nasceva il Green Building Council Italia, traendo ispirazione da questo movimento globale condividendo questa visione internazionale e con l’obiettivo di portare anche in Italia una metodologia che potesse aiutare quella che oggi chiamiamo transizione ecologica del nostro ambiente costruito e nello stesso tempo aiutare le nostre aziende e i nostri professionisti a rimanere aggiornati e competitivi a livello globale. L’associazione, fin da subito, ha deciso di ispirarsi al modello anglosassone di USGBC che nel frattempo aveva guadagnato un ruolo di leadership a livello globale, ed ha dato vita ad una vera e propria partnership con i colleghi americani cercando di accelerare il proprio ruolo ed il proprio impatto nel nostro paese attraverso l’adattamento del protocollo LEED al contesto nazionale.
Si è trattato di un lavoro assai complesso ed articolato, frutto della collaborazione con USGBC ma, soprattutto, del contributo di centinaia di organizzazioni e di esperti italiani in rappresentanza dell’intera filiera che hanno contribuito alla nascita dapprima di LEED Italia, primo esempio al mondo di trasposizione del protocollo internazionale ad un contesto straniero e che è presto servito come piattaforma per la realizzazione dei protocolli nazionali che oggi sono pienamente utilizzabili in Italia.
Questa stretta collaborazione ha fatto sì, che l’Italia si posizionasse con un ruolo di leadership nello scenario internazionale e soprattutto nel quadro della rete europea del World GBC quale uno degli attori di maggior peso e con una grande reputazione dal punto di vista delle competenze.
L’Impact Report vuole dunque raccontare questo percorso lungo 15 anni da più punti di vista: quello del consolidamento di una comunità nazionale coesa e internazionalmente collegata; quello delle prestazioni e della riduzione degli impatti dovuti alle tante esperienze realizzate nel nostro Paese; infine quello degli scenari potenziali, concretamente raggiungibili proseguendo e incentivando le attuali tendenze.
Il lavoro di GBC Italia
Il Report raccoglie decine di testimonianze di molti di questi attori che ancora oggi, dopo 15 anni, continuano a svolgere un ruolo fondamentale di traino e di stimolo per il GBC Italia. Ma GBC Italia ha fatto molto altro: ha ad esempio introdotto in Italia alcune figure professionali ed innovative, gli Accredited Professional e la Commissioning Authority, figure altamente qualificate sui temi dei protocolli energetico-ambientali rating system nazionali e internazionali e che svolgono un ruolo fondamentale per la corretta implementazione dei protocolli della famiglia LEED-GBC. Sono state formate migliaia di persone che oggi rappresentano il motore di una necessaria trasformazione. Grazie all’azione di advocacy presso le pubbliche amministrazioni, sia le figure professionali accreditate, come i LEED AP o i GBC AP, sia i protocolli energetico-ambientali LEED e GBC sono stati inseriti nei Criteri Ambientali Minimi (CAM): strumenti utilizzati per promuovere corretti processi di rendicontazione e robusti processi di certificazione terza delle prestazioni energetico-ambientali negli appalti pubblici.
I CAM riguardano diversi settori, tra cui l’edilizia, e le infrastrutture verdi e, assieme alle recenti linee guida sul Progetto di Fattibilità Tecnico Economico delle opre pubbliche (PFTE), prevedono l’utilizzo dei protocolli energetico-ambientali rating system nazionali e internazionali, come quelli della famiglia LEED-GBC e dunque rappresentano un esempio dell’influenza e del grande impatto che GBC Italia ha avuto e tuttora ha a livello nazionale.
A livello Europeo, grazie al ruolo di primo piano ricoperto da GBC Italia all’interno della European Regional Network di World GBC, l’associazione è attualmente coinvolta in molti progetti europei di altissimo livello, tra i quali meritano di essere menzionati i progetti globali Advancing Net Zero, Better Place for People o i progetti europei come Life Levels.
La promozione dei protocolli LEED-GBC
Ma l’azione forse più significativa e di maggior impatto è senza dubbio la promozione dell’utilizzo, oggi sempre più diffuso, dei protocolli di sostenibilità energetico-ambientale della famiglia LEED-GBC. Infatti, a fianco del LEED di matrice internazionale e certificato a livello globale dal GBCI (Green Business Certification Institute), GBC Italia ha creato 4 protocolli nazionali che hanno preso le mosse dal lavoro precedentemente citato di adattamento al mercato italiano di LEED: sono oggi pienamente operativi e in forte crescita i sistemi di misura GBC Home, GBC Quartieri, GBC Condomini e GBC Historic Building. “Si tratta – spiega GBC – di strumenti nati per dare risposta alle necessità di alcuni ambiti specifici dell’ambiente costruito italiano offrendo soluzioni rigorose e basate sugli stessi principi che guidano i processi di certificazione internazionali ma che sono tarati su scenari e competenze uniche del nostro paese. Il più interessante da questo punto di vista è certamente il protocollo per gli edifici storico-testimoniali di cui il nostro paese è ricchissimo e che necessitano di una particolare attenzione: il risultato di questo lavoro ci viene oggi riconosciuto a livello internazionale da parte di molti altri GBC che sono interessati a adottare una simile metodologia per poterla applicare nei loro paesi”.