Inizio d’anno amaro per i consumatori che si affidano alla politica del reso gratuito per i loro acquisti. Alcuni dei colossi del settore moda hanno infatti preso la decisione di abbandonare la pratica del reso obbligatorio, scaricando una parte dei costi di restituzione sul consumatore. Ma quali sono le ragioni dietro questa scelta? Secondo l’analisi condotta da Yocabè, un articolo restituito all’interno del territorio nazionale può comportare un costo fino a 13 euro per pezzo per l’azienda produttrice. Se invece la merce venduta all’estero dovesse fare ritorno in Italia, il costo potrebbe salire a 23 euro per pacco dalla Germania e addirittura a 30 euro dalla Svizzera. Inoltre, il volume medio dei resi contribuisce dal 3% al 9% delle emissioni di gas serra dovute allo shopping online, al packaging e alla spedizione.
Per le aziende quindi, la questione dei resi è rilevante sia dal punto di vista economico che ambientale, soprattutto considerando l’aumento recente. Infatti, secondo uno studio condotto da Optoro, prima della pandemia il 66% dei consumatori preferiva restituire gli articoli direttamente nei negozi fisici e solo il 34% tramite corriere. Tuttavia, nel 2020 questo numero era già salito al 60%. Nonostante scoraggiare i consumatori dal restituire gli articoli possa sembrare una strategia efficace, molte aziende si stanno interrogando se sia l’unica soluzione possibile e, soprattutto, se sia risolutiva. In particolare per alcuni canali di vendita come l’e-commerce e i marketplace, i resi sono inevitabili. Quindi, come adottare una strategia di gestione dei resi che soddisfi sia il cliente che l’azienda?
Resi rapidi, senza sprechi e più sostenibili
L’obiettivo della logistica inversa è proprio quello di elaborare i resi nel modo più rapido possibile per fidelizzare il cliente e reintrodurli velocemente nel ciclo di vendita, riducendo gli sprechi e aumentando la sostenibilità. Secondo Remira Italia, player delle soluzioni software avanzate per la gestione della supply chain, la tecnologia può fornire un importante supporto in questo ambito. Il software RMX (Returns Management System) sviluppato da Remira Italia è uno strumento efficace per la logistica inversa, specializzato nella gestione ottimale dei resi nei punti vendita fisici, nei magazzini e nei negozi online.
Le funzionalità del software Remira
Il software consente di verificare l’adeguatezza della merce restituita, controllando la corrispondenza con quanto spedito al cliente e con le quantità previste dagli accordi commerciali. Il software facilita anche la gestione di diverse tipologie di reso (reso tecnico, reso per qualità, reso commerciale), permettendo la definizione di flussi operativi distinti per ognuna di queste categorie, al fine di migliorare il livello di servizio per i clienti.
RMX prevede inoltre la gestione matricolare di ogni pezzo, una funzionalità particolarmente utile nella gestione dei resi per riparazione. Infine, per evitare gli sprechi e ridurre l’impatto ambientale attraverso un processo di controllo qualità, il software consente di riqualificare la merce, facilitando così una rapida reintroduzione degli articoli sul mercato.
Il processo che aiuta a riqualificare la merce
La qualità è un elemento fondamentale nel processo di logistica inversa in quanto permette al brand di essere più sostenibile. In un contesto sempre più complesso e competitivo, le aziende sono chiamate a impegnarsi in un miglioramento continuo che sposta il controllo qualità non solo in produzione ma anche prima dell’immissione dei prodotti sul mercato.
Poter controllare anticipatamente lo stato e gli eventuali difetti di produzione di un articolo contribuisce a diminuire notevolmente il tasso di resi tecnici. Infatti, si stima che il tasso medio dei resi nell’e-commerce sia tra il 20% e il 30%, con le principali ragioni legate a taglia errata, vestibilità non corretta, prodotti difettosi o qualità non idonea.
I software per il controllo qualità sviluppati da Remira sono strumenti progettati per ottimizzare e gestire facilmente l’intero processo di controllo qualità all’interno dell’azienda, sia presso i fornitori che nei centri logistici. Questa soluzione ha permesso al marchio Paul&Shark di ridurre del -40% il time-to-market e del -25% gli sprechi.
Semplificare gli oneri delle pratiche di reso
“Negli ultimi anni, a seguito della pandemia, la vendita al dettaglio online ha conosciuto un vero e proprio boom, portando ad un aumento delle attività necessarie per gestire il volume di articoli restituiti da clienti, rivenditori e grossisti. L’aumento del numero di resi comporta innanzitutto costi aggiuntivi per i rivenditori ed è anche dannoso per l’ambiente. Tuttavia, pochi sono a conoscenza dei dettagli della logistica dei resi”, afferma Lorenzo Azzari, ceo di Remira Italia. “I rivenditori sanno che i resi comportano molto più che semplici costi di spedizione e trasporto. Senza un software potente, le esigenze in questo ambito sono molto difficili da gestire. Strumenti come i software Rmx e per il controllo qualità sviluppati da Remira intervengono proprio per semplificare quegli onerosi processi legati alle pratiche di reso. Grazie alla tecnologia è possibile costruire una strategia di restituzione dei resi che soddisfi sia cliente che azienda senza rinunciare alla qualità dei prodotti e rendendo il processo più sostenibile.”
Articolo originariamente pubblicato il 19 Feb 2024