Disclosure delle performance ESG: perché è importante
Con l’approvazione da parte del Consiglio dell’unione europea della Corporate Social Reporting Directive e l’entrata in vigore nel 2023 dei primi aggiornamenti relativi agli Standard della Global Reporting Initiative (GRI), è possibile intravedere l’inizio di un percorso che porterà sempre più aziende ed organizzazioni a dover rendicontare e pubblicizzare le proprie performance ESG.
L’aggiornamento degli standard di rendicontazione apporta una grande novità attraverso la definizione di un nuovo concetto di materialità che pone l’accento sull’aspetto quantitativo legato ad i temi rilevanti per l’organizzazione.
La “Doppia Materialità” indaga aspetti qualitativi e quantitativi analizzando gli impatti positivi e negativi su stakeholders interni ed esterni ed andando a quantificare quei temi ESG di maggior rilievo per l’organizzazione che vengono definiti temi materiali.
Il grado di puntualità si andrà sempre più a definire grazie alla stesura nei prossimi anni da parte del GRI di standard di settore che andranno a definire in maniera sempre più specifica i requisiti in termini di dati da riportare.
ESG Integrated Reporting Platform
La spinta data dal legislatore, l’attenzione pubblica e degli investitori e la necessità di raggiungere gli obiettivi di riduzione dell’agenda 2030 porteranno sempre più aziende a doversi confrontare con la reportistica e la disclosure non finanziaria.
Dati relativi agli impatti dovuti ai consumi idrici ed energetici, alla produzione di inquinanti, rifiuti ed emissioni, così come dati relativi al personale, al turnover, alla diversità e all’inclusione, al management ed alle certificazioni aziendali dovranno essere rendicontati e resi pubblici.
La pubblicità di tali dati e le necessità normative porteranno ad un incremento delle attività di auditing per verificarne la veridicità e correttezza al pari di dati inseriti nei bilanci d’esercizio.
Tutto ciò rappresenterà una sfida per quelle aziende che non hanno attualmente un sistema di controllo delle performance di sostenibilità e si vedranno costrette a dover ricostruire processi e strutture per l’ottenimento dei dati necessari. In questo contesto sta emergendo la possibilità di integrare soluzioni tecnologiche per la raccolta e l’organizzazione dei dati di performance ESG.
Tra gli attori che rispondono a queste esigenze Workiva rappresenta una piattaforma di reportistica integrata ESG che permette alle aziende di tener traccia delle proprie performance ESG.
La piattaforma è sviluppata in accordo con i maggiori standard internazionali ed attraverso un processo di raccolta e strutturazione dei dati permette di evidenziare le informazioni rilevanti per finalità strategiche, di compliance e disclosure.
La possibilità di automatizzare i processi di raccolta dati, la selezione ed elaborazione dei dati in input secondo diversi framework (GRI, CDP, TCFD, SASB, SDG e requisiti normativi regionali o nazionali) e la possibilità di avere dati strutturati e KPI specifici da poter inserire nei documenti aziendali quali Report di Sostenibilità e Dichiarazione non finanziaria (DNF) rendono questo sistema e quelli che verranno degli ottimi strumenti per facilitare il confronto tra le performance di diverse aziende ed incentivare lo sviluppo sostenibile dell’economia.
Un tool per semplificare la reportistica
La piattaforma di Workiva permette di semplificare il processo di reporting attraverso un’esperienza personalizzabile sulle necessità del singolo cliente. La soluzione in cloud permette di automatizzare il processo di raccolta dei dati da diversi sistemi, persone e località garantendo la tracciabilità per finalità di audit ed assurance.
I framework personalizzabili permettono poi di fotografare l’andamento delle performance e individuare KPI specifici per le attività svolte e gli schemi di reporting garantiscono una compilazione puntuale dei documenti per la comunicazione esterna garantita dal meticoloso processo di raccolta, catalogazione ed elaborazione di dati a monte.
L’importanza e il valore strategico della disclosure
Il vasto panorama di standard e normative relative alla disclosure di sostenibilità richiede alle aziende di sviluppare una strategia di reportistica ESG che permetta loro di definire obiettivi, boundaries e temi materiali oltre che definire i framework a cui far riferimento. La conoscenza dei diversi schemi di certificazione e delle informazioni contenute in documenti di disclosure come la DNF è un elemento essenziale per il corretto utilizzo della piattaforma.
Una volta definite le necessità aziendali ed individuati i documenti e gli schemi di certificazione desiderati, la piattaforma permette di svolgere l’attività di raccolta e gestione di dati ESG ma il suo potenziale viene espresso al meglio nel momento in cui viene utilizzata nella sua valenza strategica.
La centralizzazione delle informazioni permette di poter monitorare le performance ambientali e sociali permettendo la quantificazione degli impatti e la loro elaborazione per l’ottenimento di informazioni, quali i trend di impact o il tasso di turnover, in grado di influenzare le decisioni strategiche dell’azienda.
Il controllo sull’andamento della gestione ESG al pari di quella economica riveste un ruolo centrale nei processi decisionali e di investimento attraverso i rating ESG che valutano le performance aziendali e permettono il benchmark di mercato. In questo contesto, lo sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di rendere i processi legati al reporting fluidi e dinamici può svolgere un importante ruolo strategico come sottolineato anche dalla ricerca Consob sull’importanza della DNF per portare la sostenibilità nel core business delle imprese.