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Il mercato digitale in Italia è in crescita, ma serve un cambio di marcia per la sostenibilità



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Anitec-Assinform e NetConsulting cube: il mercato digitale italiano è cresciuto del 2% nel 2023 e continuerà a farlo fino al 2027 con una media annua del 3,9%. Ma per limitare l’impronta carbonica dell’ICT, serve un cambio di marcia che faccia evolvere la sostenibilità ambientale a vero e proprio ‘strumento strategico’ per organizzazioni e politica industriale

Pubblicato il 3 lug 2024



Massimo Dal Checco, Presidente Anitec-Assinform
Massimo Dal Checco, Presidente Anitec-Assinform

Nel 2023 il mercato digitale italiano ha conosciuto una crescita del 2,1%, che ha permesso di traguardare un valore complessivo di 78,7 miliardi di euro. Un incremento che ha superato la crescita reale del PIL nazionale, che si attesta al +0,9% e suggerisce come l’avanzamento dei progetti legati al PNRR, insieme ai crediti di imposta 4.0 e 5.0 e all’adozione delle tecnologie digitali, stiano stimolando e continueranno a stimolare ulteriori investimenti nel settore. Recentemente a Milano è stato presentato il rapporto “Il Digitale In Italia 2024”, pubblicazione annuale sull’andamento del digitale in Italia, condotta da Anitec-Assinform – Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT – in collaborazione con NetConsulting cube che riserva uno spaccato interessante al rapporto tra digitale e sostenibilità.

Servizi ICT in forte ascesa, Dispositivi in calo

Come accennato poc’anzi, nel 2023 l’andamento generale del mercato digitale è stato positivo facendo segnare una crescita del 2,1%. I diversi segmenti che compongono questo mercato hanno però avuto andamenti differenziati con il contributo delle componenti più innovative del settore a fare la differenza.

Infatti, se da un lato i Servizi ICT hanno fatto registrare la variazione più rilevante (+9% e 16,2 miliardi di euro), dall’altro il mercato dei Dispositivi e Sistemi ha mostrato un calo significativo (-4,8%), mentre andamenti particolarmente positivi hanno caratterizzato anche i segmenti del Software e Soluzioni ICT (+5,8% e 9,1 miliardi di euro) e dei Contenuti e Pubblicità Digitali (+5,5% e 15,2 miliardi di euro). I Servizi di Rete TLC, invece, hanno avuto una variazione minima (+0,2%), invertendo però i trend negativi che li hanno caratterizzati gli ultimi anni.

Il mercato AI e Cognitive Computing triplicherà

Nei prossimi anni, il mercato digitale è destinato a mantenere una traiettoria di crescita positiva, con un incremento medio annuo del 3,9% tra il 2023 e il 2027. A trainare questa espansione saranno Digital Enabler e Digital Transformer, che registreranno un tasso di crescita medio annuo dell’11,1% nello stesso periodo. Inoltre, il valore di mercato delle soluzioni di Intelligenza Artificiale e Cognitive Computing è destinato a triplicare, grazie alla loro crescente adozione da parte delle aziende e all’aumento dei casi d’uso in tutti i principali settori economici.

Bilanciare digitale e sostenibilità: una questione di responsabilità

Un altro aspetto a cui è stato dedicato un approfondimento monografico del rapporto “Il Digitale In Italia 2024” riguarda il fatto che le innovazioni tecnologiche sono contestualmente al centro di uno dei temi più cruciali del nostro tempo: la sostenibilità ambientale. Da una parte il digitale può avere un impatto ambientale negativo, anche se la distribuzione delle emissioni dei diversi segmenti del digitale varia da Paese a Paese e dipende principalmente dalla loro posizione nella catena del valore del settore. Dall’altra, offre opportunità significative di progresso, promuovendo la diffusione di hardware e software e la fornitura di servizi energeticamente efficienti.

Come agire per indirizzare la digitalizzazione correttamente

Massimo Dal Checco, Presidente di Anitec-Assinform, ha commentato osservando che, nonostante lo scenario globale del 2023 fosse caratterizzato da grande incertezza e numerosi rischi, molti dei quali persistono ancora oggi, la certezza del rapido e significativo avanzamento dell’innovazione, volto a offrire nuove opportunità a imprese e cittadini, non è mai venuta meno. Ha poi sottolineato che la sfida principale è cogliere le potenzialità offerte dalla tecnologia, favorendo il dialogo tra tutti gli attori coinvolti, sia pubblici che privati oltre che investire in formazione, ricerca, cooperazione, regolamentazione e investimenti affinché il digitale e la tecnologia possano dare un contributo significativo al miglioramento della vita delle persone.

Sostenibilità digitale da ‘ambito di regolamentazione’ a ‘strumento strategico’

Ma soprattutto Dal Checco ha posto l’attenzione sul fatto che l’accelerazione della digitalizzazione ha portato a un aumento complessivo dell’impatto ambientale dell’ICT. “Malgrado i progressi nell’innovazione delle tecnologie digitali sempre più ‘green’, la diffusa trasformazione digitale di processi e prodotti porta ancora con sé un bilancio netto negativo, anche se in miglioramento. La consapevolezza che occorre fare di più per bilanciare l’innovazione digitale con la responsabilità ambientale non è più sufficiente. Per migliorare le prospettive in ottica ‘zero emissioni’ serve un cambio di marcia pervasivo, che faccia evolvere la sostenibilità ambientale del digitale da ‘ambito di regolamentazione’ a vero e proprio ‘strumento strategico’ per le organizzazioni e per la politica industriale stessa. In tal senso, diverse iniziative sono possibili e auspicabili. E il nostro Rapporto le approfondisce”.

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