Digitale e sostenibilità

COP27, per Huawei l’ICT è fondamentale per un’industria più green

In occasione di COP27, Huawei ha mostrato alcuni esempi di come il 5G, l’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati e il cloud computing permetteranno di ridurre il consumo energetico e le emissioni di carbonio

Pubblicato il 12 Nov 2022

COP27 - Philippe Wang, Executive Vice President for the Northern Africa Region di Huawei

“Le tecnologie ICT favoriranno la digitalizzazione del settore, stimoleranno l’innovazione e renderanno più sostenibili un’ampia gamma di settori manifatturieri e industriali”. Lo ha sostenuto Philippe Wang, Executive Vice President for the Northern Africa Region di Huawei in occasione della tavola rotonda “ICT for Green” tenutasi nel contesto di COP27.

Riferendosi al cosiddetto “enabling effect”, Wang ha affermato che l’ICT sta già rendendo più sostenibili numerosi ambiti industriali. Entrando più nel dettaglio, Wang ha precisato che “il 5G, l’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati e il cloud computing sono tutte tecnologie che permetteranno di migliorare i processi produttivi in modo da ridurre il consumo energetico e le emissioni di carbonio”.

Risparmiare energia con il 5G

Per confermare la veridicità delle proprie affermazioni, Wang ha fatto un esempio paragonando il modo in cui l’ICT permette a un lampione smart di spegnersi quando non c’è bisogno di illuminazione e come le wireless base stations 5G, possono spegnersi automaticamente in assenza di traffico di dati, risparmiando così energia elettrica.

Non solo. Siccome le stazioni base hanno bisogno di una fonte di alimentazione e di antenne, in Nigeria e Angola Huawei ha sostituito i generatori diesel con pannelli solari, assicurando così una fonte di energia elettrica rinnovabile.

Huawei ha anche reso disponibile un’antenna 5G green, che copre un’area fino a 500 m2 utilizzando la metà della potenza di trasmissione usata sinora, consentendo la riduzione del consumo di energia del 30%.

Alla tavola rotonda di COP27 è intervenuto anche Luis Neves, CEO of Global Enabling Sustainability Initiative (GeSI), che ha sottolineato come le tecnologie digitali dovrebbero occupare un posto in primo piano nel dibattito sul clima.

“Se uniamo il modo di pensare sostenibile con il digitale – ha dichiarato Nives –, credo potremmo creare una potente macchina che ci consentirebbe di guidare l’agenda della sostenibilità accelerando sul percorso verso un mondo in cui 10 miliardi di persone possano vivere una vita sana. Per questo, le aziende dovrebbero valutare le proprie carbon footprint e handprint”.

Lo standard per misurare il consumo energetico

In tal senso, i membri dell’ITU-T, tra cui anche Huawei, hanno proposto uno standard per misurare il consumo energetico delle reti. Tale standard, che è conosciuto come Network Carbon Intensity energy (NCIe), è stato approvato dall’ITU-T lo scorso 19 ottobre come raccomandazione ITU-T L.1333.

Secondo Nompilo Morafo, Chief Sustainability & Corporate Affairs Officer del Gruppo MTN, la chiave per raggiungere gli obiettivi di impatto zero è “un’azione sostenibile e misurabile. In questo percorso, l’uso delle tecnologie digitali fornisce un particolare potenziale per aumentare la generazione di energia verde e l’efficienza energetica di tutte le industry”.

Nella tavola rotonda ICT for Green che ha avuto luogo a COP27 si è parlato anche di come la tecnologia ICT trasformativa potrebbe essere utilizzata per favorire lo sviluppo sostenibile di un’ampia gamma di imprese manifatturiere, facilitando il percorso mondiale verso le emissioni zero.

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