L’intelligenza artificiale generativa è una tecnologia che le piccole e medie industrie private associate a Confapi Brescia conoscono solo superficialmente, almeno in prevalenza e non riescono ad intravederne applicazioni concrete nell’operatività aziendale. E’ il quadro che emerge dall’indagine curata dal Centro Studi dell’Associazione dal titolo “AI Generativa e dati in cloud“. In linea con le esigenze informative e formative emerse dai risultati e in continuità con il convegno organizzato lo scorso settembre dal titolo Intelligenza artificiale conversazionale: convergenze e divergenze tra uomo e macchina, Confapi Brescia e Microsoft Italia organizzano il 23 gennaio alle 14:30 il webinar dal titolo “Intelligenza artificiale generativa: ispirazione e applicazione pratica per le imprese“.
L’obiettivo è analizzare l’AI generativa in modalità estremamente specifica, rispondendo concretamente alle domande che ancora tanti imprenditori si pongono: Come può essermi utile per generare un vantaggio competitivo sui mercati? Quali sono gli strumenti già disponibili sul mercato? Un momento utile anche alla costruzione di un percorso condiviso tra Confapi Brescia e Microsoft Italia che condurrà alla sottoscrizione, come prima territoriale del sistema Confapi, di un protocollo di intesa. Una sinergia sulla quale – come riferito dalle imprese – stanno lavorando reciprocamente e che consentirà alle imprese intenzionate ad implementare progetti di intelligenza artificiale generativa di identificare un soggetto vicino come l’associazione di categoria e con la competenza specifica rappresentata da Microsoft.
Bisogna investire nella formazione per implementare adeguatamente l’AI
Guardando ai dati del questionario condotto dal Centro Studi di Confapi Brescia, dal titolo “AI Generativa e dati in cloud” (il 33% dei quali afferente al settore metalmeccanico e, circa per la medesima percentuale, con un numero di impiegati compreso tra i 10 e i 15 dipendenti), emerge che il 71% degli intervistati dichiara di aver sentito parlare della nuova tecnologia, ma di non impiegarla. Del resto, se il 47% ne conosce i capisaldi, non ha contezza delle modalità di applicazione.
Contemporaneamente, il 48% ne ammette una conoscenza limitata o quasi assente. Ne consegue che il 65% del campione dichiara di non averla implementata ad alcun livello nei processi aziendali e di non avere una programmazione affinché accada in un prestabilito arco temporale.
“I risultati dell’indagine che è stata condotta dal nostro Centro Studi rispecchiano fedelmente quanto già emerso in tema di digitalizzazione, presupposto fondamentale dello sviluppo della AI generativa – commenta Antonio Perini, presidente di Unimatica Confapi Brescia – Gran parte delle nostre imprese, infatti, ha investito in strumenti ed impianti per l’Industria 4.0 sull’onda delle agevolazioni fiscali connesse, senza però farne derivare i reali vantaggi in termini di efficienza di processo. La nostra unione di categoria lavora, pertanto, ad una formazione rivolta alla digitalizzazione, così da creare il terreno per l’implementazione di questa nuova tecnologia”.
Cloud e AI, alta la reticenza verso strumenti evoluti
L’indecisione è un sentimento che prevale anche sui piani futuri: il 69%, infatti, pur intravedendo un potenziale, percepisce le proprie conoscenze come troppo instabili per avviare una pianificazione puntuale di utilizzo. La sicurezza digitale, inoltre, strettamente connessa all’intelligenza artificiale generativa, passa anche da un adeguato impiego di migrazione in cloud dei dati aziendali. Un processo che più della metà delle imprese intervistate (57%) valuta essere stato già implementato con modalità buone o ottime. Di contro, 3 aziende su 10 dichiarano di non aver mosso ancora alcun passo in quella direzione.
A questo indicatore se ne connettono altri: nessun intervistato gestisce o analizza dati con piattaforme di calcolo avanzato di machine learning, e il 67% non usa alcun servizio digitale (17%) o impiega fogli di calcolo elettronici, ad esempio il software Excel (50%). Hanno trovato in prevalenza spazio in cloud e-mail e suite da ufficio (39%) e software ERP e CRM per il 31% dei rispondenti. Solo l’11% del campione, invece, dichiara di aver migrato in cloud tutte le funzioni aziendali.
“Le PMI bresciane paiono propense a gestire in modo virtuale i propri dati tramite soluzioni in cloud e con il supporto di specialisti esterni – precisa Maria Garbelli, responsabile del Centro Studi di Confapi Brescia -, ma resta alta la reticenza verso strumenti più evoluti. La carenza di una conoscenza di base diffusa influisce negativamente sulla consapevolezza delle potenzialità aziendali dell’AI generativa e, poi, sull’effettiva adozione. Diffusi, inoltre, curiosità e desiderio di accedere a più informazioni proprio tra chi non possiede conoscenze di base”.
Reattività e tempismo sono cruciali per integrare tecnologie disruptive
Comprendere le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa applicata ai processi di gestione aziendale rappresenta un elemento irrinunciabile per imprimere un’accelerazione alla competitività delle imprese. “La reattività e il tempismo sono fondamentali quando si tratta di fronteggiare un mercato caratterizzato da continui e repentini mutamenti. Innovazioni tecnologiche dirompenti come nel caso dell’intelligenza artificiale generativa, possono essere quindi di grande aiuto per i nostri imprenditori – osserva il presidente di Confapi Brescia, Pierluigi Cordua – Per questo riteniamo che la nostra associazione debba agire con decisione per trasferire alle aziende associate le migliori competenze per comprendere quali siano le formule più consone all’integrazione di sistemi di AI generativa nei propri processi”. Un obiettivo già annunciato come primario per il biennio 2023 – 2024 di Confapi Brescia e la cui necessità è stato ribadita dai risultati dell’indagine del Centro Studi.
Microsoft al fianco di Confapi Brescia per creare competenze AI
A gettare luce sui vantaggi dell’intelligenza artificiale per la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese ci pensa Giacomo Frizzarin, direttore divisione Small Medium & Corporate Microsoft Italia secondo cui l’AI generativa “può offrire notevoli benefici in termini di produttività, efficienza e valorizzazione della creatività e dell’ingegno umano a fronte di investimenti del tutto sostenibili anche per una piccola impresa. I primi dati mostrano un aumento di produttività elevato, accompagnato da una maggiore soddisfazione del lavoro svolto. Ci tengo a sottolineare che Microsoft porta dei Copilot, quindi dei copiloti a supporto dell’attività della persona, che resta quindi elemento centrale in questa rivoluzione. Siamo felici di affiancare Confapi Brescia in questo percorso verso le realtà del territorio per favorire la comprensione delle potenzialità dell’intelligenza artificiale e nella creazione delle competenze necessarie”.