C’è voluto un po’ di tempo, ma dopo un lungo percorso il mondo delle istituzioni e delle imprese si è posto nella condizione di riconoscere l’importanza e il valore dei biodiversity risk per la società e per le imprese. Non è solo una questione legata alla sensibilità per la natura che è presente da tempo, si tratta – pragmaticamente – di una questione che attiene direttamente e indirettamente all’impatto che l’evoluzione della biodiversità può avere sul business delle imprese nella forma di nuovi rischi e alla capacità di misurare questi rischi.
In cosa consistono i biodiversity risk
I biodiversity risk si riferiscono alle minacce, alle incognite e alle conseguenze che la perdita di biodiversità può comportare per gli ecosistemi, per le organizzazioni, le imprese, le economie e più in generale per la società. Dalla biodiversità, nella quale rientrano tutte le varietà di forme di vita sulla Terra, dipende il corretto funzionamento di tutti gli ecosistemi sui quali facciamo affidamento per le nostre necessità quotidiane e per le attività economiche. Agli ecosistemi fanno riferimento la disponibilità e la qualità dell’acqua, la fertilità del suolo, le tante forme di protezione rispetto agli eventi metereologici o alla stessa evoluzione del clima.
I biodiverisy risk hanno evidentemente un impatto diretto, dal punto di vista economico, su tutto il mondo agrifood e sulle filiere del mondo agroalimentare. La biodiversità è infatti un fattore determinante per garantire la sicurezza alimentare. La perdita di impollinatori, che rientra nei biodiversity risk, può ad esempio compromettere la qualità della produzione agricola, mentre in campo medico, a fronte di una biodiversità che contribuisce direttamente alla creazione e alla gestione di trattamenti medici i biodiversity risk comprendono i rischi di produzione per quei farmaci che derivano da composti naturali legati alla disponibilità di piante e animali.
Quali sono le cause dei biodiverity risk e perché sono importanti per le imprese
L’inquinamento, le attività che distruggono o cambiano gli habitat naturali, lo sfruttamento indiscriminato di risorse naturali, la costruzione di infrastrutture che non tengono conto delle specifiche caratteristiche naturali o ancora l’introduzione di nuove specie animali o vegetali che competono con le specie autoctone sono alcune delle tante cause dei biodiversity risk. Rischi che impattano direttamente e indirettamente sugli ecosistemi dai quali dipendono poi le condizioni di vita, di benessere e di capacità produttiva di comunità e imprese.
Il grande tema, a fronte della consapevolezza dei rischi legati alla biodiversità e delle possibili conseguenze, è nella capacità di monitorarli, misurarli per poi prevenirli e gestirli. Considerando inoltre che i biodiversity risk sono una minaccia diretta alla resilienza degli ecosistemi ai cambiamenti climatici ecco che la capacità dei territori di mantenere, proteggere e consolidare ecosistemi diversificati rappresenta anche una capacità di mitigazione e di adattamento.
Il punto di riferimento della TNFD Taskforce on Nature-related Financial Disclosures
La necessità di introdurre i principi e i valori relativi all’impatto sulla natura era limitata sino a qualche tempo fa a poche aziende. Grazie al lavoro di organizzazioni come la TNFD, Taskforce on Nature-related Financial Disclosures è stato sviluppato e divulgato un insieme di raccomandazioni, di guidelines, di best practices per la misurazione, l’analisi, la valutazione e la successiva divulgazione di rischi, ma anche di opportunità legate alla natura (A questo proposito si suggerisce la lettura dell’intervista a Tony Goldner, Executive Director della Taskforce on Nature-related Financial Disclosures TNFD qui n.d.r.).
In queste raccomandazioni rientrano in larghissima misura i biodiverity risk che vanno a completare il quadro dei temi nature-related che stanno entrando nel processo decisionale delle imprese e che hanno lo scopo ultimo di indirizzare e sostenere la transizione di flussi finanziari verso progettualità pensate per avere (anche) un impatto positivo sulla natura e per ridurre i biodiversity risk.
Una soluzione digitale per analizzare e comprendere la relazione con la natura
In questo scenario, la misurabilità dei biodiversity risk assume un ruolo determinante per la gestione delle imprese più esposte e per le loro attività di rendicontazione ed è qui che si colloca la piattaforma di Dunya Analytics che punta a innovare le modalità con cui le aziende misurano, analizzano e gestiscono il loro impatto sulla natura.
La piattaforma è stata progettata per combinare analisi complete sui fattori che impattano direttamente sulla biodiversità con la identificazione dei fattori di rischio tipica delle soluzioni di risk management per circoscrivere, monitorare e valutare i rischi naturali relativamente alle attività di business.
La soluzione di Dunya Analytics è allineata ai principali framework di riferimento per la gestione sostenibile delle imprese a partire appunto dalla Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD), per comprendere anche la CSRD Corporate Sustainability Reporting Directive e la Science Based Targets Network (SBTN).
La piattaforma è stata realizzata sulla base di una metodologia scence-based nella quale sono stati compresi tutti i principali set di dati sulla natura. Un sistema automatizzato è in grado di mettere in relazione i dati acquisiti sulla situazione aziendale in relazione alla natura con set di dati di riferimento per il contesto nel quale è collocata l’azienda stessa per capire il posizionamento di ciascuna realtà in funzione di specifici fattori di rischio.
La soluzione propone un approccio che permette di attuare analisi approfondite dei biodiversity risk rilevando nello stesso tempo le possibili opportunità legate alla natura in funzione di modelli che indicano i bisogni e le necessità di ciascun specifico territorio.
Trasformare i rischi in opportunità di nuove forme di sviluppo
La piattaforma di Dunya Analytics punta anche a rispondere alle necessità di compliance delle imprese, ovvero ad automatizzare la disponibilità di dati nature-related ai fini della rendicontazione di sostenibilità e per la preparazione di bilanci di sostenibilità. A questo scopo la soluzione è strutturata per gestire il continuo e progressivo aggiornamento dei requisiti normativi.
Nell’ambito di una nota aziendale Megan Pillsbury, CEO e Fondatrice di Dunya Analytics ha osservato come stia crescendo il numero “delle aziende che chiedono di misurare i biodiversity risk e in generale i rischi legati alla natura. La piattaforma è stata pensata per sostenere le attività delle imprese nel rispondere a requisiti ancora molto complessi dietro i quali sarà sempre più importante lavorare per trasformare i rischi in opportunità di nuove forme di sviluppo“.
Dunya Analytics è una realtà nata con l’obiettivo di unire competenze in analisi del rischio, biodiversità, conoscenza delle normative e innovazione tecnologica. La piattaforma si rivolge alle aziende più attente, per varie e diverse ragioni, alle necessità di compliance ai requisiti normativi, di protezione e conservazione delle risorse naturali, e di rendicontazione anche in chiave ESG delle opportunità che si possono cogliere grazie a un impatto ambientale positivo.