Per raggiungere gli obiettivi “Net Zero” fissati al 2025 un ruolo di primo piano sarà giocato anche dalle tecnologie “CCUS”, acronimo che sta per “Carbon Capture, Utilization and Storage”. A studiarle ci sono anche una serie di startup, alcune delle quali sviluppano le soluzioni utili a immagazzinare l’anidride carbonica nei mari e replicare i processi naturali, dal momento che già oggi gli oceani assorbono una percentuale compresa tra il 25 e il 30% della Co2 immessa in atmosfera. Il principio su cui si basano è la cattura e lo stoccaggio in acqua o in altri serbatoi naturali, impedendo così che le emissioni possano liberarsi nell’aria e inquinare.
ANALISI
Startup, un’italiana tra le 5 più hi-tech che stoccano la CO2 in mare
A oggi attivi su scala mondiale 500 progetti e 40 impianti. Il caso di Limenet, che utilizza un sistema basato sull’industrializzazione monitorata del ciclo geologico del carbonio

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