Esiste un nuovo metodo più sostenibile di acquistare, riciclare e condividere beni e servizi. Si chiama Recommerce e l’87% delle persone intervistate in diversi mercati europei ha già partecipato ad almeno un’attività in questo ambito. E’ quanto emerge da una nuova ricerca Opinium condotta in tutta Europa per conto di Visa, la quale rivela che i cittadini europei stanno rivedendo le loro attuali abitudini di acquisto, ma non sono ancora consapevoli che molti dei loro comportamenti stanno già contribuendo a un futuro più sostenibile e adottarli più spesso accelererà i cambiamenti in questo settore.
Una richiesta dei consumatori, un’opportunità per le pmi
Lo studio di Visa e Opinium dimostra che il riconoscimento delle opportunità finanziarie e la possibilità di risparmiare sui costi sono fondamentali per incoraggiare il Recommerce. Un quarto degli adulti intervistati ha dichiarato che vi aderirebbe se potesse trovare un modo per guadagnare dalle proprie azioni. Ma anche i benefici ambientali sono un fattore chiave per i consumatori: 9 adulti su 10 hanno partecipato attivamente ad attività ecologiche negli ultimi tre mesi e la stragrande maggioranza (93%) ha dichiarato di ritenere che il minore utilizzo di imballaggi abbia un impatto sull’ambiente e sulla società. Inoltre quasi la metà (43%) degli intervistati ha individuato nella riduzione dei rifiuti, degli imballaggi o della plastica il motivo principale che li ha spinti a partecipare all’economia Recommerce.
In questo contesto, cambiano anche le opportunità per le imprese. Le pmi che offrono il Recommerce hanno riscontrato una crescita del fatturato annuo del 22% negli ultimi due anni, con la possibilità di un’ulteriore crescita. Quasi tutte le pmi intervistate in Europa (91%) hanno dichiarato di voler adottare pratiche più sostenibili, con un quarto che ha dichiarato di voler investire il 20% o più del proprio fatturato in attività di Recommerce.
Un modello che si basa su 6 “R”
Le “sei R” sono i comportamenti del Recommerce, che comprendono il Rinnovo, la Ricarica, la Riparazione, la Rivendita, la Restituzione e la Ridistribuzione – intesi come la condivisione, lo scambio o la vendita a prezzi inferiori di oggetti di cui non si ha più bisogno o di cui si possiede una quantità eccessiva.
La Rivendita è il comportamento più comune e apprezzato, con oltre due quinti dei consumatori (45%) che rivendono beni almeno due volte l’anno. Un quarto (25%) delle pmi in Europa offre già opzioni di rivendita e la metà (48%) prevede di farlo in futuro. Poco più di un quarto (27%) dei consumatori è disposto a pagare per articoli da riparare, ristrutturare o adattare perché più convenienti o a un prezzo inferiore. I consumatori di età superiore ai 65 anni sono i più propensi a ricorrere alla Riparazione per allungare la vita dei prodotti. Come la Riparazione, anche la Ricarica è utilizzata dai consumatori come metodo per risparmiare, con quasi un terzo degli intervistati ad affermare che il risparmio dei costi è uno dei principali fattori che li spingono a investire. La Restituzione include il ritiro o l’accettazione dei prodotti alla fine del loro ciclo di vita ed è indicata come l’attività che gli utenti adotteranno con maggiore frequenza in futuro
Da Visa una soluzione digital per il Recommerce
Visa ha creato una nuova piattaforma digitale dedicata al Recommerce per aiutare i privati e le imprese a imparare, tramite risorse educative, come adottare le sei R del ri-commercio elettronico. “Il nuovo Behavioural Insights Lab condurrà attività di ricerca per promuovere questa iniziativa, mentre la Ellen MacArthur Foundation garantirà che i suoi “Circular design principles” siano integrati e che le opportunità pre-competitive possano svilupparsi attraverso la sua rete”, afferma Joe Murphy, Executive lead network della Ellen MacArthur Foundation.
“Siamo focalizzati nel favorire la transizione verso un’economia più rigenerativa inclusiva e accessibile a tutti – commenta Katherine Brown, Viceèresident Inclusive impact & sustainability in Europa di Visa . Oggi, la ridistribuzione è già un comportamento diffuso nelle comunità, e aggiungendo questo elemento nei modelli di reimmissione in commercio guardiamo all’intero ciclo di vita di beni e servizi; attraverso la donazione o la vendita troviamo nuovi modi per ridistribuire quelli che non sono necessari o non possono essere utilizzati prima della scadenza”.