Il potenziale del mercato italiano dell’energia rinnovabile al 2030 è enorme: l’anno scorso con quasi 41 miliardi di euro si è parlato di punto di svolta per gli investimenti, anche sulla scia delle opportunità del PNRR. Nel 2023 il trend sembra essersi consolidato: nei primi sei mesi di quest’anno si è registrato un +37% dei progetti in MW rispetto allo stesso periodo di un anno prima e addirittura +72% per quelli di storage. È quanto dall’Italian Renewables Investment Forum 2023, appuntamento organizzato da Althesys e Green Horse Advisory.
La corsa dello storage
Più nel dettaglio, le operazioni complessive (ovvero sia nuovi impianti che impianti acquisiti o rilevati) mappate dal Rapporto Annuale Irex di Althesys per il 2022 sono 958, più del doppio rispetto alle 437 dell’edizione precedente. Questo incremento, dovuto anche al PNRR, si riflette naturalmente sul valore complessivo degli investimenti, che si attestano a 40,9 miliardi di euro (+203% rispetto all’anno precedente), e su quello della potenza, che raggiunge i 38,9 GW (+160% rispetto al 2021). Tra le novità segnalate, c’è la crescita del mercato italiano degli accumuli, con una capacità totale di 2,3 GW e una massima di 3,9 GWh. In particolare la tecnologia BESS (acronimo di Battery energy storage systems) più diffusa in Italia è quella agli ioni di litio, che copre il 99% del mercato. La stragrande maggioranza (92%) dei BESS in Italia ha dimensioni inferiori a 20 kWh. Quasi tutti (99,9%) in Italia sono abbinati a un impianto fotovoltaico, di cui il 99,6% residenziali.
La necessità di un’ulteriore accelerazione
Questa crescita è legata soprattutto al Superbonus 110%, che è stato uno dei principali motori degli investimenti negli accumuli di piccola taglia in Italia oltre che di efficienza energetica. Nel 2023, tuttavia, gli accumuli utility scale hanno avuto una crescita modesta a causa dell’incertezza normativa, delle difficoltà della catena di fornitura e dell’aumento dei costi. Nel corso dei lavori si è parlato poi del ruolo centrale che dovranno assumere nella transizione energetica le infrastrutture energetiche (reti e storage) sulla crescita delle rinnovabili, i cui progetti ad oggi presentati sono quasi tripli rispetto al target del 2030, ma anche della necessità di assicurare una supply chain quanto più indipendente e in grado di assicurare costi e tempi di approvvigionamento certi.
“Gli investimenti nelle energie rinnovabili in Italia – ha detto Alessandro Marangoni, ceo di Althesys – stanno vivendo una fase di crescita straordinaria, in uno scenario a medio-lungo termine destinato però a cambiare e che suggerisce un abbassamento futuro dei prezzi. In un quadro di grande fermento permane l’incognita derivante dalle questioni aperte di ambito normativo (Decreto Fer-x e Aree Idonee) ma anche autorizzativo: come ha già rilevato il rapporto annuale dell’Irex 2023, solo un quarto delle pratiche per gli impianti utility richiesti nel 2022 è stato approvato. Seguendo l’andamento della prima metà del 2023, l’intero anno in corso dovrebbe chiudersi con 3,6 GW autorizzati. Un dato largamente insufficiente se si vogliono perseguire gli obiettivi al 2030”.
Articolo originariamente pubblicato il 06 Ott 2023