Il mondo ha compiuto imprese tecnologiche senza precedenti grazie al contributo fondamentale delle telecomunicazioni. La strada verso una più significativa innovazione in termini di connettività, digitalizzazione e automazione rivoluzionerà pressoché ogni aspetto della nostra vita. Tutto ciò, però, comporta anche profonde responsabilità: garantire che i servizi critici siano erogati con ricadute minime sul pianeta sollecitato dal cambiamento climatico.
È sempre più necessaria un’infrastruttura di comunicazione solida in grado di soddisfare le aspettative estremamente complesse e variegate degli abbonati. Esigenza ancora più evidente dall’inizio dell’emergenza sanitaria, che a sua volta ha reso necessario un consumo ancora maggiore di energia da parte dei gestori di telecomunicazioni. Motivo di preoccupazione non dovrebbero essere solo le emissioni, ma anche l’utilizzo di materiali e rifiuti contribuisce in modo determinante alle emissioni di anidride carbonica nel settore.
Il vecchio può diventare nuovo
L’utilizzo di materiali costituisce circa il 40% delle emissioni globali e attualmente soltanto il 10% di essi viene trattato come circolare. I principi guida del futuro dovrebbero essere quelli del riutilizzo, riciclo e ricondizionamento. A tale riguardo, l’utilizzo ottimale delle risorse disponibili, l’efficienza e la digitalizzazione sono essenziali per instillare pratiche circolari durante la creazione di nuovi prodotti e servizi. In parole semplici, l’economia circolare promuove il concetto di conservazione del valore di componenti, prodotti e risorse estendendone il ciclo di vita e ottimizzando la gestione dei rifiuti.
Nokia ha adottato pratiche circolari ormai un quarto di secolo fa, attenendosi al modello classico di gerarchia dei rifiuti. La priorità è evitare di generare rifiuti attraverso la digitalizzazione, l’efficienza operativa e allungando il ciclo di vita utile del prodotto. Poiché non è sempre possibile smaterializzare tutto, sono altrettanto importanti adeguate procedure di gestione dei rifiuti nelle quali esploriamo anzitutto le strade per il riutilizzo, seguite dal riciclo dei materiali. L’ultimissima opzione è il recupero e la discarica. L’azienda cerca di utilizzare i materiali il più a lungo possibile e di aumentare la vita del prodotto riparandolo, ricondizionandolo e aggiornandolo con il software più recente, oltre ad offrire un servizio di ritiro.
La collaborazione con la supply chain per aumentare l’uso di materiali riciclati nei componenti forniti, la registrazione dell’origine dei materiali e lo sviluppo di procedure per la creazione di report volti a comprendere il contenuto riciclato sono alcune delle misure supplementari che ci consentono di adottare i principi della circolarità.
Da anni, la compagnia ha scelto di accettare dai clienti prodotti legacy, anche se realizzati da terzi. In diverse occasioni questi vengono riparati e riutilizzati dai clienti, ricondizionati internamente o smontati per il recupero di parti di ricambio. In alcuni casi, i componenti vengono riciclati per ottenere materie prime per un’applicazione o un settore completamente diverso. Tale approccio riduce la necessità di estrazione di materie prime, abbassando le emissioni.
Il percorso verso l’economia circolare
Nokia ha compiuto progressi significativi nell’adozione di pratiche circolari e intende fare di più fissando obiettivi chiaramente definiti. Nel 2020, l’azienda ha trattato 5.870 tonnellate di componenti e prodotti obsoleti. Di questi, sono stati riutilizzati 79.400 articoli per un peso complessivo di 570 tonnellate. Circa 5.250 tonnellate di vecchie apparecchiature sono state destinate al recupero di energia e materiali e 50 tonnellate alla discarica. Il risultato è che il 99 percento del contenuto di materiale nei nostri prodotti era idoneo al riutilizzo. Nello stesso anno è stata avviata una politica atta a migliorare l’utilizzo di materiali riciclati nei propri prodotti. A tal fine, è stato necessario operare in stretto coordinamento con i fornitori di parti in alluminio pressofuso per comprendere meglio l’approvvigionamento delle materie prime, cercando strade per aumentare il contenuto riciclato nei componenti. Uno studio successivo ha mostrato che il 54% delle 23.200 tonnellate di parti in alluminio pressofuso utilizzate nei prodotti Nokia conteneva materiali riciclati. In ogni caso, permangono difficoltà relative alla purezza dei materiali.
Nokia sta poi studiando più materiali nella supply chain, ma occorre fare di più. Dobbiamo lavorare in tutti i settori per sviluppare il meccanismo di tracciamento, stabilire limiti e definizioni su ciò che può essere segnalato come contenuto riciclato.
Sono stati fatti anche tentativi per aumentare la circolarità delle materie plastiche utilizzate nei prodotti. Ancora nel 2020, Nokia ha cercato di migliorare le prospettive di riciclo della plastica attraverso l’uso ridotto di materiali non privi di alogeni e studiato se i materiali riciclati post-consumo potessero essere miscelati con plastica vergine per produrre involucri dei prodotti. Quell’anno, l’azienda ha risparmiato 31.600 tonnellate di CO2 attraverso pratiche di economia circolare.
Istituire standard corretti
Mentre il settore sta valutando la migliore linea d’azione per tracciare un’efficace strategia di circolarità, è fondamentale creare standard e framework appropriati che possano aiutare le società di telecomunicazioni a misurare le proprie prestazioni.
Nokia ha contribuito attivamente condividendo best practice e creando standard di economia circolare specifici per le telecomunicazioni nell’ITU-T (International Telecommunication Union Telecommunication standardization sector) e nell’ETSI (European Telecommunications Standards Institute). L’azienda ha aderito al forum JAC per contribuire al dibattito sulla circolarità con i clienti dei fornitori di servizi di telecomunicazioni e ha ottenuto il riconoscimento come “best practice in economia circolare”.
Passare al green con circolarità
Secondo il World Resources Institute, ogni anno entrano nell’economia globale oltre 100 miliardi di tonnellate di risorse, di cui solo l’8,6% viene riciclato e riutilizzato. Tale sfruttamento parziale non è sostenibile, perciò nuovi modi di operare e di collaborare rappresentano la necessità del momento per raggiungere l’obiettivo di una vera economia circolare.
Su questo fronte, gli operatori di telecomunicazioni svolgeranno un ruolo chiave. Affinché la circolarità abbia successo, è essenziale la cooperazione lungo tutta la catena del valore. Il settore deve fissare obiettivi ambiziosi e monitorare le prestazioni. I modelli di business tradizionali dovranno essere rivisitati e lo status quo messo in discussione. In Nokia, vengono seguite da decenni pratiche circolari consolidate che consentono di utilizzare tutto il valore dei propri prodotti.
Introdurremo un obiettivo di circolarità che guarderà a diverse aree della nostra attività. Dall’ufficio, ai laboratori di ricerca e sviluppo, al ritiro dei prodotti e alle linee di assemblaggio finale. L’obiettivo di Nokia è sviluppare la gestione dei materiali a un punto tale che per il 2030 non sarà necessaria alcuna discarica.