Per una società del mondo energy il tema della sostenibilità presenta tante e diverse dimensioni, da quella legata alla scelta strategica di lavorare per la diffusione di fonti energetiche pulite, a quella di indirizzare sforzi sempre più intensi nella ricerca di soluzioni volte a ridurre qualsiasi forma di spreco. Nel corso del tempo è cresciuto un approccio alla gestione dell’energia sempre più attento e consapevole: dai consumatori finali nelle loro scelte “casalinghe” sino alle scelte strategiche delle imprese, con un grande denominatore comune per tutti che è rappresentato dall’innovazione. Ed è anche sul ruolo dell’innovazione che si focalizza la conversazione di ESG360 con Giovanni Tula, Head of Sustainability in ENEL Green Power.
Quali sono i principali obiettivi direttamente e indirettamente legati alla sostenibilità?
Mi occupo di sostenibilità all’interno di Enel Green Power e nel rispetto della missione della nostra azienda siamo focalizzati nella gestione di impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili. Siamo in una fase sociale molto importante che pone a tutti noi, come cittadini e come imprese l’impegno di indirizzare una transizione energetica nella quale la generazione elettrica di tipo “termico” sia destinata a venire sostituita da fonti rinnovabili. Ci sono dei target sociali e “planetari” ai quali occorre contribuire con la massima responsabilità. Il mio ruolo è proprio quello di lavorare a creare le condizioni per attuare una transizione energetica verso le rinnovabili che sia sostenibile, sotto tutti i punti di vista.
Come avete impostato le vostre azioni?
Enel Green Power nasce nel 2008 quando l’approccio alle rinnovabili era vissuto ancora con un senso di sperimentazione e ancora venivano chiamate energie alternative. All’epoca energia era sinonimo prevalentemente di carbone e petrolio e gas e per diversi anni la produzione di energia green è stata considerata marginale e per molti aspetti costosa. Nell’ultimo decennio tuttavia le tecnologie del solare-fotovoltaico e dell’eolico hanno migliorato la propria competitività tecnologica e economica al punto che oggi consentono di produrre energia elettrica a costi inferiori delle tecnologie basate su fonti fossili, diventando il trend dominante nella generazione di energia e consentendo alla decarbonizzazione di procedere a un ritmo più spedito
In questo contesto, la scelta fatta anni fa di puntare in modo strategico su solare ed eolico ha consentito a Enel di diventare il più grande operatore privato di rinnovabili al mondo per capacità installata. Abbiamo fatto nostri gli obiettivi SDGs delle Nazioni Unite e lavoriamo sia per ridurre il nostro carbon print sia per contribuire alla riduzione del carbon footprint dei nostri clienti. Il macro obiettivo è quello di contribuire a creare le condizioni perché si riesca a contenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C rispetto all’Era Preindustriale (così come stabilito anche recentemente dal Glasgow Climate Pact n.d.r.)
Per questo la strada prevede di continuare a incrementare la produzione e l’offerta di energia proveniente da fonti rinnovabili e di ridurre l’energia che viene invece prodotta da fonti fossili con degli obiettivi concreti e sfidanti: prevediamo di triplicare la nostra capacità di rinnovabili entro il 2030, di chiudere tutti gli impianti a carbone entro il 2027 e di anticipare di 10 anni il proprio impegno “Net Zero”, dal 2050 al 2040, sia per le emissioni dirette sia per quelle indirette.
Vediamo la dimensione finanziaria di questo percorso e il ruolo dell’ESG? Come lo valutate?
Va detto subito che la scelta strategica in favore delle fonti rinnovabili ha permesso all’azienda di esprimere un valore che è stato premiato in modo molto significativo dal mondo della finanza. Siamo in uno scenario in cui il business sostenibile e la scelta di lavorare sulle fonti rinnovabili viene guardata con grande favore dal mondo finanziario che trova in questa scelta sia una risposta alla domanda che arriva dalla società e dai consumatori, sia la possibilità di offrire ad altre aziende l’opportunità di ridurre il proprio impatto ambientale. E un esempio di questo favore è rappresentato dall’estremo interesse in cui gli investitori hanno accolto il lancio di un prodotto innovativo chiamato “SDG linked bond”, primo caso al mondo in cui il tasso di interesse dipende dal raggiungimento dei nostri obiettivi di decarbonizzazione e di crescita della generazione rinnovabile.
Vediamo anche il ruolo, le mansioni e le attività del team che si occupa di sostenibilità e il suo ruolo in particolare?
Come detto, siamo un’azienda che si è posta degli obiettivi di sostenibilità molto sfidanti, e come tale deve dimostrare di lavorare sulla sostenibilità in tutte le sue fasi. Il team che ho il piacere di guidare lavora proprio per rendere il nostro business sempre più sostenibile, non solo a livello di tecnologie legate alla produzione energetica, ma lungo tutta la catena del valore, sia interna, nello sviluppo e nella costruzione e gestione degli impianti, sia esterna, ovvero con i nostri fornitori e appaltatori. Identifichiamo e implementiamo azioni e processi per massimizzare i benefici sociali e ambientali dei nostri investimenti sul territorio e siamo convinti che ci siano benefici sociali molto importanti nel contribuire a ridurre le emissioni con la produzione di energia elettrica pulita e nel lavorare con imprese e cittadini.
Qualche esempio?
Abbiamo ideato e integrato nei processi di business una serie di modelli operativi molto efficaci per costruire e gestire i nostri impianti rinnovabili in un’ottica di creazione di valore condiviso. Lo sviluppo del business parte dall’ascolto del territorio, dalle sue necessità a cui diamo risposta con dei progetti di sostenibilità lungo tutta la vita degli impianti e con degli elevati standard di sostenibilità in fase di costruzione ed esercizio. Utilizziamo l’innovazione come leva per migliorare la circolarità delle tecnologie e dei processi che gestiamo, abbiamo poi adottato dei modelli ad hoc per spingere appaltatori e fornitori, lungo la supply chain, a raggiungere elevate performance di sostenibilità. Siamo inoltre convinti che la responsabilità di Enel Green Power in termini di percorsi di sostenibilità vada oltre “le leve dirette” e in questo senso abbiamo sviluppato un modello di Sustainable procurement che ci permette di scegliere e premiare i fornitori più virtuosi.
Ma c’è una attenzione importante anche verso i clienti dove lavoriamo proponendo soluzioni che vanno oltre l’energia rinnovabile e la decarbonizzazione, ovvero un’energia sostenibile sotto le varie dimensioni ambientali e sociali di cui abbiamo parlato che può contribuire a migliorare le loro performance ESG.
E infine ci siamo fatti anche promotori e fondatori di un’iniziativa internazionale per accelerare il percorso verso energie rinnovabili totalmente sostenibili per le persone e il Pianeta, e per guidare la transizione equa verso un futuro senza combustibili fossili. È la Global Alliance for Sustainable Energy, lanciata ufficialmente lo scorso settembre per dare vita a un’azione collettiva che coinvolga non solo le utility, ma anche stakeholder, come i produttori di turbine eoliche e di pannelli fotovoltaici, le associazioni di settore, le università, i clienti e la società civile (NGOs). Un’alleanza globale che parla con un’unica voce per contribuire proattivamente a guidare la transizione energetica, in una logica di transizione equa e giusta.
Questo servizio fa parte di un percorso di conoscenza e confronto avviato da ESG360 con sustainability manager di imprese e organizzazioni italiane e internazionali e per mettere a disposizione competenze, esperienze e best practices in sustainability management