Per il quinto anno consecutivo, il gruppo L’Oréal è stato classificato da CDP, organizzazione globale senza scopo di lucro che incoraggia le aziende a divulgare i propri dati ambientali e valuta prestazioni e sforzi per perseguire la trasparenza, come leader mondiale nella sostenibilità aziendale. L’Oréal si conferma così unica azienda ad aver ottenuto per cinque anni una ‘A’ per tutte e tre le linee d’azione ambientali valutate da CDP: contro il cambiamento climatico, per la protezione delle foreste e per la sicurezza dell’acqua. Quest’anno, un totale di 9.600 aziende hanno divulgato dati su impatti ambientali, rischi e opportunità attraverso i questionari di CDP.
Un impegno di lunga data ora rivolto al futuro
Questo risultato è frutto degli ambiziosi obiettivi di L’Oréal e delle azioni di lunga data per ridurre le emissioni di carbonio, affrontare la deforestazione nella sua catena di approvvigionamento e migliorare la gestione dell’acqua. Forte di un impegno radicato per la sostenibilità e risultati tangibili, il Gruppo ha lanciato nel giugno 2020 il suo nuovo programma di sviluppo sostenibile, L’Oréal for the Future , che comprende un elenco di obiettivi ambiziosi su clima, acqua, biodiversità e risorse naturali per il decennio a venire.
“Congratulazioni a L’Oréal per essere diventata l’unica azienda ad aver ottenuto una posizione nell’elenco Triple A di CDP per cinque anni consecutivi – commenta Paul Simpson, CEO di CDP -. Sempre più aziende stanno agendo e questo è particolarmente impressionante in questo anno difficile segnato dal Covid-19. L’entità del rischio per le imprese derivante dal cambiamento climatico, dalla deforestazione e dall’insicurezza idrica è enorme e sappiamo che le opportunità di azione superano di gran lunga i rischi dell’inazione. La nostra A List celebra quelle aziende che si preparano ad eccellere nell’economia del futuro agendo oggi”.
“Un numero crescente di aziende è ora coinvolto in questa grande sfida – aggiunge Jean-Paul Agon, presidente e amministratore delegato di L’Oréal -. La sostenibilità non è una questione di concorrenza: è una responsabilità collettiva che dobbiamo prendere molto sul serio. Insieme, facciamo la differenza”.