Quasi 100 mila tonnellate di CO2 compensate, due progetti a sostegno di infrastrutture sostenibili in Madagascar e India, uno dei Paesi dove i problemi delle emissioni e della transizione green sono particolarmente delicati, e un progetto che contribuisce al contenimento delle emissioni cinesi sostenendo la costruzione di una centrale idroelettrica nel Sichuan. A ciò si aggiunge l’adesione al percorso di Science Based Target Initiative (SBTi), iniziativa nata come guida internazionale per favorire le azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. Gruppo CAP prosegue nel cammino verso la sostenibilità ambientale e conferma la certificazione ISO 14064 estesa quest’anno allo scope3 e per il terzo anno consecutivo è carbon neutral, grazie all’acquisto di crediti di carbonio finalizzati allo sviluppo di ambiziosi progetti infrastrutturali nel segno della decarbonizzazione. E grazie all’adesione all’SBTi, CAP si impegna a definire una strategia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra su un orizzonte temporale di 10 anni, rendendo i propri obiettivi di riduzione pubblici e trasparenti.
Gruppo CAP acquista crediti di carbonio e compensa la CO2
Sono 93.479 le tonnellate di CO2eq, pari al 100% delle emissioni prodotte dalla water utility, che il Gruppo CAP compensa grazie all’acquisto di crediti di carbonio che servono a sostenere due progetti già avviati nel corso del 2021, in India e in Madagascar, e un nuovo progetto per la costruzione di una centrale idroelettrica nella regione cinese dello Sichuan. Si tratta di importanti iniziative che contribuiscono attivamente al raggiungimento dei Sustainable Developments Goals indicati dall’ONU in due dei Paesi dove la domanda di energia in crescita esponenziale si accompagna a una attenzione relativa rispetto alla sostenibilità.
“Recentemente la Commissione Europea ha presentato il piano di attuazione del Green Deal adottato nel 2019, lo stesso anno in cui noi abbiamo presentato il nostro Piano di Sostenibilità – commenta Alessandro Russo, amministratore delegato di Gruppo CAP – Il Green Deal prevede di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e la riduzione del 50% dei gas serra entro il 2030. Allo stesso modo, anche noi ci siamo posti l’obiettivo di tagliare le emissioni del 40% entro il 2033 e ogni anno lavoriamo per superare questo obiettivo. La nostra nuova sede è a zero emissioni, come del resto il nostro più impianto più all’avanguardia, la BioPiattaforma. Da operatori di un settore particolarmente energivoro, siamo sempre più un’azienda prosumer, capace non solo di tagliare le emissioni ma anche di contribuire in modo sostenibile al fabbisogno energetico della comunità”.
Verso la progressiva riduzione della carbon footprint
Proprio come stabilito nel suo Piano di Sostenibilità, Gruppo CAP prosegue sulla strada intrapresa verso la riduzione della propria carbon footprint con una strategia di mitigazione dei cambiamenti climatici efficace e a lungo termine, riducendo le proprie emissioni e compensando la totalità della CO2 residua grazie a investimenti in progetti che garantiscono benefici sociali, economici e ambientali su scala globale.
Per perseguire questi obiettivi, Gruppo CAP si è avvalsa del supporto di Carbonsink, società di consulenza specializzata nell’identificare strategie e modelli di business che rispondano in modo efficace alle nuove sfide legate al cambiamento climatico e AzzeroCO2, società di consulenza per la sostenibilità e l’energia, fondata da Legambiente e Kyoto Club che offre soluzioni personalizzate ad enti pubblici, aziende e privati per ridurre il proprio impatto ambientale sul territorio.
Con l’acquisto di crediti di carbonio certificati, volti a compensare le emissioni di gas effetto serra (GHG) secondo standard internazionalmente riconosciuti, sono stati finanziati tre progetti:
- Metro Delhi, India, il primo progetto al mondo per la realizzazione di un sistema di mobilità su treni e metropolitane registrato sotto il Clean Development Mechanism, il “meccanismo di sviluppo pulito” previsto dal protocollo di Kyoto;
- Water Is Life – Phase II, Madagascar per la realizzazione e messa in sicurezza di una rete di pozzi per l’acqua potabile in Madagascar;
- Sichuan Hydropower Station, per produrre energia idroelettrica in Cina.
I tre progetti con cui CAP compensa le emissioni CO2
Metro Delhi, India
Non si può parlare dell’India senza pensare alle immagini di grandi metropoli dove si concentrano tra i più alti tassi di inquinamento a livello planetario. Con il progetto “Metro Delhi, India” verranno costruite infrastrutture all’avanguardia per gli spostamenti urbani. Nello specifico, le attività di progetto prevedono la creazione e il successivo funzionamento di un moderno sistema di trasporto efficiente, sicuro, rapido, conveniente e confortevole, capace di movimentare circa 1.1 milioni di persone al giorno nella città di Delhi, con conseguente riduzione delle emissioni provenienti dai comuni mezzi di trasporto locali, spesso obsoleti e altamente inquinanti. Si stima una riduzione di oltre 520.000 tonnellate di CO2eq.
Water Is Life – Phase II, Madagascar
Il progetto prevede la costruzione e la messa in sicurezza di una rete di pozzi per aumentare l’accesso all’acqua potabile delle famiglie che vivono in tre villaggi alla periferia della città di Tulear, in Madagascar. In termini ambientali si parla di una riduzione pari a circa 10.000 tonnellate di CO2eq ogni anno, con benefici concreti sulla mitigazione dei cambiamenti climatici. Grazie a questa iniziativa, fino a oggi sono già state oltre 50.000 le persone che hanno avuto accesso all’acqua potabile. Inoltre, al fine di garantire la qualità dell’acqua erogata, tre volte al mese vengono effettuate manutenzioni mirate e una pulizia accurata delle tecnologie. Una condizione di base quella della nascita di strutture per l’erogazione di acqua pulita e sicura che sta portando allo sviluppo della comunità locale contribuendo al rafforzamento del sistema scolastico, alla nascita di un nuovo orfanotrofio e di un progetto per realizzare nuove serre idroponiche sia all’interno delle strutture (come appunto l’orfanotrofio) sia nei villaggi rurali in cui sorgono le Water Tower.
Sichuan Hydropower Station, Cina
La Cina è il Paese manifatturiero più importante del mondo, e quello in cui la domanda di energia cresce costantemente. Allo stresso tempo, è risaputa la condizione problematica delle grandi megalopoli cinesi, in cui l’aria spesso diventa irrespirabile. Questo progetto ha previsto la costruzione e il funzionamento di una centrale per la produzione e la distribuzione di energia elettrica pulita e rinnovabile. La centrale idroelettrica si trova nella parte centrale del fiume Ren, nella provincia del Sichuan, ha una capacità totale installata di 32 MW e genera circa 139.230 MWh all’anno. L’energia generata dall’impianto viene inviata prima alla rete di Sichuan, e poi alla rete della Cina Centrale, contribuendo alla riduzione del divario tra domanda e offerta di energia elettrica a livello regionale e nazionale, riducendo contemporaneamente l’inquinamento subentrando alla produzione di energia delle centrali a carbone e contribuendo così allo sviluppo economico locale con la creazione di posti di lavoro.