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Certificazioni ESG nelle costruzioni: un imprenditore su tre guarda al digitale



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L’analisi di PlanRadar: molte le opportunità ancora da cogliere nel settore. In Italia soltanto il 25% dei professionisti ritiene che l’implementazione del digitale aiuti in maniera consistente a ridurre gli sprechi. Fabio Arancio: “Allineare le pratiche e i progetti agli standard ESG per ottenere un vantaggio competitivo”

Pubblicato il 4 lug 2024



PlanRadar

Il settore delle costruzioni è per le piattaforme digitali che operano sulla due diligence ESG ancora in gran parte un territorio da conquistare. A evidenziarlo è un’analisi pubblicata recentemente da PlanRadar, piattaforma specializzata nella documentazione, comunicazione e reportistica digitale nei progetti edilizi, di facility management e immobiliari.

Stando ai dati resi pubblici da PlanRadar, infatti, soltanto il 28,6% dei professionisti del settore edile ritiene che gli strumenti digitali siano utili per ottenere le certificazioni ESG, nonostante alcuni clienti riconoscano i vantaggi significativi derivanti dall’utilizzo degli strumenti digitali. 

I vantaggi delle piattaforme digitali

“La nostra analisi dimostra che le piattaforme digitali offrono vantaggi sostanziali nel raggiungimento delle conformità ESG, contrariamente alle percezioni del settore – spiega Fabio Arancio, regional manager Italy di PlanRadar – Il percorso verso la conformità non deve essere necessariamente complesso: la nostra piattaforma digitale, sviluppata in modo dettagliato in tutte le sue parti, offre un’esperienza user-friendly e consente ai team di tenere traccia di ogni fase della costruzione, dimostrando che la due diligence ESG e tecnica viene perseguita meticolosamente. A fronte di una domanda elevata e di un ROI (Return of Investment) sostanziale, l’opportunità per le imprese di costruzione è dunque chiara: è opportuno allineare le pratiche e i progetti agli standard ESG per ottenere un vantaggio competitivo”.

I risultati della ricerca

Per ottenere certificazioni ambientali, spiega PlanRadar, le aziende devono implementare pratiche di efficientamento energetico, ridurre le emissioni, usare in modo efficiente le risorse naturali, ridurre gli sprechi e preservare gli ecosistemi, e la ricerca evidenzia il divario di percezione riguardo l’uso degli strumenti digitali per raggiungere la conformità ambientale.

Soltanto il 60% del campione riconosce che gli strumenti digitali rendono possibile la riduzione dell’uso della carta (ma la percentuale sale al 90% se si prendono in considerazione i soli clienti di PlanRadar). Inoltre, soltanto il 34% dei professionisti del settore ritiene che queste soluzioni IT contribuiscano a ridurre gli sprechi di materiale (contro il 60% tra i clienti di PlanRadar).

La situazione in Italia

Analizzando i dati sull’Italia, il 38,6% dei professionisti italiani (contro il 34% nel mondo) ritiene che gli strumenti digitali siano di grande supporto per l’ottenimento di certificazioni ESG. Anche se rimane alto lo scetticismo sul supporto della tecnologia in attività concrete svolte quotidianamente dagli addetti ai lavori, come la riduzione degli sprechi e l’utilizzo di carta in cantiere.

Soltanto il 25% degli intervistati, infatti, ritiene che l’implementazione del digitale aiuti in maniera consistente a ridurre gli sprechi, mentre oltre la metà ritiene che l’impatto sia “moderato”. Per quanto riguarda invece la riduzione della carta, spiega ancora PlanRadar, la media italiana sale al 52,27%, “rivelando, su questo fronte, una maggior fiducia tra i professionisti”.

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