Anche San Marino ha il proprio “green pass”, il documento digitale che permetterà ai sammarinesi, sia residenti sia vaccinati sul territorio, di avere una certificazione in linea con gli standard dell’Unione Europea. Ma si tratta di qualcosa di unico al mondo. Il San Marino Digital Covid Certificate, che si aggiunge alla tessera vaccinale, conterrà infatti due QRCode: un primo in linea con i requisiti previsti dall’Unione Europea e verificabile direttamente dai soggetti preposti negli Stati membri e un secondo verificabile universalmente attraverso la semplice scansione da un qualunque dispositivo dotato di questa funzionalità. Merito del ricorso alla blockchain.
Associazione con un Non fungible token
Il San Marino Digital Covid Certificate certificherà l’avvenuta vaccinazione contro il Sars-Cov2, la guarigione dall’infezione o la negatività al virus risultante da un test di screening. La certificazione – si legge nel Decreto n.109 del 16 giugno – “ha una validità di una settimana a partire da quindici giorni dalla prima dose oppure nove mesi a far data dal completamento del ciclo vaccinale ed è rilasciata, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dall’Iss o dalle strutture sanitarie autorizzate dall’Authority Sanitaria, e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato dal Piano nazionale di vaccinazione”.
La scansione, in particolare, consente di accedere direttamente a una web-app e di attestare la validità del certificato, grazie all’associazione con un NFT (Non Fungible Token), ovvero un certificato di autenticità digitale unico e non replicabile, garantito nella sua immutabilità e accessibilità dalla registrazione su una blockchain pubblica e permissioned VeChainThor. Una soluzione innovativa nel panorama mondiale, le cui caratteristiche consentono a tali certificati di essere verificabili anche al di fuori dell’Unione Europea.
Supporto di VeChain e DNV
Il San Marino Digital Covid Certificate è stato sviluppato con il supporto di VeChain, una delle principali piattaforme blockchain pubbliche e permissioned mondiali, e dall’ente indipendente DNV, leader nei servizi di assessment e pioniere nello sviluppo di soluzioni di digital assurance.
“Il San Marino Digital Covid Certificate è un certificato digitale estremamente portabile – afferma Renato Grottola, Global Director Growth and Innovation di DNV -. Chiunque può potenzialmente compiere l’operazione di verifica del certificato, senza la necessità di scaricare una app specifica. L’utilizzo della tecnologia blockchain di VeChain ed in particolare dei token non fungibili (NFT), consentono di accrescere la fiducia nella veridicità delle informazioni, riducendo al tempo stesso il rischio di contraffazione”.
Istituito un sistema informativo nazionale
Per l’emissione e la validazione dei certificati è stato istituito un sistema informativo nazionale grazie al quale sarà possibile scaricare le certificazioni direttamente dal proprio fascicolo sanitario elettronico. È importante sottolineare che il trattamento dei dati personali segue il GDPR ed esclude pertanto ogni possibilità che dati ritenuti sensibili possano essere trasferiti in Paesi extra Ue. L’insieme dei dati minimi per la verifica dell’autenticità del certificato, infatti, non comprende i dati personali del cittadino, in modo da evitare di inserire informazioni personali sul registro pubblico, anche se crittografate.
È inoltre stata istituita l’infrastruttura nazionale San Marino Digital Covid Certificate (SM-DCC) a chiave pubblica per l’emissione e validazione dei certificati, che assicura l’integrità, l’autenticità e il controllo dei dati in essa contenuti, presso San Marino Innovation.
L’ente svolge temporaneamente le funzioni di Autorità Nazionale di Certificazione (Country Signing Certification Authority ‐ CSCA) ed è incaricato dell’emissione del root certificate per la generazione di chiavi pubbliche e private necessarie alla firma dei certificati digitali Covid-19. L’Ufficio informatica dell’ISS svolge il ruolo di conservatore del root certificate e di firmatario dei documenti ed è il punto di contatto unico (Single point of contact ‐ SPOC) per gestire lo scambio delle chiavi pubbliche con gli altri Stati indicati dal Congresso di Stato con apposita delibera.