Risk management: lo scenario politico – economico in cui si muove l’ESG
Per comprendere il rapporto tra Risk management e ESG occorre analizzare lo scenario in cui si collocano determinati fenomeni a partire dalla roadmap della diplomazia politica (G20, B20, Commissione Europea, Parlamento Europeo), delle organizzazioni internazionali (UN, FAO) e dei Piani di “ripresa” contro la crisi legata alla Pandemia (PNRR europei) che stanno contribuendo ad accrescere il ruolo della finanza sostenibile.
Il richiamo a un ruolo ancora più incisivo da parte della finanza era peraltro presente nel documento finale del G20 Energia e Clima di Napoli e sempre al ruolo della finanza, anche se non con richiami diretti, guardano molte delle proposte del pacchetto denominato “Fit for 55” della Commissione Europea dello scorso 14 luglio e tutt’ora in discussione.
In questo scenario trovano una sponda i temi che stanno alla base delle scelte di investimento ESG e aumenta la probabilità che come indicato nell’analisi di Bloomberg Intelligence gli investimenti in asset ESG possano superare i 53 trilioni di dollari entro il 2025.
Accanto alla maggiore intraprendenza del mondo della politica e delle imprese c’è anche il fattore Covid che ha certamente alzato il livello di attenzione verso nuove forme di Risk management che sono proprie dei criteri ESG. La pandemia ha messo a nudo tante fragilità e tanti punti di debolezza della Global economy, che si evidenziano oggi ad esempio nelle grandi criticità legate alle catene di fornitura che si sono interrotte e che non sono nella condizione oggi di permettere a tante industrie di rispondere adeguatamente a una domanda del mercato che starebbe invece riprendendo. La capacità di prevedere, gestire e mitigare questi fattori di rischio sono asset che incidono oggi direttamente sui risultati e sui profitti delle imprese.
ESG: verso nuove forme di risk management, non solo ambientale
Il mondo delle imprese prima di tutto sta cercando di indirizzare scelte ispirate a criteri di una maggiore attenzione a tutti i fattori di rischio e il primo e più importante riguarda proprio il tema ambientale, ma non solo: i rischi legati direttamente o indirettamente al climate change. Questo approccio contribuisce a mettere in evidenza il ruolo dell’ESG che permette a sua volta, anche a prescindere dalle specifiche valutazioni finanziarie, di disporre di una analisi più precisa e dettagliata dei fattori di rischio e di assumere decisioni più appropria sia per quanto riguarda il mercato dei capitali sia per quanto attiene il rapporto tra imprese ambiente e imprese e società.
Europa e Canada sono le aree del pianeta che più di altre sono convinte del ruolo che può essere svolto dai fattori ESG per mitigare i fattori di rischio.
Banche, asset manager e fondi pensione: i più attenti a Risk management, ESG e investimenti responsabili
Le banche svolgono in questo contesto un ruolo particolarmente importante. Da una parte sono proprio gli istituti di credito che hanno sostenuto una prima grande fase di sviluppo dell’ESG e nel 2020, sulla base dei dati proposti da STATISTA nell’ambito del report ESG e Impact Investing relativo al 2020 rappresentano il 62% delle realtà che hanno scelto di implementare una strategia ESG o hanno assunto decisioni di investimento ispirate a criteri che si possono rimandare alle logiche degli investimenti responsabili. Il ruolo territoriale delle banche, la vicinanza con imprese e cittadini rappresenta un asset che consente a questi attori di valorizzare più di altri il tema della riduzione dei fattori di rischio.
Ma accanto alle banche ci sono con un 56% di adesioni a criteri ESG e responsible investment da parte di compagnie non finanziarie che però vedono al proprio interno un 20% di realtà che hanno intenzione di prendere in considerazione questi criteri. Decisamente più significativa l’attenzione che arriva da Asset manager e Fondi pensione che contano rispettivamente su un 53 e un 49% di implementazione di strategie ESG e che nel 35 e 36% dei casi non l’hanno ancora attivata ma pensano di farlo. Un valore importante anche per quanto riguarda le compagnie assicurative dove forse la sensibilità e gli strumenti di risk management sono comunque da tempo presenti.
Risk management e ESG: quali legami
Il rapporto tra ESG e risk management è sempre più stretto anche per l’attenzione degli investitori attenti alla valutazione delle imprese in cui intendono investire. Il risk management permette l’identificazione, la valutazione e la gestione dei rischi legati ai fattori ESG. Dai rischi ambientali ai rischi sociali sino a quelli di governance. La gestione di questi rischi porta benefici alle logiche ESG prima di tutto perché aiuta a proteggere il valore degli investimenti, e in secondo luogo perché può contribuire a identificare opportunità di investimento sostenibile e a migliorare la reputazione e la performance aziendale. I
Il ruolo della formazione nell’integrazione dell’Esg nel risk management
La crescente importanza degli aspetti legati all’ESG nel contesto del risk management chiama in causa non solo la necessità di strumenti analitici sofisticati, come l’intelligenza artificiale, ma anche l’importanza fondamentale della formazione e della consapevolezza a tutti i livelli organizzativi. La diffusione di una cultura ESG consapevole tra i dipendenti e i dirigenti delle imprese rappresenta un pilastro fondamentale per garantire che le strategie di risk management siano effettivamente orientate verso la sostenibilità.
La formazione specifica sull’ESG può infatti migliorare la capacità decisionale all’interno delle organizzazioni, contribuendo a una migliore identificazione e gestione dei rischi. La sensibilizzazione riguardo ai temi ESG contribuisce infatti a promuovere un cambiamento culturale all’interno delle imprese, rendendo i principi di sostenibilità una parte integrante della visione aziendale. Attraverso questo approccio, le aziende possono non solo rispondere efficacemente alle pressioni regolamentari e alle aspettative degli stakeholder ma anche anticipare le sfide future, identificando opportunità di innovazione sostenibile.
Oltre agli approcci tradizionali potrenno dimostrarsi utili anche quelli più innovativi, come la gamification e l’apprendimento online, per coinvolgere i partecipanti e garantire un apprendimento duraturo, con l’obiettivo di fornire un quadro completo delle strategie e delle tecniche formative che possono essere adottate per integrare pienamente l’ESG nel processo di risk management, migliorando così la resilienza e la competitività delle imprese nel lungo termine.
Intelligenza artificiale al servizio di Risk management e ESG
L’intelligenza artificiale sta contribuendo a innovare il mondo del risk management in particolare nelle relazioni e interconnessioni con l’ESG. L’analisi avanzata dei dati dell’AI permette di gestire e analizzare grandi quantità di dati molto rapidamente e accuratamente e permette di identificare tendenze, anomalie e pattern che altrimenti potrebbero passare inosservati. L’AI può inoltre aiutare la previsione dei rischi utilizzando tecniche di apprendimento automatico con le quali si possono definire misure preventive o forme di allarme automatico. Un altro contributo importante dell’AI riguarda la gestione dei rischi operativi, automatizzando processi che possono essere soggetti a errori umani così come può portare miglioramenti nella gestione dei rischi di conformità, monitorando continuamente le attività e i dati dell’organizzazione per garantire che rispettino tutte le leggi e i regolamenti applicabili.
Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.
Articolo originariamente pubblicato il 06 Ago 2021