Fashion

OVS coltiva in Italia il cotone per i suoi capi, suolo e acqua tutelati

OVS riporta in Italia la produzione di cotone di qualità e sostenibile per l’abbigliamento, garantendo la tracciabilità dell’intera catena di fornitura. Il cotone bio prodotta dalla palermitana Santiva sarà utilizzato dalla primavera/estate 2023 per la produzione di circa 30.000 capi

Pubblicato il 07 Lug 2022

Simone Colombo, Head of Corporate Sustainability di OVS Spa

Nel percorso da tempo intrapreso per promuovere trasparenza e rispetto nei confronti di tutti gli stakeholder, il 2021 è stato un anno importante per OVS che ha raggiunto risultati significativi in diversi ambiti: il primo posto nel Fashion Transparency Index, l’approvvigionamento del 100% di cotone da fonti più sostenibili; il monitoraggio della filiera di prodotto con l’adesione dei fornitori alla piattaforma Higg di Sustainable Apparel Coalition; la scelta di materiali e processi di fabbricazione a ridotto impatto ambientale e i nuovi obiettivi di decarbonizzazione, approvati da Science Based Targets initiative e incentrati sull’ulteriore riduzione delle emissioni di CO2 del 46% entro il 2030 (già diminuiti dell’85% dal 2017 al 2019). Tutte le attività e gli obiettivi realizzati sono raccontati in Making progress, il bilancio di sostenibilità 2021 appena pubblicato, che quest’anno si rinnova nella forma e nello stile grazie alle immagini del noto illustratore londinese Michael Parkin.

Il brand, noto in Italia nel settore dell’abbigliamento donna, uomo, bambino, punta ora alla produzione di un filato di cotone interamente italiano, in partnership con l’Azienda Santiva per la coltivazione che, attiva a Pollina in provincia di Palermo, ha riscoperto le tecniche agricole diffuse un tempo nel territorio, dando nuovo impulso alla coltura di un cotone a fibra lunga di altissima qualità e a ridotto consumo d’acqua. Simone Colombo, Head of Corporate Sustainability di OVS Spa sottolinea la volontà di sostenere il made in Italy e riportare in Italia la produzione di una materia prima tanto importante nel settore dell’abbigliamento, garantendo la tracciabilità dell’intera catena di fornitura. “Se la sperimentazione andrà a buon fine, non escludiamo di aumentare significativamente i volumi”.

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