In occasione dell’Earth Overshoot Day (quest’anno caduto il 29 luglio 2021), la data in cui l’umanità esaurisce le risorse ecologiche che il pianeta è in grado di rigenerare nel corso di un anno, Schneider Electric, leader nella trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione, e Global Footprint Network (GFN), una società di ricerca che traccia la gestione delle risorse naturali a livello globale, hanno promosso l’iniziativa “100 days of Possibility”, con l’obiettivo di incitare la ricerca di soluzioni che aiutino a combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. I 100 giorni di cui si parla sono quelli che mancano all’avvio della ventiseiesima conferenza annuale delle Nazioni Unite sul clima (COP26), in cui i rappresentanti dei governi di tutto il mondo si riuniranno a Glasgow, in Scozia, per trovare un accordo su azioni efficaci per mitigare il climate change.
Il messaggio più importante che si vuole lanciare è che aziende, governi e individui possono agire adesso, anche senza aspettare le decisioni che saranno prese alla conferenza. Ecco perché ogni giorno, fino all’inizio della conferenza COP 26, sul sito 100DaysofPossibility.org saranno presentate opportunità e soluzioni valide per ogni settore, mostrando i tanti modi in cui ognuno può contribuire a spostare in avanti la data dell’Earth Overshoot Day. Tra questi esempi vi sono proposte per realizzare reti per la distribuzione elettrica con energia al 100% rinnovabile, per creare case intelligenti, per ridurre lo spreco alimentare.
Le soluzioni Schneider per arrestare il climate change
Schneider Electric, che ha ricevuto diversi riconoscimenti che premiano il suo impatto sostenibile, ha dato supporto all’iniziativa proponendo sei delle sue soluzioni per la lista “dei 100 giorni”. Altri partner del progetto sono l’agenzia per il clima scozzese (Scottish Environment Protection Agency – SEPA) e Drawdown Europe.
Un esempio è il progetto di integrazione tra microgrid e infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici realizzato per un deposito autobus “smart” in Maryland che consentirà di ridurre le emissioni di CO2 fino al 62%. Poi c’è IntenCity, l’edificio che ospita gli uffici Schneider a Grenoble, in Francia progettato per consumare solo 7 kilowatt-ora per metro quadro all’anno, quasi 10 volte di meno della media dei consumi di un edificio in Europa. Pannelli solari installati sul tetto, due turbine eoliche installate sul posto, l’uso di acqua freatica e l’adozione di tecnologie smart fanno sì che la struttura consuma e produca pari quantità di elettricità nel corso di un anno. Infine, c’è l’accordo recentemente siglato con l’Egyptian Electricity Holding Company, il fornitore nazionale egiziano di energia per la prima smart grid di rilevanza nazionale del Medio Oriente, che aiuterà l’Egitto a soddisfare la domanda energetica anche in futuro portando avanti, in parallelo, una strategia di sostenibilità.