La Cantina Produttori di Valdobbiadene – Val D’oca nasce come cantina sociale nel 1952 per iniziativa di 129 contadini nell’Italia del Dopoguerra che, animati dalla voglia di ricostruire il territorio e l’economia locale, decidono di unire le forze e spinti da un forte spirito di cooperazione, gettano le basi per lo sviluppo e l’affermarsi della qualità del vino di Valdobbiadene. Situata in un territorio di eccellenza dal 2019 patrimonio dell’Unesco, la fascia collinare tra Valdobbiadene, Asolo e Conegliano, la Cantina conta ad oggi 600 soci viticoltori e rappresenta un modello di vitivinicoltura sostenibile che si estende per 1000 ettari di vigneto, di cui il 90% coltivati ad Uva Glera, il vitigno a bacca bianca idonea alla produzione del Prosecco Superiore DOCG, dell’Asolo DOCG e del Prosecco DOC. Da diversi anni, ha abbandonato il commercio dello sfuso, concentrandosi sulla qualità dei prodotti in bottiglia, sui brand, imbottigliando tutta la produzione delle uve conferite dai soci.
La mission dell’azienda è quella di allora: valorizzare al meglio la materia prima conferita dai soci, preservando la qualità, dal lavoro in vigna alla vendemmia, dal conferimento delle uve alla vinificazione, dall’imbottigliamento al calice. Ed è premiando l’impegno, la competenza e la collaborazione dei soci, che prendono vita etichette di alta qualità, frutto del lavoro corale di un’impresa che coniuga da sempre un’anima profondamente agricola con una spiccata visione imprenditoriale e di sviluppo sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo, la Cantina garantisce a tutti i soci un supporto tecnico continuo, con agronomi e professionisti qualificati, affiancandoli in vigna e intervenendo tempestivamente in ogni fase, per incentivare l’applicazione di pratiche agricole resilienti, finalizzate a conservare gli ecosistemi, a rafforzare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, a migliorare progressivamente la qualità del suolo.
Verso gli SDGs con pratiche agronomiche sostenibili e resilienti
E’ a questi programmi di formazione e innovazione volti a migliorare la gestione del vigneto, garantite da centri di eccellenza come la Scuola Enologica di Conegliano, l’Osservatorio Economico del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia (C.I.R.V.E) dell’ Università di Padova (operativo di Conegliano), il centro Studi del Distretto Spumantistico, che si deve il raggiungimento di diverse certificazioni e la stesura del Primo Bilancio di Sostenibilità redatto applicando la metodologia internazionale GRI Standard – Global Reporting Initiative, ovvero prendendo in esame il contributo all’attuazione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (o SDGs, Sustainable Development Goals) sanciti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
In vigna è in corso un importante percorso di certificazione di agricoltura integrata SQNPI, acronimo di (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata), che garantisce al consumatore uve coltivate secondo tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente e della salute dell’uomo. Per la vendemmia 2019 ha coinvolto tutti i 76 soci della denominazione Asolo, cui si sono aggiunti per la vendemmia 2020 i vigneti situati nelle zone del Cartizze e delle Rive della denominazione Conegliano Valdobbiadene. Nel 2019 l’azienda ha ottenuto la certificazione VIVA, standard sviluppato dal Ministero dell’ambiente e della Tutela del territorio e del mare e dal centro di Ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore OPERA (osservatorio europeo per l’agricoltura sostenibile) che nasce per misurare le prestazioni di sostenibilità della filiera vite-vino e per il miglioramento delle stesse attraverso l’analisi di 4 indicatori (aria, acqua, vigneto, territorio). Nel caso della Cantina Produttori di Valdobbiadene gli indicatori considerati sono stati 3: Aria, Acqua, Territorio.
La ricerca e l’innovazione sono per la Cantina Produttori di Valdobbiadene due aspetti fondamentali, non a caso l’azienda è impegnata da molti anni, in collaborazione con gli agronomi di Extenda Vitis, nel progetto della fertilità anticipata delle gemme. Nel periodo autunnale si raccolgono decine di campioni di tralci, in vari vigneti sparsi nella DOCG Valdobbiadene e Asolo. In serra poi, attraverso una procedura controllata, viene anticipato il germogliamento. Dai rilievi che vengono effettuati si riesce a prevedere la fertilità dell’annata successiva, così da poter dare indicazioni precise ai viticoltori associati affinché pratichino una potatura consapevole, ottenendo un corretto equilibrio della pianta per un prodotto di alta qualità.
Un modello di impresa 4.0 per una produzione sempre più integrata, efficiente e di qualità
A contribuire alla realizzazione di questi importanti successi sono stati sicuramente anche gli investimenti tecnologici avviati negli ultimi anni, di cui alcuni rientrano nel programma OCM vino e nel Piano Industria 4.0 del MISE, che stanno traghettando la Cantina verso un futuro da Impresa 4.0. Un impegno importante ha permesso in questi ultimi anni di realizzare il completo aggiornamento tecnologico del reparto di ricezione delle uve, pressatura, flottazione, vinificazione e presa di spuma, ovvero tutte le fasi fondamentali per il mantenimento e la valorizzazione della qualità dell’uva, dalla vigna al bicchiere.
Nel maggio del 2018, con un investimento di 13 milioni di euro, è stato inaugurato il nuovo polo logistico d’ultima generazione: un magazzino all’avanguardia totalmente automatizzato, interrato fino a 14 metri di profondità, in grado di ospitare 7 mila pallet, che vengono gestiti con 2 trasloelevatori e 5 navette. Un altro aspetto distintivo è la totale integrazione fra i software della produzione e imbottigliamento, quello del magazzino e il gestionale. Grazie all’Intelligenza artificiale, il magazzino è in grado di lavorare in modo autonomo durante la notte ricompattando le merci in base all’andamento della giornata appena conclusa e ai programmi della giornata di produzione in arrivo. L’avanzato sito di produzione è all’avanguardia anche per quanto concerne la sostenibilità ambientale e l’impatto ecologico. Nel 2020 è entrato in funzione anche il nuovo impianto fotovoltaico da circa 450 KW /h installato sopra il tetto del nuovo polo logistico, che lavorerà in maniera autosufficiente in termini energetici.
La mappatura dei vigneti degli associati permette un flusso costante di informazioni dalla vigna alla Cantina e viceversa come ad esempio l’elaborazione dei dati forniti dalle centraline meteo sparse sul territorio, che consentono di suggerire al singolo socio il momento migliore per le diverse operazioni in vigna. Corsi di formazione e condivisione in tempo reale di informazioni e novità utili alla produzione, tengono costantemente aggiornati i viticoltori associati, anche attraverso la condivisione di chat che utilizzano le moderne piattaforme di comunicazione.
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