Per centrare l’obiettivo di sviluppo sostenibile SDG 12.3 di dimezzare entro il 2030 gli sprechi alimentari pro capite a livello di commercio al dettaglio e di consumatori e ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e di approvvigionamento è necessario risolvere urgentemente il dramma delle perdite e degli sprechi alimentari. Secondo le stime della FAO (Food and Agricultural Organization), a livello mondiale, viene perso o sprecato circa il 30% del cibo all’anno, causando ben il 10% delle emissioni totali di gas serra.
Per questo, in occasione della Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, che si celebra ogni anno il 29 settembre, Babaco Market – il servizio di delivery in abbonamento che combatte lo spreco che si origina dal campo al mercato con box di frutta e verdura 100% made in Italy, che per piccoli difetti estetici non rientrano negli standard dei tradizionali canali di distribuzione – invita a riflettere su questo tema, presentando i dati emersi da una ricerca commissionata a BVA-Doxa e una visione esclusiva sulle attitudini degli italiani verso lo spreco di cibo.
In buona sostanza, il 96% degli italiani dichiara di avere una chiara percezione dello spreco alimentare, ma solo il 43% ne conosce la reale entità. Inoltre, un quarto degli italiani non è a conoscenza dell’impatto dello spreco alimentare sul cambiamento climatico. Ancora, l’SDG 12.3 è stato giudicato importante per quasi tutti gli italiani (97%) con l’88% dei rispondenti che lo reputano fondamentale, ma solo 4 persone su 10 lo considerano realizzabile e 1 su 5 crede che non sarà raggiunto.
Lo spreco alimentare in Italia
In ambiente domestico, quasi un quarto degli italiani ammette di sprecare cibo per la scarsa attenzione e, nonostante la volontà generale sia quella di non buttare quasi mai nulla, il 57% ha riscontrato almeno un episodio di spreco alimentare domestico nell’ultimo mese.
Tra le maggiori cause del fenomeno c’è una scarsa attenzione a consumare gli alimenti prima che scadano o si deteriorino (54%), una conservazione poco adeguata dei prodotti nei punti vendita (33%), il fatto che si comprino troppi alimenti (21%) o in formati troppo grandi (19%) e, infine, perché si tende a cucinare cibo in eccesso (9%). Gli alimenti che finiscono più spesso nel cestino sono verdura (47%) e frutta (41%). Seguono più distanziati il pane fresco (29%), i latticini (24%) e cipolle, aglio e tuberi (22%).
Al contrario, tra le principali azioni anti-spreco attuabili, l’indagine Babaco Market-BVA Doxa annovera il porzionamento e congelamento del cibo (46%), dare priorità ai cibi prossimi alla scadenza (38%), acquistare prodotti durevoli/a lunga conservazione (37%), acquistare formati più piccoli (30%), l’adozione di un menù settimanale (25%) e l’acquisto su siti specializzati vs anti-spreco (8%). Positivo anche l’interesse del 50% degli italiani nei confronti dell’acquisto online di frutta e verdura esteticamente imperfetta, e in grado di supportare il Made in Italy, per contribuire all’anti-spreco.