In poche settimane stiamo assistendo a una straordinaria concentrazione di eventi internazionali, di proposte e di decisioni che sono destinati ad accelerare il percorso di trasformazione ecologica e di decarbonizzazione dell’economia. Le proposte di rafforzamento del Green deal Europeo che è arrivato dal Parlamento europeo il 14 luglio con il Fit for 55, i 58 articoli sui quali il G20 Energia e Clima di Napoli ha trovato il consenso dei “grandi” e che prepara l’appuntamento strategico con il COP26 di Glasgow di ottobre-novembre e adesso l’UN Food System Pre-Summit, che a sua volta prepara il Food System Summit 2021 per affrontare, questa volta con un vero senso di urgenza, la trasformazione del sistema agroalimentare mondiale, per cercare soluzioni innovative in grado di renderlo sostenibile, a fronte della necessità di alimentare una popolazione in costante crescita e un deterioramento delle risorse che non lascia aperte molte possibilità.
SDGs e Food System: come arrivare allo Zero-Hunger entro il 2030
La sostenibilità del sistema agroalimentare dipende da tanti fattori tra loro strettamente interconnessi. Come ha evidenziato il direttore generale della FAO, Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite, QU Dongyu, affinché il Food System possa essere nella condizione di raggiungere i Sustainable Development Goals (SDGs) entro il 2030 occorre creare le condizioni per un approccio veramente olistico. Agire solo su alcuni fattori può portare benefici ma può creare anche grossi problemi: il sistema agroalimentare del pianeta deve contribuire attivamente a ridurre la fame nel mondo e ridurre il proprio impatto in termini di consumo e deterioramento delle risorse. “Il nostro sistema agrifood – ha osservato – non sta “funzionando” al meglio. In tante parti del mondo i sistemi di produzione e distribuzione del food non sono efficienti, inclusivi e non sono sostenibili. Purtroppo, questi sistemi hanno dovuto affrontare una pandemia che ha pesantemente aggravato la situazione”. Il report Food Security and Nutrition in the World ha purtroppo evidenziato che un decimo della popolazione mondiale, ovvero più di 811 milioni di persone, vivono in condizioni di denutrizione. Un numero che purtroppo ci dice quanto sia grande lo sforzo da fare per raggiungere l’obiettivo di arrivare alla Zero-Hunger entro il 2030.
La trasformazione del Food System come priorità indispensabile per raggiungere gli SDGs
Per il Direttore generale della FAO è venuto il momento storico di affrontare veramente la trasformazione del sistema agroalimentare e di ispirarne l’organizzazione e le attività al raggiungimento degli SDG delle Nazioni Unite. Per ottenere questo obiettivo occorre cambiare le logiche di base, i mind-sets e occorre agire sui fattori di ingaggio e sui modelli di business.
Un “sustainable food system” deve essere in grado di unire la capacità di produrre cibo per una popolazione in costante crescita, garantendo livelli di sicurezza alimentare sempre più elevati, una garanzia che deve poter valere in ogni parte del mondo e per ogni tipo di produzione alimentare. Non solo, perché questa capacità di produzione si deve poter concretizzare nel rispetto delle risorse del Pianeta, deve essere sostenibile, ovvero deve essere in grado di tenere in considerazione i grandi temi della rigenerazione delle risorse e che questo stesso Food System dovrà essere in grado di dare sostentamento anche alle generazioni future. Per ottenere questi obiettivi è necessario creare le condizioni per un sistema agroalimentare che sia in grado di rispondere a esigenze economiche, sociali e ambientali e fornire tutte le garanzie affinché la capacità di produrre cibo in condizioni di sicurezza per le generazioni future non sia compromessa dalle scelte e dalle azioni del presente.
Cresce la pressione su tutti i sistemi agroalimentari
La pressione sul sistema alimentare è molto alta in tutti gli ambiti e riguarda la crescita della popolazione, i fenomeni dell’urbanizzazione e della crescita di grandi centri abitati, la necessità di aumentare anche il livello di attenzione sui temi della qualità dei regimi alimentari, ovvero del benessere e della salute e nello stesso tempo la consapevolezza che è necessario indirizzare le scelte alimentari verso nuove abitudini che richiedano materie prime sostenibili e nello stesso tempo sane.
L’altro grande tema sul tappeto riguarda il fatto che i sistemi agroalimentari sono pesantemente colpiti dagli effetti del climate change: nel senso che, percepiscono la doppia responsabilità di un impatto ambientale molto pesante e importante e del “vivere” direttamente delle risorse ambientali. Ecco perché gli interventi di re-design e ripensamento del Food System permettono di portare importantissimi benefici sia a livello di riduzione di emissione di gas serra, diretti e indiretti, sia, negli ambiti della gestione del suolo e della riforestazione, per contribuire al raggiungimento degli SDG.
Draghi: più impegno per trasformare il modo in cui produciamo e consumiamo cibo
Il premier Mario Draghi, presente al pre-Vertice dell’Onu sui Food System, ha sottolineato che purtroppo “La crisi legata alla pandemia Covid-19 in corso ha aggravato la crisi alimentare”. Il Capo del Governo ha sollecitato un’azione congiunta per migliorare le modalità di accesso agli approvvigionamenti alimentari e una sensibilizzazione analoga a quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo per i vaccini: “Si è assunto l’impegno per rendere i vaccini disponibili in tutti i paesi del mondo, lo stesso impegno deve essere assunto per garantire l’accesso al cibo“. Con una determinazione speciale a livello internazionale. Sempre in questo contesto è stata ricordata la Dichiarazione di Matera, in cui il G20 ha avviato il percorso verso il Food Systems Summit. Un richiamo che ha permesso a Draghi di mettere in evidenza la necessità di lavorare per trasformare a livello globale il modo in cui pensiamo, produciamo e consumiamo cibo. In questo scenario si deve collocare anche la necessità di agire a livello di interventi in tema di accesso al credito soprattutto in favore dei piccoli agricoltori per sostenere gli impegni e i costi di questa trasformazione.
Food System: la pandemia ha aggravato il problema della malnutrizione
La fotografia della situazione agroalimentare determinata dalla pandemia mostra che i sistemi agroalimentari sono ancora di più sotto pressione: l’indice dei prezzi dei beni agricoli è aumentato del 30% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il problema della fame e della malnutrizione si è allargato ad oltre 130 milioni nuovi soggetti portando il numero complessivo ad oltre 811 milioni. Draghi ha infine ricordato l’iniziativa della Food Coalition, con oltre 40 Paesi impegnati a migliorare la sicurezza alimentare, ma che hanno bisogno di maggiori finanziamenti da parte dei governi e delle banche dedicate allo sviluppo. Considerando costanti richiami, anche nel G20 Energia e Clima di Napoli allo sviluppo di nuove forme di collaborazione tra il mondo pubblico e il mondo privato, si tratta di un ulteriore segnale che può essere letto in chiave di sviluppo ESG.
Papa Francesco: fame e malnutrizione “una violazione dei diritti umani”
Al Pre Food System Summit 2021 delle Nazioni Unite è arrivato anche il messaggio di Papa Francesco attraverso il segretario per i Rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher. Il Papa ha voluto riprendere un tema che resta di grandissima attualità e che è anche al centro dell’Enciclica Laudato Sì con cui aveva affrontato i temi del rapporto tra ambiente ed economia, tra impresa, nel senso di “Company Purpose” e responsabilità sociale. Il messaggio del Papa ha ricordato che i sistemi agroalimentari producono cibo per tutti, ma purtroppo sono tanti coloro che restano senza pane quotidiano. “Un vero scandalo” afferma il messaggio del Papa “un crimine che viola i diritti umani fondamentali”. Occorre fare di tutto per superare e sradicare questa ingiustizia con interventi concreti e con politiche che mettano in azione provvedimenti sia sul piano internazionale che a livello locale.
Food System: gli obiettivi del Pre-Summit
In uno scenario che chiede alla politica e all’industria di fare di più e di “fare presto”, il Pre-Summit si è posto gli obiettivi di definire le priorità di questa trasformazione per arrivare al Summit con progetti concreti, per lavorare a livello di relazioni internazionali con governi e grandi organizzazioni e rappresentanti della società civile che permettano di avere il supporto necessario a una trasformazione che è vasta e profonda e impone il cambiamento di abitudini e di modelli di produzione. Un obiettivo centrale del Pre Summit è anche quello di creare le condizioni affinché la trasformazione del Food System sia al centro dell’Agenda di Governi e Capi di Stato e per questo occorre creare una adeguata azione di comunicazione e di formazione per aiutare a comprendere il valore di azioni che possono portare benefici sia in termini di riduzione della malnutrizione e della fame, sia di riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale e non ultimo, di creazione di nuove condizioni di sviluppo sanitario, economico, finanziario. In questo senso, con il Pre Summit arriva anche l’obiettivo di stimolare e mobilitare investimenti pubblici e privati.
Aumentano le pressioni, ma in arrivo nuove opportunità per chi opera nel Food System
L’attenzione dei “grandi” ovvero dei G20 è fondamentale per mettere in moto un “circolo virtuoso” tra trasformazione della domanda e trasformazione dei modelli di produzione unitamente a una grande apertura all’innovazione tecnologica e digitale per porre fine al drammatico problema dello spreco alimentare. Su questi temi si è sviluppata la recente edizione del Food Sustainability Index – Fixing Food 2021 realizzato da Fondazione Barilla e dall’Economist Intelligence Unit (Eiu) che ha concentrato l’attenzione sul “comportamento” dei 20 Big per cercare di accelerare la transizione verso un sistema più sostenibile (si legga il servizio Food sustainability: ai G20 la responsabilità di guidare la trasformazione del sistema agroalimentare)