La chiarezza delle etichette alimentari e la rigorosità degli standard di produzione e commercializzazione sono elementi chiave per prevenire pratiche fraudolente e garantire la sicurezza alimentare. Una filiera alimentare più trasparente costituisce un beneficio significativo per i produttori, in quanto protegge la reputazione e la qualità di ciò che vendono, e al contempo, favorisce la salute e la fiducia dei consumatori.
In questo quadro, la Commissione europea ha accolto con favore l’accordo politico raggiunto dal Parlamento e dal Consiglio finalizzato a rinnovare e potenziare le norme di commercializzazione vigenti che regolano la vendita di miele, succhi di frutta, marmellate e latte. Le cosiddette Breakfast Directives o “direttive sulla colazione” stabiliscono norme comuni sulla composizione, le denominazioni di vendita, l’etichettatura e la presentazione di questi prodotti per garantirne la libera circolazione nel mercato interno e aiutare i consumatori a compiere scelte informate.
L’intesa raggiunta dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione europea è ora soggetto all’approvazione formale dei colegislatori. A partire dall’entrata in vigore, 20 giorni dopo la pubblicazione del testo definitivo, gli Stati membri avranno 18 mesi per recepire le nuove disposizioni nel diritto nazionale e altri 6 mesi prima che si applichino in tutta l’Unione. Di seguito, le modifiche che verranno introdotte.
Etichettatura di origine obbligatoria per il miele
I paesi di provenienza delle miscele di miele dovranno essere indicati sull’etichetta in ordine decrescente con la percentuale relativa a ciascuna origine. Gli Stati membri avranno la possibilità di esigere le percentuali per le quattro quote maggiori solo quando rappresentano più del 50% della miscela.
I colegislatori hanno conferito alla Commissione il mandato di introdurre metodi analitici armonizzati per individuare eventuali adulterazioni del miele con zucchero, un metodo standardizzato per rintracciare l’origine del miele e criteri per verificare che il miele non sia surriscaldato quando viene venduto al consumatore finale.
Sarà istituita una piattaforma consultiva per supportare la Commissione su tali questioni. Questo limiterà le pratiche fraudolente e aumenterà la trasparenza della catena alimentare.
Innovazione e opportunità di mercato per i succhi di frutta
Saranno disponibili tre nuove categorie: “succhi di frutta a ridotto contenuto di zucchero”, “succhi di frutta a ridotto contenuto di zuccheri da concentrati” e “succhi di frutta concentrati a ridotto contenuto di zucchero”. In questo modo i consumatori possono scegliere un succo con almeno il 30% in meno di zuccheri.
Sarà possibile per i succhi di frutta indicare sulle loro etichette che “i succhi di frutta contengono solo zuccheri naturali” per chiarire che, contrariamente ai nettari di frutta, i succhi di frutta non possono per definizione contenere zuccheri aggiunti, una caratteristica di cui la maggior parte dei consumatori non è a conoscenza.
Aumento del contenuto obbligatorio di frutta nelle confetture
L’accordo prevede anche l’incremento del contenuto minimo di frutta nelle confetture (da 350 a 450 grammi per chilo) e nelle confetture extra (da 450 a 500 grammi per chilo) che migliorerà la qualità minima e ridurrà il contenuto di zucchero di questi prodotti per i consumatori dell’UE.
Agli Stati membri sarà concesso di autorizzare il termine “marmalade” – finora autorizzato solo per le confetture di agrumi – come sinonimo di “jam”, per tener conto della denominazione comunemente utilizzata localmente per questi prodotti.
Etichettatura semplificata per il latte
La distinzione tra latte “evaporato” e “condensato” sarà eliminata, in linea con la norma del Codex Alimentarius. Sarà autorizzato anche il latte disidratato senza lattosio. I colegislatori hanno inoltre conferito mandato alla Commissione di valutare, entro i prossimi tre anni, le modalità per informare i consumatori sull’origine dei frutti utilizzati nella produzione di succhi e marmellate.
Nuove norme per una catena alimentare più trasparente
“Aggiornando i nostri standard e le nostre norme di commercializzazione, non solo abbiamo rafforzato le norme esistenti, ma anche la produzione europea e i vantaggi per i consumatori. Le modifiche per un’etichettatura di origine più chiara, un contenuto ridotto di zucchero e un aumento del contenuto di frutta riflette il nostro impegno a promuovere scelte informate. Con le nuove norme possiamo limitare le pratiche fraudolente e avere una catena alimentare più trasparente a vantaggio dei produttori europei” ha dichiarato Janusz Wojciechowski, Commissario per l’Agricoltura