La carne bovina non è solo parte di un sistema alimentare vitale, ma un’industria da 100 miliardi di dollari che sostiene agricoltori, allevatori, famiglie e comunità in quasi tutti i paesi del mondo. E si prevede che la domanda globale di carne bovina aumenterà in modo significativo entro il 2050, ponendo maggiori vincoli alle risorse del pianeta. Molto è già stato fatto per preservare le praterie, adottare pratiche rigenerative, proteggere le foreste, migliorare il sequestro del carbonio e ottimizzare le risorse, ma c’è un forte riconoscimento della necessità e dell’opportunità di fare di più.
Al fine di migliorare la sostenibilità della catena del valore della carne bovina globale, la Global Roundtable for Sustainable Beef (GRSB) si è posta tre obiettivi ambiziosi: ridurre del 30% l’impatto netto sul riscaldamento globale entro il 2030; garantire che la catena del valore della carne bovina dia un contributo positivo alla natura ripristinando i pascoli, conservando foreste, praterie e vegetazione autoctona, aumentando la biodiversità e aiutando a invertire il declino ecologico; fornire ai bovini un ambiente in cui prosperare, grazie a una maggiore adozione delle migliori pratiche nella prevenzione delle malattie, nelle misure di trattamento, nella gestione del bestiame e nella genetica appropriata (per approfondire, rimandiamo alla lettura del servizio su ESG360).
La GRSB è una rete mondiale di persone e organizzazioni che promuovono il progresso della carne bovina sostenibile sostenendo le migliori pratiche, facilitando lo scambio di conoscenze e promuovendo un approccio collaborativo. Il suo obiettivo è un’industria della carne bovina più responsabile dal punto di vista ambientale, più resiliente dal punto di vista economico e socialmente vantaggiosa. Tra i membri troviamo aziende del calibro di Cargill, JBS, ComGroup, McDonalds e WWF a livello globale, e in Europa Belvedere Agriculture, HCC Meat Promotion Wales, Rabobank e Bord Bia.
La consapevolezza della necessità di creare le condizioni per accelerare il processo di trasformazione dei sistemi agroalimentari come fattore indispensabile per raggiungere gli SDGs emerge anche in questi contributi:
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