Produrre e smaltire alimenti che non vengono consumati comporta pesanti sprechi di risorse, oltre a inutili emissioni inquinanti dai volumi impressionanti. Il fenomeno del Food Waste rappresenta un danno per tutti, non solo dal punto di vista economico-sociale, ma anche ambientale con un carbon footprint che arriva a generare qualcosa come 3,3 giga tonnellate di gas serra e rappresenta un terzo delle emissioni annuali derivanti dai carburanti fossili.
Una situazione insostenibile che apre a prospettive di sviluppo e di gestione in chiave ESG a cui si aggancia il progetto di recente lancio “Resource-efficient Intelligent Foodchain“ (REIF) indetto dal Fraunhofer Institute for Casting, Composite and Processing Technology (IGCV), che ha deciso di provare a rimediare allo spreco alimentare con l’Intelligenza Artificiale intervenendo lungo tutta la filiera alimentare, dal produttore al consumatore. Per approfondire, puoi leggere questo articolo: Food Supply chain più sostenibili: la soluzione arriva dall’Intelligenza Artificiale
Tutto parte dal miglioramento dello scambio, ma anche dell’analisi di dati e informazioni che danno origine a tutta la catena del valore della Food Industry, dal produttore al consumatore, di modo da prevedere la domanda dei consumatori in modo più accurato, come di reagire rapidamente alla fluttuazione della qualità delle materie prime. Del resto anche la Food Responsibility passa dalla capacità di avere a disposizione conoscenza e informazioni adeguate, sempre più precise tendendo all’obiettivo oggi più doveroso e responsabile, ovvero all’azzeramento degli sprechi.
Inerenti a questo tema, potrebbe interessarti la lettura
Spreco alimentare: AI e Data Science per ridurre il food waste
Food Waste: Blockchain, tag RFID e prescriptive analytics per ridurre gli sprechi
Ridurre il food waste grazie all’Intelligenza Artificiale
Immagine fornita da Shutterstock.