Aumentare l’efficienza nel recupero e nella donazione delle eccedenze alimentari, per contribuire a rendere il sistema agroalimentare più equo e inclusivo e garantire un futuro sostenibile per tutti: sono gli obiettivi di Shair.Tech, startup innovativa a vocazione sociale fondata nel 2021 da due ex ricercatori della Fondazione Bruno Kessler di Trento, che sviluppa soluzioni tecnologiche che permettono di organizzare la distribuzione di eccedenze alimentari in modo più efficace.
Lo spreco alimentare nel mondo
Nel 2022 il 9,2% della popolazione mondiale ha sofferto di fame cronica e il 29,6% versava in una situazione di insicurezza alimentare: questi i dati dell’ultimo rapporto della FAO, mentre in Europa ogni anno vengono generati oltre 58 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, corrispondenti a circa 131 kg per abitante, con un valore di mercato associato di 132 miliardi di euro. Secondo i dati Eurostat circa il 10% degli alimenti a disposizione dei consumatori europei è a rischio spreco, mentre più di 37 milioni di persone non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni.
BringTheFood per gestire in modo virtuoso le eccedenze
BringTheFood è la prima soluzione sviluppata da Shair.Tech: si tratta di un’applicazione che aiuta gli enti del terzo settore a gestire le donazioni delle eccedenze alimentari, organizzando in modo efficiente le operazioni di recupero e distribuzione e garantendo velocità e sicurezza lungo l’intera catena distributiva. A utilizzarla, in Trentino, sono Banco Alimentare Trentino e Trentino Solidale, ma è diffusa anche in altre otto regioni italiane oltre che in Moldova, Romania e Austria.
L’applicazione funziona in due modalità: da una parte permette di pianificare e coordinare le operazioni di raccolta con precisione, inviando segnalazioni sulle eccedenze alimentari direttamente al banco regionale che può così procedere al recupero e alla ridistribuzione entro il giorno successivo.
Dall’altra supporta la gestione delle eccedenze di produzione all’inizio della filiera alimentare, inclusi frutta, verdura e prodotti pronti, che gli enti del terzo settore non riescono a smaltire autonomamente. Grazie a BringTheFood, inoltre, è possibile organizzare e tracciare la distribuzione diretta ai beneficiari finali, per avere un quadro aggregato dell’impatto sociale delle donazioni.
All’insegna di efficienza, equità e sostenibilità
“Abbiamo deciso di dedicarci a tempo pieno allo sviluppo di app che possano supportare gli enti del terzo settore nella lotta contro lo spreco alimentare – afferma Adolfo Villafiorita, ceo e co-founder di Shair.Tech – Il problema che volevamo risolvere era quello dell’assenza di una schematicità nelle donazioni di eccedenze alimentari. Le nostre soluzioni tecnologiche permettono di gestire queste eccedenze e rendere così il sistema agroalimentare e quello della distribuzione di beni e prodotti più efficiente, equo e sostenibile”.
Nel 2023 recuperate 4.120 tonnellate di prodotti alimentari
“Gli enti che utilizzano BringTheFood, nel 2023 hanno recuperato 4.120 tonnellate di prodotti alimentari, che sono state consegnate a persone che ne hanno bisogno – prosegue Villafiorita – Il risparmio non si misura solo in termini economici e sociali ma anche ambientali, ovvero delle risorse impiegate lungo tutta la filiera alimentare per produrre, trasportare e distribuire i beni alimentari. Per esempio, per produrre un chilo di carne normalmente vengono generati dai 30 ai 90 chilogrammi di anidride carbonica. Se la carne non viene consumata, vengono prodotte ulteriori emissioni per l’attività di smaltimento in discarica. Le uniche emissioni legate alla circolarità sono quelle causate dai furgoni che si spostano per raccogliere le eccedenze”.
La ricerca di nuove aziende interessate al progetto
“E’ essenziale continuare a lavorare lungo la filiera per creare un sistema strutturato che consenta di ridurre in maniera significativa lo spreco alimentare – conclude Villafiorita – Stiamo cercando aziende interessate a raggiungere l’obiettivo comune di garantire un pasto dignitoso a tutti e, al contempo, di ridurre l’impatto ambientale della filiera agro-alimentare. Tutti noi possiamo fare la differenza, grazie alle soluzioni offerte dalla tecnologia ma anche adottando pratiche quotidiane virtuose”.