Mauro Bellini @mbellini3 Linkedin
Il cibo è piacere, necessità e responsabilità. Il cibo più di altri prodotti chiede alle imprese di presiedere con la massima attenzione i temi della qualità, della certificazione e della sostenibilità. Lo sviluppo di nuove abitudini alimentari, più sostenibili per il Pianeta e lo sviluppo di procedure in grado di garantire una reale riduzione degli sprechi tanto nella fase del consumo quanto in quella della produzione passano dall’adozione di strumenti, pratiche, modelli basati sul digitale.
In particolare il grande tema del Passaporto digitale per il cibo appare come lo strumento in grado di garantire prima di tutto il profilo dell’informazione e della trasparenza, ovvero la base di partenza per un conoscenza consapevole e per lo sviluppo di pratiche corrette e sostenibili.
Il Passaporto digitale permette di portare sulla nostra tavola anche la storia dettagliata e certificata di tutte le materie prime che hanno contribuito alla realizzazione del cibo, con le esperienze e i valori di tutte le imprese di produzione e trasformazione che hanno portato il proprio valore nella filiera di produzione.
Ed è su questo obiettivo che a metà 2015 Barilla, Cisco, Penelope e NTT DATA hanno voluto creare le premesse per cambiare nelle fondamenta il rapporto tra consumatori e food con una idea basata su tre principi:
- Il digitale può consentire di portare maggiore conoscenza su tutta la filiera
- La conoscenza sulle materie prime e sui processi produttivi permette alle imprese di filiera di produrre meglio ed evitare sprechi
- Le imprese possono rispondere alla crescente domanda di conoscenza sui prodotti e di sicurezza su ingredienti e processi produttivi che arriva dai consumatori
Il risultato del progetto si è concretizzato in Safety for Food (S4F) un progetto di digitalizzazione che accompagna tutta la filiera agroalimentare dei prodotti Barilla nel segno della trasparenza con le soluzioni IoT di Cisco, con la piattaforma ValueGo di Penelope società specializzata nella tracciabilità degli alimenti e nel controllo e gestione della filiera produttiva e con le attività di sviluppo della App e del sito di NTT Data.
Cisco: Smart Agrifood collegata all’Industria 4.0
Cisco è impegnata nel settore dell’Agrifood e nella digitalizzazione della filiera agroalimentare con forme di collaborazione con una serie di organizzazioni non governative, partner tecnologici ed esperti del settore agroalimentare che hanno partecipato all’iniziativa “Safety for Food”, allo scopo di assicurare un accesso diretto e trasparente ai dati di tutti i singoli operatori della filiera.
Agostino Santoni, CEO di Cisco Italia aveva osservato che l’Internet of Things unito, con i temi della connettività e della business analytics permette di innovare l’approccio verso il modo di coltivare, allevare, produrre, distribuire e consumare il cibo. In questo senso l’iniziativa Safety for Food ha rappresentato un passo importante per la creazione di un database globale dei prodotti alimentari, in modo da garantire una miglior tracciabilità lungo tutta la filiera agro che sia in linea con gli standard internazionali sulla food safety, la certificazione della qualità e dell’origine delle materie prime. Il ruolo delle case history, come Barilla, permettono di dimostrare concretamente la fattibilità con la qualità dei prodotti.
Le organizzazioni più lungimiranti come Barilla stanno già investendo nella gestione dei Big Data e delle analitiche per “disintegrare” i silos informativi all’interno della Supply Chain così da riuscire a fornire ai consumatori una maggior visibilità e trasparenza in merito all’origine e alla trasformazione delle materie prime utilizzate per preparare il cibo che arriva sulla loro tavola.
L’Internet of Things come nuova fonte di dati
Il responsabile qualità e controllo di prodotto di Barilla Giorgio Beltrami, aveva rilevato che “Safety for Food” è un vero e proprio modello nella raccolta e nella gestione dai dati relativi alle materie prime, ma può anche rappresentare un nuovo modo di comunicare verso i consumatori.
Giorgio Beltrami, Direttore Qualità e Sicurezza Alimentare di Barilla aveva sottolineato che grazie a questa iniziativa la società puntava non solo a garantire una maggior trasparenza e sicurezza della Supply Chain, ma voleva sviluppare una piattaforma di relazione con i consumatori con l’obiettivo di migliorare il loro rapporto con il cibo. Seguendo la storia di quella specifica partita di pasta o di sugo, infatti, i consumatori sono in grado di correlare meglio il prodotto consumato con la cultura del territorio nel quale le materie prime sono state coltivate, con gli attori di tutto il processo di trasformazione, con le tradizioni delle imprese e con i metodi di lavorazione. «La nostra è un’azienda famigliare – aveva ricordato -, che si impegna a garantire la qualità del cibo Made in Italy da oltre 140 anni, e ci rende particolarmente orgogliosi condividere questo tipo di cultura con i nostri consumatori».
E il tema è che i consumatori oggi sono sempre più attenti a quel che arriva sul loro piatto e si aspettano che i produttori del settore agroalimentare siano in grado di dimostrare la qualità e la sicurezza delle materie prime impiegate e vendute. Una aspettativa questa che è centrale per le imprese del Made in Italy e ancor più per le imprese italiane che grazie alla qualità e originalità del Made in Italy vanno alla conquista dei mercati internazionali.
Barilla Group, ha fatto proprio con il progetto “Safety for Food” (S4F) l’approccio tecnologico dell’Internet of Thing in uno dei suoi più importanti ambiti applicativi e ha concretamente portato in produzione un prodotto costituito da “farfalle pomodoro e basilico” in edizione limitata dotato di un vero e proprio passaporto elettronico che grazie al codice QR che si trova sul retro del barattolo in vetro permette al consumatore, grazie all’utilizzo di uno smartphone di entrare nella storia del prodotto e di tutte le sue materie prime grazie a un sito web che raccoglie tutti i dati di tutti i produttori e di tutte le imprese che hanno collaborato, lungo la filiera alla realizzazione del prodotto.
Big data e Data Science per l’analisi delle informazioni
Safety for Food permette al colosso alimentare di Parma di assicurare anche in forma digitale quel principio che tanto stava a cuore a Pietro Barilla: «Date da mangiare alle persone ciò che dareste ai vostri figli» e che si unisce, ancora una volta grazie alla “potenza” del digitale con un altro principio della grande industria alimentare: Buono per te Buono per il Pianeta esprimendo così la massima attenzione ai temi della salute e della sostenibilità ambientale.
La App che sta a supporto del prodotto e che è stata realizzata da NTT Data, permette di vedere e seguire la carta d’identità della pasta Barilla. Il consumatore lancia la App e parte dal campo e può conoscere le imprese che hanno coltivato il grano utilizzato per questa produzione, può consultare il decalogo per la coltivazione sostenibile che è stato adottato da tutti i fornitori di Barilla e può arrivare a vedere i quaderni di campagna delle aziende agricole.
La App si appoggia a una mole enorme di dati che testimoniano di tutti i passaggi e di tutti gli attori “from field to fork”, confermando la capacità di presidio di Barilla su tutta la filiera produttiva con tutte le possibili informazioni, sia a livello di filiera del grano, sia per quanto riguarda la filiera del pomodoro e la filiera del basilico. La App permette di entrare nel processo di lavorazione, di vedere il profilo dell’impatto ambientale, dell’impronta ecologica, dell’impronta sui gas serra, dell’impronta idrica. Con l’ingresso in produzione si apre la fase che prevede la descrizione dei processi e con la raccolta e la interpretazione dei dati che ciascun passaggio genera viene messa a disposizione dei consumatori una fitta quantità di dati che arrivano sino al confezionamento e alla partenza, verso i punti vendita.
Sul sito web il consumatore trova un’analisi dettagliata di tutte le singole fasi e passaggi della catena della fornitura e può risalire al singolo lotto di produzione di grano duro e pomodoro e alle informazioni sulle imprese coinvolte. I consumatori saranno in grado di seguire il percorso del prodotto acquistato, dal campo di grano (per comprendere dove è stata coltivata la materia prima impiegata per la produzione del loro formato di pasta preferito) fino al confezionamento e all’etichettatura.
Si tratta di un vero e proprio “passaporto elettronico” che certifica origine, provenienza e passaggi intermedi di lavorazione del prodotto finito che con questo sistema integrato di tracciabilità permette di combattere il fenomeno in costante crescita delle contraffazioni e delle sofisticazioni alimentari, garantendo una vista trasparente su tutte le attività della filiera di produzione/lavorazione/distribuzione.
Questo articolo fa parte di un dossier di Internet4Things che comprende questi servizi
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