Vale 8.887 milioni di euro il mercato delle assicurazioni agricole agevolate in Italia che ha registrato un incremento del +5,1% sul 2020. Si tratta di un nuovo massimo, che si inserisce in un trend di crescita ormai pluriennale, al netto dell’assestamento registrato nel 2020, quando – in piena emergenza pandemica – il mercato aveva sostanzialmente confermato il valore dell’anno precedente. Lo rivelano i risultati della campagna 2021 di ISMEA, secondo cui ammontano a 64.782 le aziende che hanno sottoscritto un contratto assicurativo agevolato nel 2021, relativamente alle colture vegetali, un dato solo in lieve flessione (-0,4%) rispetto all’anno precedente. Risultano invece in incremento le superfici assicurate (+2,2% sul 2020), per un ammontare di oltre 1,2 milioni di ettari, e il numero di polizze (+1%).
La mappa territoriale mette in luce una forte spinta delle aree del Mezzogiorno con valori in aumento dell’11,7%, mentre il Nord è avanzato del 3,3% e il Centro dell’1,2%. Il peso del Settentrione rimane comunque preponderante concentrando quasi l’80% del valore assicurato con le prime 4 regioni Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Trentino Alto-Adige che da sole rappresentano una quota del 60%. La disaggregazione dei dati per coltura, infine, conferma l’elevata concentrazione delle polizze agevolate su prodotti a forte propensione all’export come l’uva da vino, le mele, il riso, il pomodoro da industria, le pere, l’actinidia, che concentrano il 60% dei valori assicurati.
“I dati illustrati dimostrano come il mercato assicurativo agricolo sia sempre più condizionato dall’aumento dell’intensità e della frequenza degli eventi atmosferici avversi, che anche nel 2021 hanno causato danni ingenti all’agricoltura” osserva il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, in occasione del XIV Convegno nazionale sulla gestione del rischio in agricoltura che ha coinvolto più di mille partecipanti, di cui circa 320 in presenza nella location del Teatro Lyrick di Assisi, che si sono incontrati per fare il punto con i massimi esperti del settore sulla gestione del rischio in agricoltura.
Del resto, “Negli ultimi 800mila anni la quantità della C02 non è mai stata così elevata. Il continuo aumento delle temperature non farà altro che esacerbare gli eventi estremi che già conosciamo. E’ tutta colpa nostra, ma questo è una buona notizia, siamo in grado di curare questo danno, abbiamo ancora in mano la colonna del termostato. Se vogliamo fermarci ne abbiamo ancora la possibilità altrimenti se continuiamo così porteremo il Pianeta a un passato in cui non c’era l’uomo, una situazione in cui gli sfavoriti saremmo noi” avverte Luca Mercalli, climatologo della Società meteorologica italiana.
Dal 2023 con fondo mutualistico: 350 mln per avversità catastrofali
Durante il Convegno, Patuanelli ha annunciato l’istituzione di uno strumento innovativo per la gestione del rischio in agricoltura: il Fondo Mutualistico Nazionale. Si tratta di una misura di grande rilievo del valore di 350 milioni di euro all’anno, con cui si punta a creare una rete di sicurezza per i circa 700.000 agricoltori che percepiscono pagamenti diretti della PAC contro i danni catastrofali, e coprire quei settori dell’agroalimentare che in molti territori del Paese sono sotto-assicurati e non assicurati.
“Tenendo anche conto dei 340 milioni di euro che saranno destinati annualmente alle assicurazioni agevolate e ai fondi di mutualizzazione esistenti, compresi gli strumenti di stabilizzazione del reddito, il settore agricolo, a partire dal 2023, avrà a disposizione un pacchetto completo di misure per la gestione del rischio del valore di quasi 700 milioni di euro all’anno – continua il Ministro – Insieme alla riforma della PAC e al Piano strategico nazionale della PAC intendiamo dare una opportunità per rilanciare il sistema delle assicurazioni agevolate e degli strumenti di gestione del rischio innovativi, particolarmente importanti in uno scenario di aumento dei costi di produzione e di progressiva erosione dei valori ad ettaro dei pagamenti diretti”.
ISMEA è stata individuata dall’ultima Legge di Bilancio quale soggetto gestore del Fondo mutualistico nazionale sulle avversità catastrofali – gelo, alluvioni, siccità. “Si tratta di una novità assoluta in Italia e in Europa, che prenderà avvio nel 2023 – interviene Angelo Frascarelli, presidente di ISMEA “gli agricoltori potranno essere risarciti, rispetto ai danni causati da eventi estremi, grazie ad una dotazione di circa 300 milioni di euro. Per questo ISMEA è già al lavoro per avviare una sperimentazione, nel 2022, che metta a punto strumenti, dati e procedure”.
“Parallelamente la politica, anche in campo agricolo, deve avere orizzonti temporalmente lunghi, come nel campo della transizione sostenibile”, ha continuato Patuanelli evidenziando la necessità che ci sia “transizione anche per far si che le cose funzionino realmente, una tema che va al di là della quantità di risorse messe a disposizione delle varie misure e che riguarda invece la capacità di allocarle nel modo giusto”.
Più sensibilizzazione e sinergie, più investimenti in tecnologia e strategie di risk management a 360 gradi
Ciò che si delinea è un prospetto positivo per il futuro della gestione del rischio in agricoltura, con un grado crescente di sensibilizzazione degli attori politici, istituzionali e assicurativi in merito alle necessità del settore; accompagnato da una crescente sinergia e collaborazione con gli enti che seguono lo sviluppo agricolo e rurale da anni, come ASNACODI Italia, che riunisce 43 Consorzi di difesa, ossia associazioni di agricoltori che istituzionalmente hanno lo scopo di gestire strumenti di gestione dei rischi che danneggiano il reddito degli agricoltori.
Il presidente Albano Agabiti ha dichiarato “Stiamo vivendo un cambio epocale per il nostro mondo una sfida, ma anche un’opportunità, che dobbiamo affrontare e sfruttare tenendo in considerazione in primis la sostenibilità degli strumenti di gestione del rischio, per gli agricoltori, per il pubblico e per le compagnie. Al nostro servizio per raggiungere questo obiettivo abbiamo a disposizione gli strumenti tecnologici; come ASNACODI Italia abbiamo messo in campo un’importante trasformazione digitale, un investimento straordinario che non è più procrastinabile né per il mondo agricolo in generale né per le istituzioni”.
“Le aziende agricole del nostro Paese, i Condifesa del panorama Asnacodi Italia, le istituzioni e tutto il sistema della Gestione del Rischio devono impostare una vera e propria strategia di risk management a 360 gradi. Questo cambio di approccio, fortunatamente, è già in corso, prova ne sono i valori assicurati che risultano in crescita. Evoluzione che deve continuare anche in quest’annata, appena iniziata” aggiunge Andrea Berti, direttore di ASNACODI Italia.
Significativo anche l’intervento di AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) che ha sottolineato l’importanza di rapportarsi con tutti gli stakeholder e di semplificare, di monitorare tutti gli impegni per poter ottenere l’approvazione dalle Commissioni sulle rendicontazioni e l’implementazione di una sinergia per l’evoluzione del sistema di dati produttivi territoriali e una centralizzazione del dato al fine di facilitare la restituzione degli stessi a tutti. Infine, l’Assessore Regionale Roberto Morroni si è espresso a nome della Conferenza delle Regioni valutando il nuovo Fondo di mutualità come punto di partenza per le strategie del piano regionale e come elemento indispensabile per tutelare i prodotti e gli agricoltori.