Quattro tecnologie per guidare la digital transformation nel settore agrifood

ERP, IoT, Big Data e Cloud sono i quattro pilastri tecnologici su cui si basa la digital transformation nella filiera agroalimentare. L’ERP come catalizzatore dei flussi informativi. La visione di Cegeka

Pubblicato il 13 Giu 2018

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Nell’articolo precedente abbiamo parlato delle cinque sfide che il settore dell’agrifood nel suo insieme deve oggi affrontare per sostenere una digital transformation sempre più pervasiva e capace di modificare intere filiere e modelli di business in una logica di ottimizzazione, recupero di efficienza, riduzione degli sprechi, lotta alla contraffazione.

È una sfida, ma è anche una necessità per un comparto che nel nostro Paese impiega, tra agricoltura e industria alimentare, il 21,7 per cento della popolazione attiva e che ha assoluta necessità di non perdere la partita della competitività.
Ma quali sono le tecnologie sulle quali le aziende della filiera dell’agrifood dovrebbero maggiormente investire e con quali obiettivi?

Come e dove investono le aziende dell’agrifood?

È questo un tema di cui si è occupato nei mesi scorsi il Digital Transformation Institute, con la sua ricerca “Gli impatti della Digital Transformation sul settore Agrifood”, che ha analizzato la propensione agli investimenti delle aziende del comparto, tenendo ben presente le differenze spesso notevoli tra le diverse filiere (carne – pesce – vitivinicolo – lattiero caseario – ortofrutticolo).
Dalla ricerca, va detto, emerge un dato di primo acchito poco incoraggiante: sono poche le aziende che negli ultimi cinque anni hanno investito significativamente in tecnologie.
Prendendo in esame il solo comparto vitivinicolo, sul quale si è concentrato in modo particolare il Digital Transformation Institute, meno del 23 per cento delle imprese del settore ha deciso di investire in tecnologie. Il contraltare positivo è che comunque c’è oggi un buon 52 per cento di realtà convinto della necessità di un cambiamento di passo.

I fattori che inibiscono la digital transformation del settore

Dall’analisi emergono anche i fattori di inibizione del cambiamento: la mancanza di una visione di insieme, la scarsità di figure professionali con le necessarie competenze per affrontare la digital transformation, la sottovalutazione dell’effettivo bisogno di innovazione, l’assenza di un approccio sistematico, l’incapacità di misurare e di conseguenza valutare in modo efficace l’impatto degli investimenti.

Dallo studio, emergono poi almeno un paio di elementi ulteriori da prendere in considerazione.
Il primo è che sono soprattutto le aziende più grandi e più strutturate quelle che hanno investito e che continuano a investire, con il rischio che restino escluse da un processo virtuoso che consentirebbe loro di ampliare i propri orizzonti operativi e di business tutte quelle piccole e medie imprese dell’agrifood che rappresentano la “coda lunga” del comparto.
Il secondo elemento da prendere in considerazione riguarda invece la tipologia degli investimenti stessi, che riguardano la parte finale della filiera, concentrandosi dunque in attività legate alla distribuzione, alla commercializzazione e alla tracciabilità dei prodotti, oppure alla gestione burocratica con gli uffici di autorizzazione e controllo della Pubblica Amministrazione.
Lo sguardo al futuro, invece, abbraccia anche altri ambiti, come la gestione del ciclo della produzione, l’ottimizzazione dei processi di trasformazione, ritenuti interessanti rispettivamente dal 49 e dal 57% dei partecipanti allo studio, la logistica e il management.

Quattro tecnologie abilitanti, in una logica Industry 4.0

Cerchiamo ora di capire quali siano le tecnologie abilitanti sulle quali potrebbero e dovrebbero orientarsi gli investimenti.
Se vogliamo , l’approccio alla digital transformation nel settore agrifood non si distacca da quei principi di cui tanto si parla  nei progetti di Industry 4.0: connettività, integrazione, dati.

ERP

Il punto di partenza, il primo dei building block, per questa tipologia di impresa è rappresentato dall’ERP, la piattaforma che connette gruppi aziendali, filiali, attori della supply chain. Soluzioni ERP sono sicuramente presenti in molte imprese: in un percorso di digital transformation, è importante che siano sufficientemente flessibili e scalabili per supportare le decisioni strategiche e la crescita.
Bisogna che l’ERP venga ripensato come repository della conoscenza organizzativa, delle esperienze e delle best practice, così da poter contribuire a rendere più efficienti i sistemi, le persone, le infrastrutture.
Non solo.
All’ERP spetta il compito di realizzare quel ponte tra IT e OT, tra l’Information Technology e le Operational Technologies, il solo a poter garantire una visibilità end-to- end tra business unit che finora hanno operato secondo logiche di silos, con l’obiettivo di arrivare a un decison making sempre più consapevole e informato.

Internet of Things o Industrial Internet of Things

Nel settore agrifood, l’utilizzo di applicazioni IoT o Industrial IoT consente di mettere i flussi di dati che provengono dai sensori collocati in campo oppure a bordo delle macchine industriali di produzione al servizio di un miglioramento complessivo dei processi e della qualità.
In particolare, nelle aziende di produzione o di trasformazione, l’utilizzo di sensori IoT consente di ottenere informazioni su carichi di lavoro, prestazioni, programmazioni, identificando eventuali problemi di performance o colli di bottiglia e misurando la qualità del risultato anche a livello di singola macchina.

È importante naturalmente che l’ERP aziendale si connetta ai dati dell’IoT e invii i corretti alert ai responsabili di produzione quando gli standard qualitativi o produttivi non sono rispettati, così che possano essere messi in atto i giusti correttivi, riducendo i downtime o pianificando interventi di manutenzione là dove necessari.
Il tutto mantenendo un costante allineamento con gli uffici acquisti o i magazzini, per poter disporre dei materiali o delle materie prime necessari esattamente al momento in cui servono.

Ma non è tutto.
I benefici dell’IoT si estendono anche a valle del prodotto finito, verso il retail, per misurare l’efficacia di campagne promozionali e di marketing, misurando, ad esempio, l’efficacia di una esposizione dei prodotti in un’area o in un’altra del punto di vendita.

Un patrimonio di dati che, storicizzati, possono costituire addirittura i blueprint per lo sviluppo di nuovi prodotti.

Big Data

Ed eccoci alla terza delle aree tecnologiche chiave nei percorsi di digital transformation: i Big Data.
Quello del food manufacturing è un settore che opera in genere ad alti volumi e bassi margini e fa sempre più affidamento sui dati per garantire il giusto ritorno degli investimenti.
È un settore nel quale la deperibilità delle materie prime e dei prodotti finiti impone attente pianificazioni, al fine di minimizzare gli sprechi.

È un settore nel quale è richiesta una particolare attenzione ad esempio nell’utilizzo di sostanze allergeniche o nell’ottemperanza alle legislazioni nazionali e internazionali in materia di sicurezza alimentare.
Per tutti questi motivi, la possibilità di attingere a un patrimonio di dati storici, correlandoli ai dati attuali di produzione, è di supporto in molteplici processi, dal controllo qualità alle verifiche di compliance fino alle analisi previsionali.

Cloud

In questo scenario, il cloud funge da elemento abilitante: è l’infrastruttura in grado di supportare tutti i processi di digital transformation, consentendo di implementare applicazioni, dati e processi in modalità scalabile e flessibile.
Le aziende del comparto agrifood possono portare in cloud, in modalità sicura ed efficace, tutti i loro asset, a partire dall’ERP fino allo storage e agli analytics, potendo contare su connessioni trasparenti tra le risorse in cloud e quelle on premises.

Il ruolo dei partner, la visione di Cegeka

Date tutte queste premesse, è bene fare un passo indietro e tornare ai dati presentati all’inizio, derivanti dalla ricerca del Digital Transformation Institute, in particolare quelli relativi agli elementi che inibiscono l’avvio dei processi di trasformazione.

Mancanza di visione di insieme, scarsità di figure professionali con le giuste  competenze, assenza di un approccio sistematico, incapacità di valutare efficacemente l’impatto degli investimenti, dicevamo.

Ma sono proprio questi gli ambiti nei quali si inserisce l’attività di realtà come Cegeka, che non solo sviluppa e commercializza soluzioni ERP specifiche per il settore agroalimentare, ma è in grado di accompagnare le aziende sue clienti con progetti di digital transformation end to end.

Come nella case history di Sammontana, nota azienda alimentare specializzata nella produzione di gelati, croissanterie surgelata e dolci. Proprio nel settore in cui opera Sammontana la capacità di far fronte a una domanda altamente stagionale e imprevedibile, ottimizzare il livello di scorte di gelato e pianificare le produzioni di pasticceria è fattore critico per la competitività aziendale.
Un fattore critico che si governa solo grazie a un uso attento dei dati, trasformati in informazioni di business “actionable”, sulle quali è possibile prendere decisioni consapevoli, ottimizzando le scorte, pianificando l’operatività dei singoli stabilimenti di produzione, evitando rotture di stock.
Cegeka ha accompagnato Sammontana in questo percorso di trasformazione, con una serie di benefici misurabili.
In primo luogo, una maggiore velocità di reazione rispetto all’andamento del mercato, ma soprattutto una nuova governance dei siti produttivi, così da allocare la produzione tra i diversi siti produttivi sulla base dei livelli di saturazione dei singoli impianti e definire per ciascuno di essi i piani produttivi ottimali.

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