Un “tesoretto” di 3,4 milioni di euro a disposizione delle imprese agricole emiliano-romagnole per ridurre il peso degli interessi nella concessione di contributi dagli istituti di credito per far fronte alle spese legate alla gestione aziendale ordinale (acquisto di concimi, sementi, carburanti, affitto terreni, ecc.) e alla vendita dei prodotti.
Con il bando approvato dalla Giunta regionale (n.30 del 7 Gennaio 2020) si alleggerisce il costo dei finanziamenti a breve e a medio termine e si attiva un volume di investimenti complessivo pari a circa 220 milioni di euro, indirizzato in particolare alle imprese agricole che nel biennio 2018-2019 hanno beneficiato di contributi per danni da calamità e/o aziende ortofrutticole con superficie minima di due ettari, oltre a quelle condotte da giovani con meno di 41 anni di età o situate in zone svantaggiate (come ad esempio quelle montane).
La dotazione finanziaria del bando si avvale dell’intermediazione degli Agrifidi, gli organismi che assistono le imprese agricole nei rapporti con il sistema bancario. Previste due tranche: la prima, di importo pari a 1 milione di euro, è destinata al concorso nel pagamento degli interessi sui prestiti a breve termine (fino a 12 mesi); la seconda di 2,4 milioni di euro sarà utilizzata per l’erogazione dei contributi sui prestiti a più lunga scadenza (da 12 fino a 36 mesi) fino ad massimo di 800 mila euro per ciascun anno del triennio 2020-2022.
Entità e limiti dell’aiuto regionale
L’importo dei prestiti varia da un minimo di 6 mila ad un massimo di 150 mila euro per azienda nel caso del credito a breve termine e da 12 mila a 500 mila euro per il credito a medio termine. L’ammontare dei finanziamenti richiesti da ciascuna azienda è calcolato in base a determinati parametri aggiornati annualmente che fanno riferimento al tipo di coltivazione o al numero dei capi allevati in azienda.
L’abbattimento del tasso di interesse reso possibile dal contributo regionale varia a seconda della tipologia del finanziamento bancario e dell’identikit delle imprese agricole. L’abbattimento del tasso di interesse sui prestiti di conduzione è fissato nella misura massima
Per il breve termine:
- di 1,50 punti, per le imprese agricole condotte da giovani imprenditori con età inferiore ai 41 anni (che non abbiano ancora compiuto 41 anni alla data di presentazione della domanda);
- di 1,50 punti, per le imprese agricole ricadenti nelle zone svantaggiate;
- di 1,30 punti per tutte le altre imprese agricole del territorio regionale.
Per il medio termine:
- di 1,60 punti per i finanziamenti la cui durata è superiore a 12 mesi, fino a 36 mesi.
I requisiti necessari e i criteri di priorità
Per candidarsi ad ottenere i contributi le imprese devono esercitare in forma prevalente l’attività agricola, essere iscritte alla sezione della Camera di commercio e all’Anagrafe regionale delle aziende agricole. Inoltre, devono presentare un bilancio o conto economico in equilibrio e essere in regola con i versamenti contributivi, previdenziali e assistenziali. Gli aiuti saranno concessi con la formula de minimis, cioè con un tetto di 20 mila euro nell’arco dell’ultimo triennio per ogni singola azienda.
Gli Agrifidi approveranno le graduatorie finali entro il 31 maggio prossimo. L’ordine di ammissibilità delle richieste dipende nel caso dei prestiti di breve durata dall’appartenenza alle imprese che nel biennio 2018-2019 hanno beneficiato di contributi per danni da calamità; ad aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari; ad imprese condotte da giovani o situate in zone svantaggiate. Al contrario, per il credito a medio termine l’ordine di precedenza è determinato dal punteggio calcolato dalla somma di alcuni parametri: aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari (5 punti); imprese che hanno beneficiato nel biennio 2018-2019 di contributi per danni da calamità (4); imprese giovanili (2) o ricadenti in zone svantaggiate (1). Nessun punto negli altri casi. A parità di punteggio viene data la precedenza all’ordine di presentazione delle domande.