Nutrirsi in modo consapevole, sano e sostenibile. Un’esigenza che è sempre più sentita dai consumatori e da cui è nato nel 2022 Positive Food, progetto di educazione alimentare che oggi dà vita alla prima etichetta alimentare di sostenibilità. Un nuovo modello di certificazione, che verrà rilasciata alle aziende su base volontaria, studiato per fornire al consumatore una valutazione sintetica, ma esauriente dei prodotti indicandone, accanto alle caratteristiche nutrizionali, anche gli aspetti economici, sociali e ambientali (ESG).
Il progetto è stato sviluppato dal Milan Food Center for Law and Policy – associazione riconosciuta a livello internazionale e costituita con l’obiettivo di dare seguito ai temi di Expo Milano 2015 “nutrire il pianeta, energia per la vita” – con la consulenza scientifica dell’Università degli Studi di Milano e in collaborazione con la Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Oltre i limiti del semaforo alimentare, l’approccio di Positive Food
L’etichettatura Positive Food è un indice composito che fornisce un punteggio sintetico relativo alla qualità dei prodotti alimentari secondo una logica olistica e multidisciplinare. Questo modello supera il limite della label a semaforo (verde, giallo e rosso) che implica necessariamente una valutazione implicita di “autorizzazione” al consumo, corrispondente al verde, e viceversa di una “proibizione”, quando il punteggio cade nello spettro del rosso. Approccio che rischia di innescare meccanismi indesiderati di possibile consumo eccessivo nel primo caso e di rinuncia nel secondo, quando invece l’alimentazione sana corrisponde ad un equilibrato consumo di un’ampia varietà di prodotti.
Il più importante elemento di novità introdotto da Positive Food è la valutazione di diversi aspetti che riguardano il prodotto: l’indice finale Positive Food, che esprime un valore tra 0 e 5 e che appare in etichetta, è a sua volta il risultato della combinazione di quattro indici sintetici, valutati secondo una scala crescente da 0 a 5. Ad un valore più elevato, corrisponde una qualità maggiore.
I quattro indici sono Ambiente, Persone, Filiera, che si riferiscono alle tre dimensioni della sostenibilità ambientale, economica e sociale e poi la dimensione dei Nutrienti. Inoltre, Positive Food presenta, a differenza delle altre etichettature interpretative, una colorazione uniforme blu che lascia libertà di scelta al consumatore, senza rinunciare a fornire un’indicazione semplificata e chiara relativa alle diverse dimensioni della qualità del prodotto.
Gli indici dell’etichetta che rivela l’impatto ESG degli alimenti
L’etichetta è stata elaborata partendo da quattro indici. L’indice ambiente valuta l’impatto di un alimento sul pianeta e le sue risorse, compresi il cambiamento climatico, l’uso del suolo, l’esaurimento delle risorse minerarie ed energetiche e l’ecotossicità dell’acqua dolce. Queste informazioni consentono ai consumatori di comprendere l’impatto reale che un prodotto ha sull’ambiente e di effettuare scelte responsabili.
L‘indice persone si concentra sul benessere dei lavoratori lungo l’intera filiera di produzione alimentare. Garantire condizioni di lavoro sane, sicure, giuste ed eque è un elemento fondamentale per la sostenibilità economica e sociale di un prodotto. Indicatori come il benessere dei lavoratori, l’inclusione e la diversità, l’innovazione sociale e la parità di genere vengono valutati per certificare i prodotti alimentari e restituire una storia di garanzia e informazione trasparente.
L’indice filiera fornisce una panoramica completa degli impatti sociali, delle opportunità e delle sfide legate alla produzione alimentare. È importante che il percorso di un alimento, dalla sua nascita alla distribuzione fino alla vendita, sia responsabile e tracciabile. Indicatori come la territorialità, la tracciabilità, l’innovazione, l’economia circolare e il benessere degli animali vengono considerati per fornire ai consumatori una fotografia completa del prodotto lungo tutta la filiera.
Infine, l’indice nutrienti si concentra sull’informazione nutrizionale dei prodotti alimentari. Questo aspetto, insieme agli altri indici, consente ai consumatori di compiere scelte consapevoli per la propria salute e contribuire alla salute collettiva.
Durante la prima fase di ricerca e sviluppo dell’etichetta Positive Food, studiosi e ricercatori si sono concentrati sui prodotti lattiero-caseari: in questo caso, alla ricerca delle caratteristiche nutrizionali di interesse nella letteratura scientifica, sono stati aggiunti altri tre indici di qualità nutrizionale coerenti con le informazioni precedentemente raccolte. Si tratta del contributo in calcio, di quello delle proteine rapportato ai grassi e del sale.
Un sistema virtuoso per promuovere la sostenibilità alimentare
Alla strutturazione degli indici hanno lavorato più team interdisciplinari di ricerca dell’Università Statale di Milano, coordinati dai docenti Stefano Corsi, Riccardo Guidetti, Daniela Martini e Patrizia Riso, che hanno sviluppato una metodologia multi-criteriale su più livelli, trasparente e plausibilmente più comprensibile dal consumatore. “Quest’ultimo aspetto sarà oggetto di validazione in target di consumatori per finalizzare il percorso di ottimizzazione del modello” sottolinea Stefano Corsi, coordinatore scientifico del progetto Positive Food e docente presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergia.
La finalità che sottende il progetto Positive Food è di migliorare la descrizione delle diverse dimensioni della
sostenibilità degli alimenti affinché il consumatore possa avere adeguati elementi per poter fare una scelta
consapevole del prodotto che meglio risponda alle sue specifiche sensibilità e necessità.
In particolare, se gli aspetti nutrizionali sono una caratteristica intrinseca degli alimenti, gli aspetti ambientali, sociali ed economici, così come sono stati identificati, sono frutto di scelte aziendali e/o di comparto. Positive Food ambisce quindi ad innescare un sistema virtuoso che stimoli le aziende a implementare strategie volte a migliorare le diverse dimensioni della sostenibilità.
L’inizio di una rivoluzione nell’educazione alimentare
A commentare il progetto Pier Filippo Giuggioli, docente presso il Dipartimento di Diritto Pubblico Italiano e Sovranazionale dell’Università degli Studi di Milano e responsabile del progetto per il Milan Center for Food Law and Policy. Egli afferma che Positive Food rappresenta un importante passo avanti nel campo della nutrizione. Giuggioli racconta che dal 2015, dopo l’esperienza di Expo, il loro impegno costante è stato quello di garantire la tutela del diritto al cibo, “che deve essere di alta qualità per tutti perché ciò influenza significativamente il benessere individuale”. Inoltre, il Centro si impegna a certificare in modo affidabile ogni prodotto offerto ai consumatori, al fine di fornire il massimo livello di informazione possibile. Giuggioli conclude con la convinzione che questo sia solo l’inizio di una rivoluzione nell’educazione alimentare.
“Educare gli studenti alla corretta alimentazione e al mangiare sano è tra le priorità del nostro Ministero”
dichiara Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato all’Istruzione e al Merito “La cultura alimentare va
promossa nelle scuole fin dall’infanzia e stiamo lavorando affinché l’educazione alimentare diventi un asse
importante dell’educazione civica“.
A questo proposito, il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, precisa che: “Attraverso lo sport, è fondamentale veicolare i concetti e i principi di educazione alimentare, a partire dai più giovani, al fine di garantire un miglioramento non solo della pratica sportiva, ma anche della qualità della vita. Secondo la classifica OCSE, l’Italia si posiziona al quarto posto tra gli adulti e al primo posto tra i bambini per sedentarietà. La sedentarietà rappresenta un fattore di rischio per il benessere, e contrastarla attraverso lo sport abbinato a una sana e corretta alimentazione significa perseguire l’obiettivo di guadagnare anni di vita in buona salute”.