Risk Management

Polizze agricole agevolate, Ismea: crescita sostenuta di valori e premi nel 2022

Il mercato delle polizze agricole agevolate conferma, nel 2022, la tendenza alla crescita di importi assicurati e costi delle polizze che, in base ai dati delle compagnie assicurative, hanno raggiunto nella scorsa campagna un nuovo massimo storico

Aggiornato il 11 Ago 2023

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Per quanto riguarda l’andamento nel corso del 2022 del mercato delle polizze agricole agevolate (finanziate fino al 70% con contributi UE e nazionali), secondo quanto rilevato dal “Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura 2023” di Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), si evince una tendenza chiara e inconfutabile all’aumento sia dei valori che dei premi. In altre parole, sia la somma totale degli importi assicurati che il costo delle polizze stanno crescendo a ritmi sorprendenti.

Valori assicurati e tariffe di polizze agricole in aumento

Con i valori assicurati che hanno raggiunto il picco di 9,6 miliardi di euro nel 2022, in aumento del 5,2% su base annua, queste polizze giocano un ruolo cruciale nell’assicurare la stabilità economica delle aziende agricole. Ciò è particolarmente vero per il settore delle colture vegetali, che ha registrato un incremento del 5,9% nei valori assicurati, attestandosi a 7,1 miliardi di euro.

Ma per effetto dell’inflazione, i premi hanno messo a segno il record di 735 milioni di euro (considerando anche le polizze sulla zootecnia e le strutture) di cui 696,9 milioni riconducibili al solo comparto delle coltivazioni, contro i 621,4 milioni del 2021.

Non tutte le categorie del settore agricolo stanno vivendo una crescita uniforme. Le polizze sulle produzioni zootecniche sono le uniche a registrare un andamento in controtendenza (-6,5% i valori rispetto al 2021).

Tuttavia, le assicurazioni a protezione delle strutture aziendali stanno vivendo un notevole incremento, più precisamente del 14,6%, indicando una crescente consapevolezza riguardo alla necessità di proteggere non solo le coltivazioni, ma anche gli asset aziendali.

QUI per scaricare il rapporto integrale.

Per un confronto con i risultati del 2021, invece, invitiamo alla lettura di questo articolo Agricoltura, Ismea: “Scudo polizze sul 20% della produzione lorda vendibile nel 2021”

Focus sui mercati regionali e sulle colture

Nel segmento delle colture vegetali, i dati del 2022 attribuiscono alla macroripartizione geografica del Nord una quota di mercato ancora preponderante, pari al 78,5%, contro il 9,2% del Centro ed il 12,3% del Sud (Isole comprese). Il Mezzogiorno, nelle ultime sei campagne assicurative, ha recuperato oltre 5 punti percentuali di quota, nonostante il mercato risulti ancora fortemente sbilanciato territorialmente, anche per fattori economici, climatici e strutturali.

A livello territoriale la graduatoria regionale dei valori assicurati vede in testa nel 2022 il Veneto, con una quota di quasi il 21%, seguito dall’Emilia-Romagna con un altro 17%. Oltrepassa il 14% la quota della Lombardia, mentre le incidenze del Piemonte e del Trentino-Alto Adige superano entrambe il 10 per cento del totale nazionale. Le prime cinque regioni concentrano il 73,6% del mercato assicurativo agricolo agevolato. Al Sud si conferma la leadership della Puglia, sesta nella classifica nazionale con quasi il 7% di incidenza, seguita a distanza da Sicilia e Abruzzo, con quote pari all’1% circa ciascuna. Nel Centro primeggia invece la Toscana con il 4,8% di incidenza sul valore totale, seguita dal Lazio con un 1,7%.L’analisi dei dati disaggregati per prodotti evidenzia ancora una forte concentrazione dei valori assicurati, con il primato dell’uva da vino, che nel 2022 ha raggiunto 2,3 miliardi di euro (+10%), seguita da mele (oltre 682 milioni di valori assicurati; -2,6% sul 2021), mais da granella (548 milioni di euro; +25,5%), riso, e pomodoro da industria. Di un certo rilievo anche le dimensioni del mercato assicurativo dei frumenti (tenero e duro), del kiwi e delle pere, oltre a soia, tabacco, pesche e nettarine e prodotti vivaistici.

Nonostante, la gestione del rischio si configuri, a tutti gli effetti, come uno strumento di politica economica per la tutela e la stabilizzazione dei redditi agricoli, le persistenti asimmetrie, territoriali e settoriali, che caratterizzano l’ambito applicativo “de facto” delle polizze agricole agevolate, hanno reso nel tempo lo strumento assicurativo meno attrattivo e fortemente limitato nella capacità assuntiva e compensativa.

Strategie di gestione del rischio agricolo

In relazione alle avversità catastrofali, rappresentante da gelo e brina, siccità e alluvione, il sistema sembra confermare un graduale disimpegno da parte delle compagnie, con forme di limitazione e condizioni sempre più stringenti nelle coperture assicurative contro gli eventi estremi, di intensità e frequenza sensibilmente aumentate in questi ultimi anni.

Complice lo squilibrio finanziario, dovuto a spese per indennizzi in molti casi più elevate rispetto all’ammontare dei premi, che ha scoraggiato le compagnie, e soprattutto i riassicuratori, ad assumersi nuovi impegni di copertura. Prerogative che hanno anche determinato un progressivo inasprimento delle tariffe assicurative e condizioni contrattuali di anno in anno più restrittive e penalizzanti, alzando al contempo il costo delle polizze e l’onere in capo agli agricoltori che, per i limiti della spesa pubblica destinata alla copertura dei contributi sui premi, hanno visto aumentare anche la quota a loro carico.

Il nuovo quadro della PAC

Il 2022, stando ai dati preliminari, è stato un anno che seppure caratterizzato da una delle più gravi siccità degli ultimi decenni, ha registrato un maggiore equilibrio, grazie principalmente al modesto impatto dei danni da gelo. A fronte delle criticità emerse nel corso della precedente programmazione, con il Piano Strategico nazionale della PAC (PSP) 2023-2027 dell’Italia è stato definito, nell’ambito della gestione del rischio, un nuovo quadro strategico che al collaudato strumento delle assicurazioni agricole agevolate e ai fondi mutualisti e IST (stabilizzazione dei redditi agricoli), già attivati, affianca un fondo obbligatorio di mutualizzazione nazionale contro gli eventi catastrofali, rivolto all’intera platea degli agricoltori percettori degli aiuti diretti, costituita da circa 700.000 aziende, il cui scopo è operare in stretta sinergia con le polizze assicurative e in raccordo con gli altri strumenti.

Articolo originariamente pubblicato il 11 Ago 2023

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