Oggi, in piena necessità di ripresa, con una pandemia che speriamo possa diventare presto un ricordo del passato, il sistema agroalimentare italiano può iniziare a considerare “più realistici” gli obiettivi di trasformazione digitale e di transizione ecologica di tutti i processi che si snodano lungo la filiera del Made in Italy. E il merito è anche attribuibile ai fondi che saranno messi in campo dall’esecutivo nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Tuttavia, la forte spinta a rendere la supply chain non solo più resiliente, ma anche più intelligente e allo stesso tempo sostenibile, va comunque contestualizzata: occorre capire se questa iniezione di investimenti stia effettivamente raggiungendo il suo pieno potenziale, è importante indagare i limiti che ancora frenano l’adozione delle soluzioni di Smart Farming, ed è necessario valutare la reale conoscenza dei canali informativi disponibili in tema Agricoltura 4.0, e la direzione verso cui il settore sta indirizzando i fondi, come la loro portata.
Gli investimenti in Agricoltura 4.0 da parte delle aziende agricole italiane
Questi e altri temi saranno affrontati nella quarta edizione dell’indagine promossa dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of management del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Università degli studi di Brescia. Anche quest’anno il questionario, che si intitola “Gli investimenti in Agricoltura 4.0 da parte delle aziende agricole italiane“, è aperto a tutte le aziende agricole di qualsiasi dimensione e filiera. Obiettivo dell’iniziativa è analizzare in profondità i criteri che guidano le realtà italiane dell’Agrifood nel loro percorso verso l’innovazione, creando occasioni di incontro e di confronto tra gli stakeholder e fare cultura, diffondendo l’informazione e la conoscenza sull’innovazione digitale nella filiera agroalimentare.
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