Food security

Meno pesticidi chimici: best practice dalla Commissione europea

La Commissione ha pubblicato una banca dati che presenta una panoramica dei metodi di “difesa fitosanitaria integrata” attualmente disponibili, accompagnata da uno studio che valuta l’efficacia di tali metodi e le prospettive di adozione futura

Aggiornato il 01 Mar 2023

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La lotta contro gli organismi nocivi che danneggiano piante e colture è necessaria sia per salvaguardare la sicurezza alimentare che per garantire un reddito sufficiente agli agricoltori per la produzione. Ma ciò implica la necessità di ridurre al minimo i rischi per le persone e per l’ambiente. Questo approccio, che impiega metodi naturali ogniqualvolta possibile e i pesticidi chimici come ultima risorsa, è chiamato difesa fitosanitaria integrata o integrated pest management (IPM).

In questo contesto, la Commissione europea ha pubblicato una banca dati che presenta una panoramica dei metodi di “difesa fitosanitaria integrata” attualmente disponibili, accompagnata da uno studio che valuta l’efficacia di tali metodi e le prospettive di adozione futura.

Questi strumenti rientrano nel progetto pilota “Farmer’s Toolbox for Integrated Pest Management” che è stato condotto tra dicembre 2020 e novembre 2022, con l’obiettivo principale di fornire conoscenze di base sulle modalità più promettenti che potrebbero aiutare agricoltori, consulenti e responsabili politici ad aumentare la riduzione della dipendenza dall’uso dei pesticidi in tutta l’UE, centrando gli obiettivi stabiliti dalla strategia “Farm to Fork” del Green Deal europeo che prevede entro il 2030 di arrivare al –50% nell’uso e nel rischio complessivi.

Esempi e linee guida per ridurre l’uso di pesticidi chimici

Il database rende pubblicamente disponibili circa 1300 esempi di pratiche, tecniche e tecnologie, quali l’uso della rotazione delle colture e la fertilizzazione equilibrata, il monitoraggio degli organismi nocivi, l’applicazione mirata e ridotta e, soprattutto, metodi di lotta fitosanitaria non chimici. Comprese anche 273 linee guida specifiche per le diverse colture elaborate dalle autorità nazionali e dagli organismi pubblici degli Stati membri, per attuare i requisiti della difesa integrata nell’ambito della direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi (Sustainable Use of pesticides Directive, SUD).

Questa panoramica di pratiche, a cui si è arrivati dopo due anni di lavoro, mostra che esiste una grande varietà nelle opzioni di adozione e attuazione della difesa integrata nei paesi dell’UE. Tutti gli esempi sono presentati nelle lingue nazionali con una breve introduzione in inglese. Lo scopo è quello di ispirare le autorità nazionali, i consulenti agricoli, e tanti altri a sviluppare e attuare approcci IPM dopo averli adattati alle condizioni agricole e agroclimatiche locali/regionali. La banca dati, ospitata nella Data-Modelling platform of resource economics (DATAm) del JRC, sarà aggiornata regolarmente con ulteriori esempi.

Lo studio sulle pratiche di difesa fitosanitaria integrata

Parallelamente a questa ampia panoramica, uno studio esplora le attuali pratiche di “difesa fitosanitaria integrata” e il loro potenziale per contribuire a ridurre la dipendenza dai pesticidi chimici, il loro costo per l’implementazione e la loro efficacia complessiva. Lo studio esamina anche i fattori chiave che influenzano la riduzione della dipendenza dall’uso dei pesticidi e le principali barriere e driver ad esso associati.

Sembra che la pressione della società civile, un quadro normativo incentivante e un contesto economico favorevole rappresentino tutti fattori trainanti per ridurre l’uso di pesticidi che, spesso, funziona meglio se combinato con altri obiettivi, come le pratiche di conservazione del suolo, la riduzione dell’uso di fertilizzanti e la fornitura di servizi ecosistemici, come la conservazione degli impollinatori o il ripristino degli habitat naturali (ad esempio le siepi).

Sempre secondo lo studio, il principale ostacolo per ridurre la dipendenza dai pesticidi è la percezione di inadeguatezza rispetto al numero di alternative praticabili e convenienti rispetto alle pratiche convenzionali. Gli acquisti collettivi di attrezzature o soluzioni contrattuali possono costituire una valida opzione per affrontare i possibili costi associati ad alcuni metodi alternativi.

Per concludere, il sostegno a livello nazionale e dell’UE attraverso misure di informazione e diffusione di tutte le alternative esistenti e delle nuove tecnologie è fondamentale per aumentare il successo dell’attuazione della difesa integrata. Il presente pacchetto di strumenti rappresenta uno sforzo per promuovere e sostenere l’uso della difesa integrata da parte degli agricoltori, come richiesto dall’attuale SUD, ma anche al di fuori di essa, su base volontaria.

Articolo originariamente pubblicato il 01 Mar 2023

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